Questa sera, a Firenze, partecipata manifestazione in piazza Bambini di Beslan, per protestare contro le motivazioni che hanno portato il Tribunale di Firenze alla sentenza di assoluzione degli imputati di violenza sessuale avvenuta nel 2008 alla Fortezza da Basso. Condannati in primo grado, gli imputati sono stati assolti in appello perchè il fatto non sussiste. La corte di fatto ha attribuito alla vittima la responsabilità dello stupro, anche se la ragazza non aveva potuto opporre alcuna resistenza, subendo, in silenzio, la violenza che poi aveva denunciato.
"Il fatto che fosse ubriaca e incapace di reggersi in piedi da sola, come confermano molte testimonianze, e che i suoi ricordi fossero offuscati, anzichè rafforzare la tesi dello stupro, come avviene in altri paesi europei, è diventato argomento per insinuare una minore credibilità alla sua testimonianza e a dichiararla consenziente -affermano le parlamentari toscane di Sinistra Ecologia e Libertà, on. Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia, che questa sera hanno preso parte alla manifestazione- Del resto, si legge nel testo della sentenza, come potrebbe non essere consenziente, come potrebbe essere vittima di violenza una donna che ha una vita 'non lineare', 'un soggetto femminile fragile, ma al tempo stesso disinibito, creativo, in grado gestire la propria (bi)sessualità, di avere rapporti fisici occasionali'? A essere giudicata - concludono Nicchi e Petraglia - è stata la vita della ragazza, non i fatti di quella notte.
Se l'è cercata e, in fondo, quanto accaduto era esattamente quello che voleva: ecco come, secondo i giudici, è andata. Ecco perchè, stasera, è importante esserci".
La sensazione che la sentenza di assoluzione sia un passo falso della magistratura fiorentina è diffusa. Può la mancanza di prove condurre a considerare che il fatto non sussista? Avrebbe potuto una giudice ritenere una donna consenziente alla consumazione di rapporti sessuali di gruppo con sei sconosciuti in luogo pubblico? Se la risposta è no, è evidente che la sentenza del Tribunale di Firenze palesa un approccio sessista che la Giurisprudenza italiana è ora chiamata ad emendare. La storia del Diritto è fatta di casi limite, che spingono il legislatore verso l'innovazione, e i fatti della Fortezza da Basso nell'estate del 2008 sono uno di questi rari episodi.
Nel male possiamo così volgere al bene l'imbarazzo di queste ore. Che la vicenda della Fortezza illumini al più presto i giuristi al fine di introdurre nelle norme penali nazionali un punto di vista femminile sinora palesemente assente. Riadeguando l'Italia agli standard dei paesi civili.