Pace in Ucraina: manifestazione domani in piazza Signoria

Preghiera oggi pomeriggio al centro San Donato. L’appello di Bianchi: "La Toscana assicuri l'accoglienza ai minori"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2022 20:14
Pace in Ucraina: manifestazione domani in piazza Signoria

Firenze– Una manifestazione è lanciata dal sindaco Nardella per domani in piazza Signoria alle 17:00  con lo slogan “Firenze per la pace”.

"È necessario fermare la guerra in Ucraina e far partire un vero processo di pace, attivando urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia. La mobilitazione della gente per la pace nelle piazze della Toscana e di tutta Italia deve essere ascoltata": così Cgil, Cisl e Uil Firenze che aderiscono e e invitano tutti a partecipare portando una bandiera arcobaleno della pace.

“Lanciata dal sindaco Dario Nardella, a margine dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, come Partito Democratico – spiega il capogruppo Pd Nicola Armentano – aderiamo convintamente all’invito, anche sulla spinta dei tanti cittadini che ci hanno chiesto un’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale, su un intervento contro la guerra in atto in Ucraina.

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Domani pomeriggio, alle 17, saremo presenti alla manifestazione, a carattere regionale, per la pace con ritrovo in piazza della Signoria. Ci saranno alcuni sindaci che hanno partecipato al forum, la comunità ucraina e il sindaco inviterà anche la comunità russa che vive a Firenze per chiedere, tutti insieme, la Pace.Sarà importante – conclude il Capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano – riempire piazza della Signoria e lanciare ancora una volta da Firenze, da sempre città del dialogo e della pace, un appello a tutte le forze democratiche per un rinnovato impegno, a livello diplomatico, che chieda immediatamente il “fermate il fuoco” in Ucraina”.

“Deponete le armi. I conflitti armati non hanno mai risolto i problemi”. Tutto il quartiere San Donato, a Novoli, si è stretto in un forte abbraccio nei confronti dell’Ucraina. Bandiere gialle e celesti, arcobaleno, cartelli in italiano, ucraino ed inglese per dire una cosa sola: “Basta guerra”.

L’iniziativa si è svolta nell’ambito del Carnevale di Pace, da tanti anni organizzato dall’Associazione Piazza San Donato, insieme ad Immobiliare Novoli e a Garden Eventi. Tra i partecipanti, la presidente dell’associazione Piazza San Donato, Annalisa Camellini, Andrea Ciulli per il Quartiere 5, la rappresentante del Consolato onorario ucraino Oxana Polataitchouk e Maryna Shavrova, una delle fondatrici dell'associazione Kolos, che nella nostra città diffonde la cultura ucraina.

Il toccante incontro ha visto risuonare, nella piazza del centro, l’inno ucraino. Tutti i partecipanti, poi, hanno intonato la preghiera per l’Ucraina. “Il carnevale dovrebbe essere un momento gioioso, ma oggi certo non possiamo ballare - ha detto Oxana Polataitchouk -. Purtroppo nella nostra Patria c’è la guerra. Grazie a tutti i fiorentini per il vostro sostegno. Ne abbiamo tanto bisogno”. “Siamo qui a testimoniare la nostra vicinanza a persone come noi, che vogliono crescere i propri figli in un mondo di pace - le parole dei volontari dell’associazione Piazza San Donato -.

Tutti siamo coinvolti in questo conflitto come in ogni guerra che affligge tante popolazioni del mondo. Noi abbiamo fatto dell'accoglienza e dell'integrazione un valore per la nostra associazione. Siamo convinti che la conoscenza reciproca alimenti il rispetto, l'amicizia e la voglia di crescere culturalmente insieme".

