“L’attesa continua, anche se la sorte sembra segnata. Quanto basta almeno per ora all’amministrazione Nardella per evitare una pioggia di critiche che potrebbe avere ripercussioni sul voto di giugno. Ma davvero ci si aggrappa a un filo. Il Tar della Toscana si è riservato la decisione in merito al ricorso sulla decisione del Comune di vietare la destinazione ad affitti turistici brevi di nuovi immobili nell’area Unesco del centro storico della città. Un provvedimento che come Italia Viva avevamo subito contestato e che continuiamo a giudicare sbagliato nei modi e nei contenuti”. Lo dichiara la capogruppo di Italia Viva a Palazzo Vecchio, Mimma Dardano.
"Siamo in attesa del pronunciamento del Tar contro il provvedimento del Comune di Firenze che limita lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche. Noi siamo convinti che si tratti di una norma incostituzionale, e stiamo dando battaglia da mesi. Comunque vada, la nuova giunta di centrodestra che si insedierà a giugno a Palazzo Vecchio, revocherà ogni limitazione al legittimo uso dei beni privati". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, coordinatore del partito toscano."La battaglia alle locazioni turistiche e al diritto, nel rispetto delle regole, di svolgere questa attività - sottolinea Stella - non è soltanto anacronistica e antieconomica per le casse dei Comuni, ma soprattutto mette in crisi un intero comparto economico nella nostra Regione.
In Toscana il turismo vale il 12% del PIL regionale, oltre 12 miliardi di euro, e oltre 48 milioni di presenze ufficiali. La Toscana, al dodicesimo posto tra le regioni europee per presenze assolute, è senza alcun dubbio una delle regioni più turistiche al mondo. L'imposta di soggiorno in Toscana vale oltre 150 milioni di euro, soltanto a Firenze vale 70 milioni di euro e, di questi, ben 36 milioni arrivano dalle locazioni turistiche"."Tutti i dati - evidenzia il coordinatore regionale di Forza Italia - dimostrano che il turismo cresce, crescono le presenze negli alberghi e crescono le presenze nelle locazioni brevi: ma veramente pensiamo di poter fare a meno di tutto questo? È una visione miope e statalista contro la quale ci opporremo in tutte le sedi.
Invece di recuperare gli immobili dismessi, le tante abitazioni vuote all'interno degli alloggi di edilizia residenziale pubblica o di chiedere un vero Piano casa, si pensa di rispondere all'emergenza abitativa con norme liberticide? Per noi la proprietà privata è sacra e la casa non si tocca".
Il candidato sindaco Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Firenze Ambientalista Solidale, commenta:
“Si disse allora che ci sarebbe stato tutto il tempo per attendere la decisione del Tar e reinserire la norma, eventualmente emendata ed estesa ad altre parti della Città. Lo avevamo detto in ogni modo che era una un errore, che occorreva assumersi la responsabilità politica fino in fondo, se davvero l’obiettivo – che avevamo condiviso e avremmo ancor più sostenuto se estesa a tutto il territorio comunale – era di cominciare finalmente a governare un fenomeno che sta dilagando in gran parte della città e ne ha già stravolto il mercato immobiliare.
I fatti ci hanno purtroppo dato ragione: la decisione del Tar è stata rimandata a data da destinarsi, Si propone dunque come molto probabile, per non dire certa, la possibilità che si ritorni alla situazione di totale vuoto normativo che ha condotto Firenze ad essere inarrivabile anche per gran parte delle famiglie del ceto medio. L’altera indisponibilità della maggioranza ad ascoltarci ha prodotto il pasticcio che ora è sotto gli occhi di tutti. Per di più determinando un'incertezza che pesa e falsa tutta la campagna elettorale.
Perché la verità è che non è detto che la maggioranza che potrebbe emergere dalle urne sarà in grado di mostrare maggior fermezza su questo, come su tanti altri provvedimenti annunciati per liberare Firenze dagli alti costi dell’overtourism. Per quanto ci riguarda restiamo, e resteremo, fermi nel merito politico degli obiettivi che i nostri mondi e i nostri elettori ci hanno affidato e che chiediamo loro di riconfermarci con il voto l’8 e il 9 giugno prossimi”.