FIRENZE- Oggi in viale Giovine Italia presidio dei lavoratori Register (ex Dada).
"Il tentativo da parte dell’azienda di esternalizzare alcune mansioni, prevede di far assumere per conto della controllante team.blue lavoratori in Romania (nella modalità body rental), che svolgono esattamente le stesse funzioni di quanti assunti in Italia, con la differenza sostanziale di avere salari e diritti differenti, inferiori. Oltre a chiedere la regolarizzazione dei 2 colleghi attualmente in forza lavoro a Register, chiediamo il blocco di questa modalità di recruiting, mentre l’azienda ha previsto dalle 25 alle 40 assunzioni, pur sostenendo che non ci sia una situazione emergenziale cui far fronte.
Se la necessità di accelerare la produzione era ampiamente pianificata dalla fine del 2023, perché non si sono usati questi 5 mesi per cercare ed assumere lavoratori e lavoratrici in Italia, passando per la classica selezione del personale? Che prospettive ci sono per gli attualmente assunti? Chi ci garantisce che gli attuali dipendenti di Register non verranno progressivamente sostituiti dai colleghi all’estero visto il costo inferiore e la possibilità di disporne in modo arbitrario ed occasionale? -dichiarano dalla Rsu Register Firenze- Chiediamo il blocco delle assunzioni in Romania. Chiediamo stessi diritti per tutti coloro che lavorano in Register. Chiediamo la definizione di obiettivi chiari e del piano per il loro raggiungimento nel rispetto delle prassi e di tutti i lavoratori e le lavoratrici. Siamo a favore della crescita dell’azienda in cui siamo impiegati e riconosciamo la necessità di guardare al futuro rendendoci competitivi ma senza derogare ai principi fondamentali".
“Il modello di sviluppo del territorio non può prescindere dalle persone”. E’ il commento di Dmitrij Palagi, candidato sindaco Sinistra Progetto Comune (Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista) e Firenze Ambientalista e Solidale stamattina si è recato a portare la sua solidarietà e quella del gruppo alla lotta delle maestranze al loro secondo sciopero contro la delocalizzazione che starebbe in questo momento interessando l’azienda. “Una mobilitazione necessaria – spiega Palagi - anche per ricordare che il modello di sviluppo, di cui non si sta discutendo in campagna elettorale, non può prescindere dalle persone.
L'intervento del Collettivo di Fabbrica ex GKN ci ricorda quanto la finanza sia pronta a svuotare il territorio di servizi e attività. L'attuale sistema garantisce la globalizzazione solo per chi accumula ricchezza. Il pubblico e le istituzioni devono avere un ruolo. Non possono limitarsi ad esprimere una solidarietà che rischia di essere vuota. L'assunzione di personale per prestazione di manodopera da altri Paesi, per risparmiare, è una pratica lecita? La politica non si esprime sulla legalità, ma deve farsi carico delle situazioni e prendere posizione.
Per questo oggi abbiamo scelto di essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori Register”.