Non sapevano di essere golden boys e quando si parlava di ricchi e poveri avevano capito un'altra cosa: i toscani sono scesi in piazza per protestare contro una manovra che incide non tanto sul futuro quanto sul passato.
L'oro del Governo ha uno strano colore, ai pensionati toscani sembra tanto quello di quegli Euro che ogni mese riscuotono dopo aver pagato per anni, e regolarmente, i contributi dovuti. Non si sentono privilegiati. Vuoi vedere che Robin Hood si è sbagliato?
I pensionati di Cgil-Cisl-Uil in presidio stamani a Firenze davanti alla Prefettura per protestare contro la manovra del popolo e la mancata indicizzazione totale delle pensioni sopra i 1.522 euro lordi (tre volte la minima).
In Toscana sono toccati dal provvedimento circa 200mila pensionati. “Le pensioni restano lo sportello da cui si vogliono attingere le risorse. A rimetterci non sarà chi ha una pensione d’oro ma chi ha una pensione normale. Non è tollerabile, continueremo la protesta anche perché si è in un contesto che in economia presenta numerose criticità a partire dalle pensioni che avranno i giovani, uno dei problemi centrali del nostro Paese”, ha detto Mario Batistini (segretario generale Spi Cgil Firenze).
Analoghe iniziative si sono svolte stamani a Livorno, Prato, Pistoia ed Arezzo, e nei prossimi giorni si svolgeranno negli altri capoluoghi toscani e ieri a Siena.
"Colpire le pensioni è un errore del Governo Conte. Bloccare la rivalutazione è una scelta iniqua e sbagliata anche dal punto di vista economico perché in questo modo si vanno a penalizzare i consumi di milioni di persone che vivono solo di una pensione modesta e, tra l'altro, ferma da anni" afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.