“Questo conflitto - proseguono i volontari, - ci fa capire quanto sia complesso il presente e quanto sia difficile dare una soluzione a problemi che ormai sono quasi esclusivamente globali. Ci sentiamo inermi, vulnerabili. E comunque non dobbiamo arrenderci. Tutti noi possiamo fare qualcosa. Ognuno con le proprie scelte quotidiane può dire no alla guerra. Con i propri acquisti, con i propri investimenti, con il proprio stile di vita. Lo dobbiamo a tutti coloro che vivono la guerra sulla loro pelle o su quella dei familiari, come i nostri amici ucraini, ma soprattutto lo dobbiamo ai loro e ai nostri figli. Hanno il diritto di sperare nel futuro ed è nostro dovere fare sì che non rimanga solo una speranza”. 

“Gentilissimi, l’improvvida guerra che la Russia ha pervicacemente voluto scatenare nei confronti dell’Ucraina ha immediatamente prodotto i suoi nefasti effetti, come era inevitabile che fosse. A solo un giorno dal suo inizio, il Presidente ucraino Zelensky ha comunicato la morte di già 137 soldati ed il ferimento di 316 mentre i media riportano che almeno 120 civili siano stati uccisi. Dati, questi, destinati a crescere rapidamente in modo esponenziale a mano a mano che l’invasione dell’Ucraina prosegua e i bombardamenti ai danni dei civili si intensifichino, dando luogo ad una devastante realtà con conseguenze pesanti per la popolazione civile e particolarmente drammatiche per le persone di minore età”.

Comincia così l’accorato appello che la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, rivolge ai presidenti di Giunta e Consiglio, Eugenio Giani e Antonio Mazzeo, agli assessori e consiglieri regionali tutti. Una forte richiesta ad intervenire e assicurare tempestivamente, con ogni mezzo possibile, accoglienza per bambine e bambini, ragazze e ragazzi ucraini.

“A livello umanitario – continua Bianchi - ogni guerra è prima e innanzitutto una guerra contro le bambine e i bambini, che tra i vulnerabili sono le persone più vulnerabili. Così, non possiamo non essere fortemente preoccupati del fatto che il conflitto in corso venga a incidere, nella sola Ucraina, sul destino di oltre sette milioni di esseri del tutto innocenti, stando ai dati di Save the Children, per cui la follia della guerra non trova né può trovare alcuna spiegazione. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi che rischiano di perdere la vita o di riportare gravi danni fisici e che, in ogni caso, subiranno forti disagi psicologici essendo costretti a rinchiudersi negli scantinati e nei rifugi antiaerei, in cui dover passare lunghe notti e giorni esposti a gelide temperature, o ad essere sfollati dalle loro case per andare a soggiornare presso estranei, spesso in anguste e precarie condizioni.

Persone di minore età terrorizzate dai bombardamenti, che vivono in uno scenario di dolore e di morte, a cui viene chiesto di fuggire con solo i vestiti addosso verso un futuro che non conoscono” prosegue Bianchi.

“Persone, quindi, che non possono in alcun modo essere abbandonate ed a cui deve andare tutto il nostro possibile aiuto sia materiale che morale, anche per dare effettività a quei fondamentali principi e valori su cui si fonda la nostra Carta costituzionale ed a cui si ispira la Comunità europea di cui facciamo parte”.

“Pertanto, ritenendo anche di esprimere un comune sentire dei cittadini toscani, rivolgo un accorato appello a codesto Governo regionale affinché voglia riservare una particolare attenzione alla situazione delle persone di minore età in fuga dal conflitto bellico in atto, adoperandosi tempestivamente con ogni possibile mezzo per assicurare al meglio una loro eventuale specifica accoglienza nel nostro territorio”.

“Del resto, come codesta Presidenza regionale ha già avuto modo di dichiarare, lo spirito della Toscana non può che essere quello della garanzia dei diritti e delle libertà.

E allora adoperiamoci, ognuno per quanto nelle proprie possibilità, affinché la solidarietà prevalga sull’egoismo, l’accoglienza sul rifiuto, l’amore sull’odio, perché ridare il sorriso anche ad un solo bambino è ridarlo a tutti i bambini. Come non mi stancherò mai di ripetere, le bambine e i bambini di oggi sono le donne e gli uomini di domani per cui, senza un esempio forte di valori in cui credere e crescere, che società potranno mai essere in grado di costruire nel futuro?” conclude la Garante.

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