Sta prendendo piede il progetto di orti urbani, che dopo il lancio avvenuto alcuni mesi fa adesso sta cominciando a diventare realtà. Il progetto, promosso dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Firenze e realizzato grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze e con il supporto di Rete Semi Rurali e Società Toscana di Orticultura che sono i soggetti attuatori, ha avuto un appuntamento formativo lo scorso sabato al Giardino dell’Orticoltura insieme alla vicesindaca e assessora all’ambiente Paola Galgani e Benedetta Zini per la Fondazione CR Firenze.
F’Orti è il primo esperimento del genere in città con orti urbani in affidamento a gruppi di cittadini, associazioni e realtà di quartiere per una gestione comunitaria, con l’obiettivo di creare dei luoghi di educazione ambientale, condivisione e socialità nei diversi quartieri, rigenerando gli spazi verdi e costruendo al loro interno relazioni.
“Teniamo molto a questo progetto, che adesso sta prendendo campo e sta diventando diffuso – ha detto la vicesindaca Paola Galgani – con i primi risultati davvero incoraggianti. L’obiettivo è creare dei luoghi di educazione, condivisione e socialità nei diversi quartieri rigenerando gli spazi verdi, così oltre ai tradizionali orti sociali arrivano questi nuovi spazi in condivisione aperti a grandi e piccini per unire alla coltivazione la socialità, la cultura, l’educazione ambientale”.
"Questo progetto permette ai cittadini di riappropriarsi degli spazi verdi attraverso lo sviluppo di attività finalizzate alla formazione e alla socializzazione dei cittadini - afferma Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze – su temi cari alla Fondazione come lo sviluppo sostenibile, la diffusione dell’agricoltura biologica e la promozione di sani stili di vita. Siamo certi che il progetto F’Orti farà da apripista e modello di fruizione degli spazi verdi comuni anche per gli altri quartieri coinvolti nel progetto”.
Sabato scorso al tepidario Roster del Giardino dell’Orticoltura è stato fatto il punto sul progetto, presentato con 5 incontri nei 5 quartieri di Firenze. Sono stati 150 i candidati raccolti in meno di 1 mese di apertura della call poi ammessi al programma di costituzione di una comunità intorno agli orti. Sono stati svolti anche incontri mirati con le associazioni per capire chi di esse potesse fungere da soggetto capofila.
Le aree ortive sono state individuate all’interno di spazi e giardini pubblici di ogni quartiere della città: il parco della Villa di Rusciano per il Q3, il chiostro della biblioteca Thouar per il Q1, il giardino del Malcantone per il Q2, il giardino del Lippi per il Q5, mentre per il Q4 ci sono il giardino Canova-Fedi appena inaugurato e il giardino del Gozzini, proprio davanti al carcere, dove anche i detenuti saranno protagonisti del progetto. In totale si tratta di oltre 1100 metri quadrati messi a disposizione per la coltivazione - tra orti in cassone e a terra - e di più di 60 alberi da frutto. Il progetto prevede una durata iniziale di tre anni. Le aree, che saranno coltivate in modo condiviso, potranno essere trattate solo con agricoltura biologica e biodinamica, privilegiando semi locali e tradizionali.