Pensiline per rendere confortevole l’attesa all’esterno dei padiglioni saranno installate a breve agli ingressi del Centro prelievi, del CTO e del San Luca. Sono strutture necessarie – spiega la Direzione di Careggi – per aiutare l’utenza che, a causa delle norme sul distanziamento sociale per la prevenzione del Covid-19, non può più essere concentrata nelle sale d’attesa, dove è possibile entrare previa misurazione della temperatura.
Le pensiline saranno attive a partire dal 6 luglio, nel frattempo la Direzione di Careggi si scusa, in particolare per i disagi verificati alla Piastra dei servizi, dove ogni giorno si eseguono circa 600 prelievi e in particolare, nella giornata di oggi si è verificato un aumento della domanda per un problema ai sistemi di prenotazione che, nella giornata di ieri, non hanno consentito di eseguire alcuni esami che sono stati fatti questa mattina.
A Massa è dovuta intervenire la Polizia. “C’erano 200 persone stamani in fila al distretto di via Bassa Tambura, alla ripresa delle attività dopo i tre giorni di sciopero dei dipendenti delle cooperative. E’ dovuta intervenire la polizia per tenere sotto controllo la situazione. A quanto pare l’azienda non ha intenzione di prendere atto delle segnalazioni dei lavoratori e dei sindacati: la tensione sale di giorno in giorno e non si prende alcun tipo di provvedimento”.
Claudio Salvadori, segretario della Uil Fpl Massa Carrara, torna a incalzare la dirigenza della Usl Toscana nord ovest sulla gestione delle code agli sportelli Cup e ai distretti, non solo di via Bassa Tambura ma di tutta la provincia perché questa mattina c’è stato l’ennesimo episodio al limite e la vicenda sembra ormai fuori controllo. “Lo ribadiamo un'altra volta, sperando che qualcuno la smetta di fare orecchie da mercante: si rischia davvero il fattaccio. C’è troppa tensione – prosegue Salvadori -, che sale ora dopo ora mentre le persone sono costrette a fare file interminabili che arrivano pure all’esterno degli edifici, adesso pure sotto il sole cocente, con le mascherine in volto.
Non è accettabile che un’azienda sanitaria di queste dimensioni non sia in grado di trovare una soluzione per accelerare le procedure o almeno snellirle. I cittadini, esasperati, riversano la frustrazione sugli operatori: spesso a parole, con attacchi verbali che sfociano in minacce. Ma non mancano anche episodi più gravi. E’ evidente che affidarsi al buon senso e alla comprensione dell’utenza non basta perché si è passato il limite. I lavoratori ci chiedono aiuto e noi rivolgiamo ancora una volta lo stesso appello all’azienda, peraltro già messo nero su bianco in una lettera inviata alla dirigenza: si richiede un immediato intervento in merito ed un incontro con le organizzazioni sindacali per una valutazione di un problema che secondo noi, vista la situazione generale è destinato ad aumentare le criticità per gli operatori e gli utenti.
E’ chiaro – conclude il segretario Uil Fpl – che se dovesse succedere qualcosa di più grave riterremmo la stessa azienda responsabile visto che non ha neppure provato a migliorare la situazione”.