"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita". Dante scriveva nel suo Inferno. E' un po' il momento che sta vivendo una Fiorentina che è fuori dall'Europa e cerca di capire le ragioni che sottendono ad una stagione che fa riflettere.
La situazione in campionato non è delle migliori. Al momento, la squadra gigliata è fuori dai giochi per le qualificazioni alle coppe. Il torneo non è finito ma è difficile che qualcosa cambi anche perchè avanti non rallentano. Anzi.
Sullo sfondo la situazione di Sousa che, soprattutto in settimana e dopo la sconfitta interna contro il Borussia M., è sembrata "ballerina". Complice la contestazione fuori dal Franchi, si era fatta avanti l'ipotesi di un "divorzio".
Passata la notte, c'è stata più chiarezza. Ora pare che, fatte salve situazioni impreviste, il portoghese dovrebbe rimanere timoniere gigliato fino a fine stagione.
Per la verità, sembra la decisione più saggia. Peraltro, qualcosa da salvare in questo campionato c'è. Primo, ricordiamolo, non è finito. Il calcio è tanto strano quanto affascinante: potrebbe riservare sorprese. Secondo: Sousa è stato bravo nel far esplodere il talento di Barnardeschi. Lo ha saputo dosare, è stato bravo a gestire i piccoli momenti di appannamento. A questo punto il numero 10 viola, oltre ad essere punto di riferimento del presente, potrebbe essere quel "capitan futuro" che, in molti, vorrebbero già vedere in lui. Terzo: Federico Chiesa. Il mister lo ha fortemente voluto in prima squadra, gli ha dato fiducia e oggi l'esterno, figlio d'arte, è anche una freccia in più nell'arco del ct Ventura. Scusate se è poco.
Come dire: in quella selva oscura, un po' di luce c'è. Non tutto è buio. Avanti viola.