La Camera dei deputati ha approvato la legge che ha istituito il reato di omicidio stradale che adesso sarà sottoposta al Senato.
Aduc commenta negativamente l'applicazione di una normativa che ha raccolto numerosi consensi a Firenze: "Inasprire le pene dell'ordinamento penale per scoraggiare le persone a farsi male e a fare male ad altri, questo l'obiettivo degli entusiasti in merito. In un periodo di de-carcerazione di diversi reati e la sostituzione di pene detentive con quelle pecuniarie, dovrebbe sembrare strano, ma il nostro Paese continua ad essere avvezzo a levate di scudi e di leggi basandosi piu' sul basso ventre che sulla testa" è il giudizio espresso da Vincenzo Donvito."Noi crediamo che le leggi in merito ci siano e hanno bisogno solo di essere applicate.
Certo, se queste pene fossero inasprite non ci sarebbe un danno diretto, ma ci preoccupa l'enormità del danno indiretto. Con la pena inasprita, qualche animo agitato si calmerebbe e si illuderebbe; ma, al pari di quelli che vogliono la pena di morte per chi traffica in droghe illegali e lo stupro e la violenza su minori e i soggetti piu' deboli, dovranno prendere atto che gli umani continuano imperterriti a far male agli altri: vuoi perché la posta in gioco e' alta, vuoi perché la natura umana ha comunque queste caratteristiche cosiddette depravate..
nonostante le terribili pene.Nuovo danno indiretto. Pesa su tutta la comunita': l'impegno e i costi su una cosa inutile e la violenza che si fa alle leggi costituzionali. La legge in se' non regge: sarebbe il caso - improbabile pur se gia' previsto dalla legge - di chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente al volante con l'intento di ammazzare qualcuno; trasformare la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che si e' appositamente voluto commettere) e' incostituzionale e viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di responsabilià oggettiva che contraddice i principi garantisti della Costituzione in materia penale. A noi la sicurezza stradale ovviamente interessa, ma crediamo sia piu' importante la prevenzione che la repressione (inutile e dannosa nel caso di specie).
Certamente e' prevenzione anche la paura della sanzione, ma solo molto limitatamente (quella in vigore, tra l'altro, ci sembra notevole). Siamo fanalino di coda in Europa in materia di controlli stradali, e non per l'assenza di norme severe. Prevenzione, cioe':- maggior numero di forze di polizia per strada: gli automatismi - autovelox, fotored, telecamere varie - oggi sempre più diffusi, non sono sufficienti, la presenza fisica dell'agente continua ad essere il miglior deterrente e una maggiore certezza di applicazione del codice.
Inoltre, l'abuso di questi automatismi da parte delle amministrazioni per fare cassa non e' certo istruttivo e, quindi, non crea consapevolezza di un'amministrazione amica del cittadino che - di conseguenza - si ingegna sempre piu' per non “farsi fregare”. - migliori infrastrutture e, soprattutto, migliore e continua manutenzione delle stesse"." Roma e Firenze, per fare solo due esempi, sono un disastro per buche e manto stradale disastrato, una delle principali cause degli incidenti.Certamente questo comporta una maggiore disponibilita' economica sia dell'amministrazione nazionale che locale, mentre inasprire le pene no (in apparenza e all'inizio, ma con costi culturali giganteschi).
Ma siamo sicuri che non valga la pena fare investimenti economici in merito, viste le disastrose ricadute economiche che il perdurare dell'attuale situazione provoca: sanita' pubblica, spese e tempi individuali, mobilita' pubblica e privata, etc?" conclude Vincenzo Donvito, presidente Aduc.