Lunedì 27 ottobre avrà luogo a Roma, presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, la prima audizione in programma con l’Associazione ecologista Idra sui cantieri TAV a Firenze, dopo che l’Autorità stessa ha disposto – a seguito delle segnalazioni dell’Associazione – l’avvio di un’istruttoria “finalizzata a verificare lo stato di attuazione dell’opera e la corretta applicazione delle previsioni normative in materia di realizzazione di opere strategiche mediante affidamento a contraente generale”. Dopo le puntuali (quanto inascoltate) risultanze delle indagini effettuate nel 2007, nel 2008 e nel 2010 dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici in relazione agli interventi TAV fra i capoluoghi emiliano e toscano e sulla Roma-Napoli, sono destinati ora ad essere passati al setaccio gli aspetti di più scottante attualità del progetto di passante AV nella città di Firenze, con riflessi che potranno proiettarsi su tutti gli appalti TAV assegnati in Italia (dalla Torino-Lione alla Milano-Genova, dalla Verona-Brennero alla Napoli-Bari).
L’Autorità si è impegnata a verificare tempi di esecuzione, costo dell’intervento, perizie di variante, piano degli affidamenti, contenzioso con il general contractor, qualificazione delle rocce di scavo, ipotesi di sostituzione della ‘talpa’ TBM presente in cantiere, cessione delle quote della società aggiudicataria Nodavia. A questo primo appuntamento dinanzi all’Ufficio istruttore parteciperanno - assieme al presidente diIdra Girolamo Dell’Olio - il giudice Ferdinando Imposimato, autore con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato del volume “Corruzione ad Alta Velocità”, e l’ing.
Ivan Cicconi, direttore dell’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale (ITACA) e precursore – coi saggi “La storia del futuro di Tangentopoli” e “Le grandi opere del Cavaliere” - degli studi oggi alla base delle inchieste sui danni erariali ‘programmati’ derivanti dall’adozione del modello del contraente generale. In questa circostanza, l’associazione ecologista toscana parte civile nel procedimento penale per danno ambientale, e parte ad adiuvandum nel procedimento della Corte dei Conti per danno erariale, si avvarrà delle memorie indirizzate all’Autorità da Ivan Cicconi e da Ferdinando Imposimato: in evidenza i contorni della scandalosa impostazione contrattuale che, madre di ogni criticità, ha fatto tracimare oltre ogni pessimistica previsione i costi per lo Stato della tratta TAV Bologna-Firenze, e promette adesso analoghe prospettive con la cantierizzazione del nodo ferroviario di Firenze.
Qui i progetti di doppio tunnel contro-falda e di faraonica stazione sotterranea Foster (a servizio peraltro di due soli binari AV, caso unico al mondo), oltre a presentare un costo già in partenza difficilmente sostenibile a fronte delle ben più pressanti esigenze di ammodernamento e messa in sicurezza della rete storica, sono stati interessati da un vasta inchiesta penale da parte della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano (è di questi giorni l’avviso di conclusione delle indagini preliminari), e da una contestuale crisi finanziaria delle imprese aggiudicatarie dell’appalto.
Resta inoltre da sciogliere il delicatissimo tema dei costi per il trasporto su ferro e per lo smaltimento degli ingenti volumi di smarino da escavare con pratiche industriali dal sottosuolo fiorentino. A questo primo incontro farà verosimilmente seguito, a valle della fase istruttoria, una seconda audizione dell’Associazione dinanzi al Consiglio. Da tempi non sospetti Idra documenta e rivendica presso le autorità politiche locali e centrali – risultate fin qui sorde e mute - l’urgenza di una revoca degli appalti in materia TAV sull’intero territorio nazionale, fin tanto che non saranno state definite linee guida atte a garantire trasparenza nelle procedure di approvazione dei progetti, verifica preventiva delle compatibilità finanziarie con costi definiti, certi e non artificiosamente lievitabili, e implementazione di controlli pubblici efficaci e tempestivi.
‘No all’autostrada Tirrenica; sì all’Aurelia pubblica, gratuita e sicura: per ribadire con forza questa posizione ho partecipato al ‘No Sat day’ a Grosseto, anche per ricordare a questo Governo quale sia la vera «grande opera» sulla quale vorremmo il suo impegno, un serio Piano organico per la difesa del suolo’. Lo ha sottolineato il senatore SEL Massimo Cervellini, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici, intervenuto al ‘No Sat Day’ a Grosseto. 'Al posto di opere costose, inutili e di grave impatto sull'ambiente come l’autostrada Tirrenica, osteggiata dalle istituzioni territoriali e dai cittadini, è necessario provvedere immediatamente alla messa in sicurezza del territorio.
É inoltre urgente togliere la concessione a Sat, che l'ha utilizzata in modo così scorretto, tanto da meritare la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea'. Sulla stessa linea é intervenuto anche Gianni Mattioli, da sempre impegnato nella battaglia per difendere la Maremma. 'La gestione sciagurata oltre che irrazionale del suolo - continua Cervellini - è una spada di Damocle sulla vita delle persone, causa di molte tragedie che si sarebbero potute evitare, come l’alluvione della Maremma.
Possibile che questo Governo o fa opere inutili, lesive degli equilibri ambientali, oppure abbandona il Paese al nulla? Urgono interventi strutturali ordinari di messa in sicurezza del territorio, volti a contrastare il dissesto idrogeologico. Prioritari, quelli sulla SS1 Aurelia nei tratti a maggior rischio, soprattutto tra Grosseto Sud e Tarquinia, dove c'è molto da fare in termini di messa in sicurezza, viabilitá e risanamento, oltre alla realizzazione della cassa di colma di Albinia, per la ricostruzione della piana dell'Albegna e per sostenere le aziende messe in ginocchio dall'alluvione.
Insomma per risollevare e preservare un territorio meraviglioso e fragile, fonte di vita per tante persone, oltre che patrimonio territoriale da trasmettere alle generazioni che verranno’.