Ieri sera il fiorettista Filippo Macchi ha vinto l’argento nella finale maschile contro il rappresentante di Hong Kong Cheung Ka Long. Assalto intenso e sempre in equilibrio, fino al 14-12 quando Long è riuscito ad annullare due match ball e a pareggiare. Poi il finale molto discusso. Sul 14-14 ci sono state due stoccate di fila riviste dai giudici di gara al video. In entrambi i casi non è stata presa una decisione, facendo rigiocare il punto.
Poi c'è stata la terza stoccata contesa e rivista, ma questa volta il punto, quello decisivo per la medaglia d’oro, è stato assegnato a Cheung. Ma ai presenti sembrava che l’azzurro avesse toccato per primo. Alla fine, Macchi è salito sul secondo gradino del podio con l’argento al collo e ha fatto i complimenti al proprio avversario, campione olimpico per la seconda volta consecutiva.
Esce sconfitto in modo rocambolesco in finale da Cheung Ka Long, aiutato da alcune decisioni arbitrali che non hanno assegnato a Macchi la stoccata che gli avrebbe garantito il successo, tanto che la Federazione italiana di scherma ha deciso di presentare un reclamo formale al Comitato olimpico internazionale.
Macchi, 23 anni da compiere, nato a Pontedera, è figlio e nipote d’arte. Ha iniziato a tirare di scherma al Circolo scherma di Navacchio fondato dal nonno, Carlo Macchi, che è stato un punto di riferimento della scherma italiana e tecnico delle Nazionali giovanili. Anche il padre Simone Macchi e la madre Michela Zurlo sono stati schermidori. Oggi tira per le Fiamme Oro ed è seguito dal maestro Marco Vannini. In Nazionale il commissario tecnico del fioretto è invece Stefano Cerioni.
“Un argento che sa di oro, non solo perché ottenuto nel modo in cui tutti abbiamo visto, tanto che non è fuori luogo affermare che il vero vincitore è stato Filippo, ma anche e soprattutto perché il nostro schermidore, pur giovanissimo, ha fatto vedere di essere un campione. Ha tenuto testa a colui che veniva accreditato come il favorito, arrivato a Parigi con il titolo olimpico vinto a Tokio, dimostrando che con un arbitraggio diverso avrebbe vinto la medaglia d’oro. Avrebbe meritato di salire sul gradino più alto del podio. A lui e al movimento schermistico toscano vanno le congratulazioni della Regione. Adesso Filippo può rifarsi nella competizione a squadre con la Nazionale italiana del fioretto. La speranza è che alla prossima l’oro non sia ricoperto da una patina d’argento” afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.