Un terribile caldo sta investendo l’Italia ed in particolare il territorio di Firenze. A causa del clima torrido, per oggi e domani è stato segnalato dalla Regione Toscana il livello massimo di rischio di incendi boschivi: la Protezione Civile ha già allertato per questo le squadre della Vab e i volontari e ricorda che dal 24 giugno al 31 agosto è in vigore il divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali e l'utilizzo di fiamme libere su tutto il territorio.
“Noi vogliamo cantare fuori dal coro. Noi vorremmo che si parlasse dell’enorme rischio da temperature elevate nei cantieri edili che quotidianamente corrono i lavoratori e le lavoratrici in essi impegnati - dice Marco Carletti, segretario generale Fillea Cgil Firenze- Vorremmo che si parlasse di cosa significa lavorare a temperature elevate nei cantieri per i lavori stradali, mentre si stende l’asfalto, mentre si isola un tetto, mentre si esegue un getto di calcestruzzo, mentre si monta un ponteggio.
Ci piacerebbe che si parlasse qualche volta dei lavoratori edili e le loro condizioni, soprattutto se e quando le aziende non adottano le linee di indirizzo predisposte dal Dipartimento di prevenzione e igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. A Firenze nei cantieri stradali, nell’A1, nella Fi-Pi-Li, nei cantieri per la stesura dell’asfalto, sono stati predisposti idonei luoghi freschi, quali zone ombreggiate o ombrelloni di cantiere? Sono stati organizzate le soste di 10 minuti ogni ora? Sono previsti turni di rotazione per gli esposti al rischio? I lavoratori edili di Firenze dispongono di acqua fresca con aggiunta di sali minerali? Tutto ciò significa adottare le idonee misure di prevenzione e protezione dal colpo di calore per chi lavora al sole come gli edili”. Aggiunge Carletti: “Chi effettua i controlli nei cantieri sulla corretta applicazione delle linee di indirizzo? Ci piacerebbe che tutti gli organismi di controllo e ispettivi in queste ore fossero impegnati ad evitare che i lavoratori dei cantieri edili possano sentirsi male a causa dell’eventuale mancato rispetto delle norme, da parte delle imprese, sulle alte temperature stagionali nei cantieri, nelle committenze sia pubbliche che private”.