In mattinata la Pagina Facebook "Sindaco Comune di Pescia" cambia nome in "Giurlani per Pescia", l'ultima attività risaliva a fine maggio, poi il post dal profilo personale "Fra la gente.. Avanti tutta!". Giurlani abbandona i domiciliari e torna immediatamente attivo sul Social Network. Nel giro di pochi minuti, mentre cambiano anche le foto del profilo, arrivano i primi commenti.
Molti "Bentornato" e tanti "Chiarisci tutto perché non può essere vero" alternati a "Non ti serve il PD per vincere".Gli arresti giovedì primo giugno. L'ordinanza cautelare di 20 giorni rinnovata al termine del secondo interrogatorio del 6 giugno, davanti al Gip del Tribunale di Firenze, è terminata lunedì 26. Il pericolo di inquinamento delle prove e non quello della reiterazione del reato, hanno trattenuto il dimissionario Giurlani al regime di arresto domiciliare.
La linea difensiva di Giurlani è stata quella di respingere tutte le accuse per peculato e corruzione che sarebbero maturate alla guida di Uncem Toscana, Unione dei Comuni montani. Nel frattempo, dopo i messaggi di Anci Toscana e del PD regionale, Giurlani si è dimesso da vicepresidente di Anci Toscana e con una lettera al presidente del Consiglio comunale anche dalla guida del municipio pesciatino.La Regione Toscana ha autorizzato una Commissione d'inchiesta sul caso Uncem “un atto unitario, che porterà trasparenza, analisi dei fatti, obiettività; sarà al servizio di tutta la Toscana” ha detto il presidente dell'assemblea Eugenio Giani.