Firenze, 30 luglio 2021 – In oltre 20 città italiane, tra cui Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli si è tenuto oggi il flash mob di protesta di TNI Italia, in collaborazione con Veneto Imprese Unite. Davanti ai ristoranti aderenti, una sagoma del ministro Speranza e un cartello “siamo ristoratori, no controllori”, che saranno esibiti anche nei prossimi giorni all'ingresso. Un'iniziativa simbolica per presentare ufficialmente il testo di emendamento che TNI presenterà a tutte le forze politiche per chiedere la modifica del decreto legge 105 del 23 luglio, che ha introdotto il green pass dal 6 agosto per mangiare al tavolo all'interno dei ristoranti.
“Siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo fatto fin dall'inizio, sensibilizzando le persone e informandole sul fatto che nei ristoranti, secondo quanto prevede il decreto legge 105 del 23 luglio, ci si può sedere al tavolo al chiuso solo se muniti di green pass”, afferma Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia.
“Lo faremo – spiega – affiggendo cartelli all'ingresso dei ristoranti, inviando email ai clienti, pubblicando le novità previste dal 6 agosto sui canali social di Tni Italia. Non siamo però disponibili ad un'operazione di controllo. Quella la fanno le forze dell'ordine, i vigili, i controllori sui treni. Noi vogliamo fare solo il nostro mestiere: i ristoratori”.
Questo il testo dell'emendamentoTUTELA NAZIONALE IMPRESE - TNI ITALIA
La predetta Associazione vuole innanzitutto precisare che gli associati tutti non sono contrari all’adozione di misure di prevenzione per il contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, né tantomeno sono contrari all’uso delle certificazioni verdi Covid-19 per l’accesso a servizi ed eventi.
Tuttavia, le perplessità attengono all’attività di verifica e controllo, così come stabilita dall’art. 3, comma 4°, del D.L. 105 del 23.07.2021, poste a carico dei ristoratori.
Per tale norma si chiede alle forze politiche, oggi presenti all’interno del Parlamento, di proporre e sostenere un emendamento in sede di conversione del decreto legge, che tenga in debita considerazione l’istanza proveniente dal mondo dei ristoratori di non essere tenuti ad effettuare tali forme di controllo verso i clienti.
Viceversa, si ritiene opportuno di sensibilizzare/onerare i cittadini, al fine di poter accedere ai diversi servizi ed eventi, a munirsi delle predette certificazioni verdi Covid 19 pena l’elevazione di gravose sanzioni pecuniarie e quant’altro.
Pertanto, con la massima umiltà, si propone quale emendamento al decreto legge in questione un testo che possa essere simile al seguente:
“Ai soggetti che volessero accedere ai servizi di ristorazione per il consumo a tavolo, al chiuso, è fatto obbligo di entrare all’interno dei locali delle predette attività solo se in possesso delle certificazioni verdi Covid-19. I soggetti presenti all’interno dei locali in uso alle attività di cui al comma 1, che verranno trovati sprovvisti delle certificazioni Covid-19, salvo che il fatto costituisca reato, saranno sanzionati ai sensi dell’art. 13 del D.L. n. 52 del 2021 così come convertito dalla L. n. 87 del 2021”.