Firenze– “E’ uno spettacolo gioioso, intepreta le riforme lungimiranti che volle il Granduca, dalla infrastrutture alla vita, senza pena di morte e senza tortura”. Benvenuti alla preformance di Verliadanza, “la suggestione estetica” che apre le manifestazioni di Palazzo Aperto del pomeriggio e introduce, con le parole della vicepresidente Emanuela Torriani, lo spirito di questa edizione della Festa della Toscana. Quella dedicata appunto a Modernizzazione e riforme del Granduca Pietro Leopoldo con particolare riferimento all’istituzione della comunità, alle bonifiche e alle infrastrutture. Sul palco dunque l’Evento unico con Ensemble Diletto Armonico e Versiliadanza, con musica barocca e diversi autori tutti toscani.
Musiche di J.B.Lully, con il supporto dell’orchestra, quindi testi tratti dalla Breve storia di Firenze di Franco Cardini, come anche da Pietro Leopoldo di P. Listri, letti da Andrea Ulivi. Musica poi dei Massive Attak a precedere le poesie di Mario Luzi e Piero Bigongiari. La chiusura dedicata alle Govottes suite di F.Caroubel e M.Praetorius.
Conoscere il vino attraverso le scale ascendenti e discendenti della musica, rintracciando nel suo gusto lo sviluppo di una melodia musicale. Interpretare la musica attraverso le caratteristiche del vino, scoprendo nelle frasi musicali l’armonia della natura che dà vita e sapore al vino. Si sviluppa intorno a questi due poli, fra loro speculari, il percorso originale e privilegiato che Chiave di Vino, in occasione della Festa della Toscana 2016, offre al pubblico di Palazzo Aperto per scoprire le ricchezze della nostra regione ed i suoi preziosi primati.
“Il Granduca Pietro Leopoldo giunse ad abolire la pena di morte il 30 novembre 1786, primo stato a livello mondiale, con un ordinamento penale riformato, come voleva il grande illuminista Cesare Beccaria – ha ricordato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, nella Sala del Gonfalone nella sua conferenza sulle riforme leopoldine - Non solo. Le sue riforme si estesero alle ‘comunità’, a scuola, sanità, infrastrutture, bonifiche. La Toscana, quando la lascia nel 1790, è fra gli stati più moderni d’Europa, animata da tolleranza e rispetto dei diritti civili”.
Un altro primato è senz’altro il Bando Granducale di Cosimo III de’ Medici del 1716 “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano, Val d’Arno di Sopra”, primo disciplinare al mondo nella storia del vino, che individua legalmente l’area di produzione di un vino pregiato. Per celebrare il terzo centenario, Chiave di Vino, in collaborazione con l’Accademia de’ Georgofili, ha promosso l’emissione di un francobollo dedicato alla ricorrenza, avvenuta lo scorso 24 settembre.
Ed oggi nel Palazzo del Pegaso, aperto per l’occasione, si è presentata con un altro evento particolarmente coinvolgente: un eno-concerto “Una storia di vino per raccontare le musica”. Ecco i protagonisti. Il Rettore dell’Università degli studi di Firenze Luigi Dei, è la voce narrante della ‘Canzone in chiave di vino’, accompagnato dalle fisarmoniche del conservatorio Cherubini Victor Chistol, Xu Fengwen, Antonio Zappavigna, diretta dal maestro Ivano Battiston. Al concerto è seguita una degustazione di vini dei consorzi delle quattro aree indicate nel bando granducale.