Pari sotto la pioggia, un'altra occasione sprecata

Con il Parma la Fiorentina non va oltre lo 0-0. Squadra slegata, impacciata e confusionaria, e De Gea salva il risultato

Paolo
Paolo Pellegrini
13 Aprile 2025 18:52
Pari sotto la pioggia, un'altra occasione sprecata

Se. E sai, quando cominci un racconto con “se”, è certo che sa già di rimpianto. Di qualcosa che è andato storto. Del “vorrei ma non posso”, anzi nel caso della Fiorentina – e di Palladino, perché è certificato per sua stessa ammissione che la responsabilità è soprattutto sua, anche quando non va in campo e al suo posto c’è Stefano Palo Rigido Citterio – nel caso della Fiorentina, dicevo, è più un “vorrei ma non so”, o “non mi riesce”, fate voi.

E piove, e passa la voglia di raccontare una partita così brutta, con l’unico onore che va alla FerroFiesole perché alla fine, dopo tre ore tre di acquazzone a cielo aperto (l’avranno mai un tetto? Mah), e dopo 95 minuti 95 di non gioco in cui il migliore in campo – e ahimé anche quello che ha toccato più palloni... – è il solito Davidone De Gea, ebbene, questi totmila ragazzi e non solo hanno il coraggio di cantare “noi non ti lasceremo mai da sola”, mentre i giocatori hanno au contraire la sfacciataggine di presentarsi sotto la curva e magari di pretendere anche applausi. Viola oggi in rosso, terza maglia, chissà perché. O forse prevedevano di mimetizzare bene a fine partita il rosso di vergogna sul viso?

E dunque, se. Per esempio, se quella palla di Kean, nemmeno lui oggi in grande spolvero, magari anche perché lasciato solissimo, insomma se quella palla avesse preso un ciuffo d’erba per deviare di qualche centimetro e fargli fare bella figura, e invece sull’occasione più ghiotta per la Fiorentina, tracciantino al bacio di Mandragora che ha messo il 20 solo davanti al giapponese colored Suzuki, il ciuffo d’erba c'era ma non nel verso giusto e il pallone si è accomodato fuori, il tiro sbagliato era e sbagliato è malinconicamente rimasto. Se Compitino Richardson subentrato al novello sposo Mandragora fosse partito con più tempismo magari il gol non glielo annullavano per quel fuorigioco.

Se, ancora: se Manganiello avesse mollato un più che meritato giallo a Keita dopo appena 5’ per un fallaccio su Mandragora, costui, riammonito più in là, sarebbe andato a fare la doccia anzitempo (e forse manca il secondo anche a Pellegrino, poi magari ci sarebbe stato da riguardare quel contatto in area su Dodo nel finale...). Se Gosens fosse di nuovo pronto, non ci sarebbe da assistere ai paranoici cincischi di Parisi sulla fascia. Se non si perdessero ogni volta tempi e tempi di gioco perché il pallone deve andare per forza a sinistra con passaggi a maglia, anzi all’uncinetto, un punto avanti e cinque indietro, e passare sempre per Ranieri lì in mezzo invece di svilupparsi meglio in avanti: già, ma Fagiolino oggi non c’era gran che, magari avrà avuto per il capo dei gran controcazzi per le vicende giudiziarie, e allora hai Adli, che quando è entrato è parso un tantino più vispo, e prova subito lui, che ti costa.

Se, un altro: se invece di restare appiccicato al medesimo modulo da inizio a fine, visto che contro questi muri non si passa, tu provassi a inventarti qualcosa, a variare, a disporre diversamente, eh no, s’ha da stare incaponiti sul 3-5-2. E guarda che perfino Chivu, che di vincere non aveva assolutamente nessuna voglia anche se l’onor di firma loro l’hanno garantito, e c’è stato anche qualche brivido, con relativi paratoni di Davidone De Gea, subito in avvio poi un’altra nel finale, perfino Chivu nell’ultimo cambio ha mandato dentro due attaccanti.

Tu no, tu cambi Pongracic con Comuzzo, e prim’ancora Gudmundsson con Beltran, ma tieni in campo Gudmundsson E Beltran, no? hai da scardinare un muro di pestatori perditempo, abbi un pizzico di coraggio.

Per inciso, a mio modesto avviso Gudmundsson è stato uno dei migliori tra i viola-rossi, non foss’altro per quanto ha corso in mezzo a tutte le linee, a raccordare e soprattutto velocizzare quello che il trio Lescano di oggi, Cataldi-Mandragora-Fagioli, non riusciva a fare, tranne uno spettacolare inebriante giropalla sulla fascia sinistra che per un attimo ha squarciato le nubi. Terzo, dopo Davidone e Albertino, a meritare la pagnotta oggi Trottolino Dodò, una vera furia, però pure lui ha sulla coscienza una ghiottissima occasione sprecata.

Ma al di là di pochi sprazzi, partita bruttissima. Imbrigliata, imprigionata dai muri del Parma che comunque non ha mai disdegnato di punzecchiare, e addormentata dalla mollezza apatica della Fiorentina. Lenti, imprecisi – quante palle perse male... – tra lancioni nel deserto e tocchetti di un metro, con palla lenta, moscia e prevedibile, soprattutto in tutti quei cross spioventoni mollaccioni che Suzuki non ha avuto patemi a controllare.

Per dire, immagine emblematica di quello che s’è cercato di raccontare fin qui: sul finale Adli spedisce un bel pallone a Dodo sulla fascia: lui si guarda intorno, non c’è nessuno perché tutti nel frattempo passeggiano, e gli tocca aspettare che intanto il medesimo Adli sia arrivato dalla sua base a passi non frenetici. Subito dopo, ripresa palla prima della linea di mezzo, tre tempi di gioco persi per far circolare la medesima di lato e farla passare per forza sui piedi di Ranieri.

Basta, niente altro. Da augurarsi solo che giovedì pomeriggio ci sia tutt’altra verve, e tutt’altra elasticità ad adattarsi ai temi del match di Conference. Vale la semifinale, non scordiamolo. Per il resto, peccato: Bologna sconfitto, Roma e Lazio a beccarsi, poteva esse occasione buona. Se.

Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongracic (80' Comuzzo), Marì, Ranieri; Dodo, Mandragora (69' Richardson), Cataldi, Fagioli (69' Adli), Parisi (75' Folorunsho); Gudmundsson (75' Beltran), Kean. All. Palladino

Parma (3-5-2): Suzuki; Leoni (57' Balogh), Vogliacco, Valenti; Delprato, Bernabé (67' Ondrejka), Keita, Sohm (57' Hernani), Valeri; Bonny (81' Man), Pellegrino (81' Djuric). All. Chivu

Arbitro: Manganiello di Pinerolo; assistenti Scatragli-Moro; quarto ufficiale Cosso; Var La Penna-Pezzuto

Note: ammoniti: 12' Pellegrino, 35' Valeri, 41' Leoni, 43' Sohm, 89' Valenti. Angoli 2-2. Spettatori 21.355

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