Piazza Indipendenza, zona franca per campeggio e bivacchi

Confcommercio Firenze: “Piazza Indipendenza e via Nazionale: tutti i problemi restano sul tappeto. A quando gli interventi promessi da Palazzo Vecchio?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2014 15:22
Piazza Indipendenza, zona franca per campeggio e bivacchi

Da piazza Indipendenza trasformata in un “campeggio abusivo” a via Nazionale, tristemente note per essere alcune delle vie più degradate della città. Confcommercio Firenze torna ad alzare la voce per chiedere un tempestivo intervento da parte di Palazzo Vecchio. “Attendiamo che alle promesse fatte dall’amministrazione seguano interventi concreti per ridare a questo spicchio di Firenze la dignità che merita”, tuonano da Palagio degli Spini. In piazza Indipendenza, come racconta Luca Vaggelli del garage Indipendenza, “ogni giorno si assiste a bivacchi di ogni tipo”, tra gente che dorme sulle panchine e persone che se ne infischiano delle più elementari regole del vivere civile.

Ma è il giovedì e la domenica che la piazza presenta il suo volto peggiore. “In quel caso davanti ai nostri occhi vengono organizzate vere e proprie grigliate. Un’assurdità. Chiediamo che l’amministrazione si metta al più presto in moto per restituire il decoro ad una delle piazze storiche più belle del nostro centro”, affermano da Confcommercio Firenze.

Anche in via Nazionale non è cambiato niente. Traffico alle stelle, parcheggio selvaggio, scarico e scarico merci mal regolato, zingari che usano le Fonticine come toilette. “L’assessore Giorgetti ci ha promesso che, una volta finiti gli interventi ora in corso, avrebbe presto in considerazione le richieste delle imprese. Ce lo auguriamo vivamente, perché la situazione continua ad essere intollerabile”, tuona Alfonso Carfora del garage di via Nazionale. Infine, Confcommercio Firenze ribadisce la necessità di “decongestionare il traffico di piazza Stazione riaprendo in uscita via Valfonda”. Sì, perché l’unica corsia di via della Scala non basta a far defluire il traffico. “Basta poco per bloccare la rotonda della stazione e creare così una coda che, da via Nazionale, si propaga fino ai viali”, nota Carfora.  

In evidenza