(DIRE) Firenze, 30 gen. - "Siamo piu' che convinti che tutti e tre" gli aggressori ceceni "dovrebbe essere in carcere insieme all'altro", Rasul Bisultanov, "visto che hanno partecipato attivamente a questo massacro". Lo sottolinea Luigi Ciatti, il padre di Niccolo', il 22enne di Scandicci ucciso in una discoteca di Lloret de Mar lo scorso agosto, nel corso della cerimonia organizzata all'interno del mercato centrale di San Lorenzo, dove e' stata scoperta una targa in memoria del figlio.
"Tra un po'- rivela- dovremo cominciare ad andare in Spagna, intanto perche' le indagini sono state prolungate di ulteriori 12 mesi. Inoltre, dal 20 marzo, ci saranno altre testimonianze e chiaramente saranno vagliante anche quelle che abbiamo trovato noi". Il mercato, continua Ciatti, "sarebbe stata la seconda casa di Niccolo'. Era un ragazzo solare, con una parola per tutti. Un destino cosi' crudele ce lo ha portato via nel miglior periodo della sua vita: aveva gia' fatto i suoi programmi, sarebbe rimasto a lavorare qui, la zia gli avrebbe lasciato tutto e io gli avrei dato una mano.
Stava anche cercando casa per andare a convivere con la sua Ilaria. Purtroppo il 12 agosto si e' fermato tutto". Presente alla cerimonia anche Giancarlo Antognoni, il club manager della Fiorentina.
"Oggi stesso mandero' una lettera al ministro della Giustizia Orlando e al ministro degli Esteri Alfano, perche' i responsabili siano assicurati alla giustizia". Lo sottolinea il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nel corso delle cerimonia organizzata all'interno del mercato centrale di San Lorenzo, dove e' stata scoperta una targa in memoria di Niccolo' Ciatti, 22enne di Scandicci aggredito e ucciso in una discoteca di Lloret de Mar lo scorso agosto.
Ciatti, infatti, lavorava in un banco dell'ortofrutta dello storico mercato. Firenze e Scandicci, aggiunge il primo cittadino, "non voglio solo piangere e ricordare, ma anche combattere. E fino a quando non verra' fatta giustizia noi ci ritroveremo sempre tutti insieme, noi ci saremo sempre tutti". Perche' se da una parte, prosegue, "nessuno puo' restituire Niccolo'", dall'altra "non possiamo lasciare che la violenza, manifestata quella notte nella bestialita' piu' profonda e disumana, si possa un domani ripetere su un qualunque giovane".
Per Nardella "non si deve chiedere vendetta. La giustizia e' una cosa diversa: e' chiedere che chi sbaglia paghi".(Dig/ Dire)