Il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) su piccole imprese e artigiani nel 2014 in Italia arriverà al 63,1%. In Toscana ben 4 capoluoghi di provincia superano questa media, a Firenze la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2014 sarà del 74,1%.
La CNA lancia l'allarme e la Regione Toscana per voce di Enrico Rossi precisa: "Le differenze non sono imputabili alla Regione che nel tassare applica criteri territorialmente omogenei quanto a problematiche, peculiarità o ragioni locali".
“La pressione fiscale sulle imprese è diventata un mostro a tre teste (nazionale, regionale e comunale) – dichiara il direttore CNA Toscana Saverio Paolieri – che divora le loro risorse e il loro lavoro: le imprese fiorentine lavoreranno fino al 29 settembre per pagare le tasse; quelle di Arezzo, la città con la tassazione globale più bassa fra i capoluoghi toscani, fino al 31 luglio. E il reddito che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse va dal 25,9% di Firenze al 42,2% di Arezzo”. ESEMPIO: Se il reddito d’impresa è di 50mila euro/anno, dopo aver pagato tutte le tasse i 50mila euro nel 2014 diventano a Firenze € 12.938, ad Arezzo € 21.114.
“È insostenibile – commenta Paolieri – come si può sperare nella ripresa economica? È necessario ridurre la tassazione su artigianato e PMI e semplificare, sia a livello centrale sia a livello locale, gli adempimenti che determinano costi indiretti sulle imprese e ne diminuiscono la produttività”.
Firenze è nella top ten delle città italiane con peso fiscale complessivamente più alto su artigianato e piccola impresa. Nella classifica della imposizione fiscale sui ‘piccoli’ nelle 112 città, dopo Roma (pressione fiscale 74,4%), Bologna e Reggio Calabria (74,2%), al quarto posto c’è Firenze con una pressione fiscale del 74,1% (nel 2011 era il 63,9%). La tassazione più bassa fra i dieci capoluoghi di Provincia in Toscana si registra ad Arezzo (57,8%; nel 2011 era il 55,2%).
Ecco la classifica toscana: Firenze 74,1% - Grosseto 68,1% - Livorno 63,8% - Siena 63,6% - Lucca 62,1% - Pistoia e Prato 61,7% – Pisa 61,6% – Massa Carrara 60,0% – Arezzo 57,8%.
A Firenze nel 2014 il fisco ti chiede di lavorare per lui fino al 29 settembre (38 giorni in più rispetto al 2011); Arezzo è fra le città migliori d’Italia, all’ottavo posto: fino al 31 luglio. Laclassifica toscana: Firenze (29 settembre) – Grosseto (7 settembre) – Livorno (22 agosto) - Siena (21 agosto) – Lucca (16 agosto) – Pisa, Pistoia e Prato (14 agosto) – Massa Carrara (8 agosto) – Arezzo (31 luglio).
Il reddito che resta dopo aver pagato le tasse. I calcoli sono stati fatti su un’impresa tipo: una ditta individuale manifatturiera, con un laboratorio di 350 mq, un negozio di 175 mq, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro/anno e un reddito d’impresa di 50mila euro/anno. Dopo aver pagato tutte le tasse i 50mila euro nel 2014 diventano: Arezzo € 21.114- Massa Carrara € 19.992– Pisa € 19.205 - Prato € 19.157 - Pistoia € 19.130 – Lucca € 18.962 – Siena € 18.200 – Livorno € 18.102 – Grosseto € 15.942 - Firenze € 12.938 (€ 18.072 nel 2011).Come mai spariscono le piccole attività, come mai per strada non ci sono più gli artigiani? "Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa".
CNA propone di: ridurre progressivamente la tassazione sul reddito di artigiani e PMI indirizzando ogni anno una quota cospicua delle entrate da lotta all’evasione fiscale e riduzione della spesa pubblica alla riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro.Irpef: rivedere la tassazione di artigiani e PMI, riducendo l’aliquota all’aumentare del reddito dichiarato (chi più dichiara, meno paga)Irap: innalzamento della franchigia di imposizione (no tax area Irap) almeno fino a 25mila euro dagli attuali € 10,5 mila, esentando così dal tributo, nei fatti, le imprese minori.Sulla casa: "Rivedere i criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili per allinearli periodicamente ai valori di mercato, a invarianza di gettito"Imu: ridurre il peso dell’imposta sugli immobili strumentali d’impresa quando sono utilizzati per l’attività produttiva: la riduzione del 50% abbasserebbe il Total Tax Rate della piccola impresa del 3,8% (dal 63,1% al 59,3%),riportandolo sostanzialmente ai livelli del 2011.Deducibilità completa dell’Imu dal reddito d’impresa e dalla base imponibile Irap: oltre a eliminare una norma incostituzionale (doppia imposizione), potrebbe andare nella direzione di ridurre in modo automatico l’incidenza della tassazione erariale all’aumentare di quella comunale, riequilibrando il “Total Tax Rate” complessivo.
La deducibilità completa abbasserebbe il Total Tax Rate della piccola impresa del 4,1%(dal 63,1% al 59%) riportandolo ai livelli del 2011.Rendere obbligatoria per i Comuni la previsione di tariffe Tari commisurate alle quantità e qualità dei rifiuti effettivamente prodotti e conferiti in discarica. La tassazione dei rifiuti nel 2007 pesava per 4,7 miliardi, nel 2012 per 6,8 miliardi, segnando un aumento del 44,68% in soli cinque anni, senza considerare gli ulteriori aumenti connessi all’introduzione della Tares nel 2013, i cui dati non sono ancora disponibili.Infine "Gli adempimenti: troppi e complicati.
Vanno semplificati e ridotti, sia a livello centrale sia a livello locale, gli adempimenti che determinano costi indiretti sulle imprese, minore produttività e minore competitività".