Direttamente da una telefonata del Pontefice è arrivato l’invito per l’abate di San Miniato al Monte a guidare gli esercizi spirituali della Curia romana al completo che ogni anno si ritrova in una casa di ritiro ad Ariccia.
Con cordialità e semplicità Papa Francesco ha spiegato il suo desiderio di avere una voce monastica come guida per il ritiro di quest’anno che inizierà il 10 marzo. “E’ stato un evento del tutto inatteso – commenta padre Bernardo - credo che al Santo Padre sia arrivata la notizia del mio impegno per il Convegno nazionale della Chiesa (che si è tenuto a Firenze nel 2015), per qualche attività realizzata per il Millenario di San Miniato al Monte con lo sforzo di colloquiare con tutti, tenendo fede a una vocazione di San Miniato, quella di far entrare il più possibile persone di ogni dove. Questo invito è un privilegio enorme, l’opportunità di vivere sei giorni accanto al Papa”.
Il colloquio telefonico è stata una conversazione dai toni distesi, “ho potuto raccontare anche le vicende allegre e meno allegre di questa fase della mia vita – spiega padre Bernardo - ed è emersa la gioia del Papa per la mia disponibilità ad assolvere il compito di guidare gli esercizi spirituali della Curia. Quando ho fatto presente di non avere un profilo accademico, ecclesiale, teologico tale da giustificare un invito simile, il Papa con il suo stile disarmante ha detto che questo è molto positivo”.
Padre Bernardo porterà quindi nelle meditazioni la testimonianza che viene dalla vita in monastero e in particolare dalla vita della comunità benedettina dell’abbazia fiorentina, “lo sguardo di un monaco e di una comunità monastica sulla città: una vita orientata verso il Signore, ma mai insensibile a quello che si vive nel cuore della città che è davanti alla nostra basilica”.
“Saranno i versi di Mario Luzi - rivela padre Bernardo - a dare il via alle dieci meditazioni in programma. Ogni meditazione avrà per titolo un verso della poesia che il poeta dedicò nel 1997 a San Miniato – spiega l’abate – e che sarà lo spunto per declinare il tema della vita monastica in rapporto alla città, pensando a San Miniato, protesa verso Dio e rivolta alla ‘città dagli ardenti desideri’”.
“Porto in questa esperienza di grande responsabilità – continua padre Bernardo - le fatiche e le gioie dei preparativi dedicati alle celebrazioni per il Millenario della Basilica di San Miniato e con i versi di Luzi proverò a sviluppare il tema della generosità della Chiesa nella vita del mondo in una dimensione di memoria, speranza, mistero, accoglienza che introduce all’amore di Dio. Racconterò il sogno lapiriano di una città ricca di Vangelo, le difficoltà che ci impediscono quotidianamente di assimilare le nostre realtà urbane al sogno di una Gerusalemme nuova e allo stesso tempo la speranza riposta nello Spirito Santo soprattutto per le ultime generazioni, per tutti coloro che raccolgono un’eredità di bellezza, di santità, di arte e di potenzialità”.