Unità di intenti e prospettive per superare la fase dell'emergenza; far sentire la propria voce per la ripartizione delle risorse del recovery fund; regole certe e chiare contro la iperburocrazia e le inchieste giudiziarie; rapporto sempre più stretto con la Regione per condividere strategie e politiche.
E' quanto chiedono i sindaci toscani, riuniti stamani per l'assemblea di Anci Toscana che si è tenuta dal Museo del Novecento di Firenze, con Matteo Biffoni presidente Anci Toscana e sindaco di Prato, Eugenio Giani presidente della Regione Toscana, Dario Nardella sindaco di Firenze, ed in collegamento il presidente nazionale Anci Antonio Decaro, il presidente del consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo ed oltre 200 sindaci a seguire on line i lavori.
Primo tema affrontato, quello della pandemia. "Anci Toscana è stato un punto di riferimento costante e sicuro per i Comuni in questi lunghi mesi - ha detto il presidente Biffoni - E i sindaci sono sempre stati in prima linea per rispondere ai bisogni dei cittadini, mai come ora bisognosi di certezze. Sappiamo che ci aspetta un anno molto duro: e noi oggi, forti della nostra esperienza, del nostro coraggio e della nostra determinazione, vogliamo essere ascoltati e vogliamo contare.
Se ci viene data la fiducia che meritiamo, se ci vengono assegnate le risorse necessarie, se viene semplificata una burocrazia paralizzante, siate certi che faremo la nostra parte e che niente andrà sprecato. Per questo vogliamo dire la nostra sulla ripartizione del recovery plan; e più parleremo con una sola voce, più avremo voce in capitolo". Biffoni ha esortato i sindaci a rivolgersi sempre ad Anci Toscana per avere sostegno ed aiuto.
Ed ha voluto ribadire la necessità di norme chiare e nette sulla responsabilità dei primi cittadini, sempre più al centro delle inchieste giudiziarie: "Abbiamo il massimo rispetto per la magistratura e non chiediamo certo l'impunità. Vogliamo solo essere messi in grado di fare al meglio e serenamente il nostro lavoro".
Un concetto questo ribadito anche dal presidente di Anci nazionale Antonio Decaro, che ha anche ricordato come i sindaci abbiamo "lavorato a fondo per gestire la pandemia. e come oggi vogliono essere un riferimento anche nella campagna vaccinale, così come chiesto al governo"; Decaro si è detto "fiero di aver rappresentato gli 8 mila primi cittadini nel colloquio con il presidente Draghi" ed ha auspicato che sia portata almeno ad un miliardo la cifra destinata subito ai Comuni "o rischiamo di non chiudere i bilanci".
Della stretta attualità legata alla pandemia ha parlato il presidente della Regione Giani: "Proprio ieri, nelle riunioni per decidere le zone rosse nelle province di Pistoia e di Siena, ho trovato nei sindaci interlocutori seri, affidabili, appassionati. E li voglio ringraziare per lo spirito di servizio e il senso di responsabilità che hanno dimostrato anche in questa occasione. Il confronto con i territori per me è fondamentale, ed è questo un principio che sarà costante nella mia azione di governo; e quello che voglio è anche applicare un criterio territoriale per portare avanti la nostra attività". Giani ha anche ringraziato espressamente Anci Toscana, che "negli ultimi anni ha fatto un grande salto di qualità, diventando un centro pulsante di iniziativa" e con cui intende formare una cabina di regia permanente.
“Siamo abituati a lottare con le difficoltà per i nostri Comuni e a trovarci di fronte a nuove sfide. Quest’anno, però, la situazione è diversa e più difficile perché oltre all’emergenza sanitaria abbiamo anche quella economica” ha detto il sindaco Dario Nardella in apertura del suo intervento “Ormai da un anno le nostre città stanno affrontando le difficoltà causate dalla pandemia: c’è stanchezza e c’è il rischio della rabbia sociale, che abbiamo visto nuovamente filtrare attraverso manifestazioni come quelle dei tifosi dei giorni scorsi, in alcune grandi città italiane, ma che avevamo già visto nell’autunno scorso. I sindaci, che sono la prima linea, conoscono bene questi sentimenti e il rischio di queste reazioni emotive collettive, che vanno prevenute e in qualche modo fatte confluire in uno schema, che deve essere quello del rispetto della democrazia e delle Istituzioni”.
Il sindaco Nardella nel suo intervento ha sottolineato che “affrontare la pandemia richiede a tutti uno sforzo nuovo, da tutti i punti di vista: dobbiamo essere capaci di rinnovare il patto di fiducia con i cittadini, affrontando per prima cosa in maniera efficace il piano delle vaccinazioni”. “Quella che stiamo vivendo è un’emergenza che ci ha parlato dell’importanza del nostro sistema sanitario e del territorio - ha spiegato -. Finalmente, si parla in modo chiaro di come l’organizzazione sanitaria debba avere diversi livelli e di come tra questi il primo è il livello dell’articolazione sul territorio”.
“Auguriamoci e lavoriamo affinché la riforma del sistema sanitario, che è stata annunciata, possa tenere conto della necessità di stabilire con chiarezza chi fa che cosa - ha proseguito il sindaco -: le strutture ospedaliere devono essere sempre di più la seconda linea e intervenire in modo specifico su trattamenti sanitari che richiedono professionalità e impegno tecnologico, mentre la prima linea deve essere rappresentata dalle piccole strutture sanitarie sul territorio che offrono prestazioni di base per l’assistenza domiciliare e l’implementazione della continuità socio-assistenziale”.
Nardella si è poi detto d’accordo con il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni sul fatto che i Comuni stanno affrontando l’emergenza con “una situazione dei bilanci che è a dir poco allarmante”: “Molti di noi hanno già approvato i bilanci e lo abbiamo fatto sapendo che per assicurare i servizi essenziali serve un bilancio sostenibile. Infatti, nelle nostre previsioni abbiamo cercato di costruire un bilancio di questo tipo, ma è necessario che il governo ci metta in condizione di governare le nostre città e di assistere i nostri cittadini”.
“Lo scorso anno dopo un forte pressing degli amministratori locali - ha spiegato - il governo Conte riconobbe ai Comuni italiani 4 miliardi e 700 milioni di euro di aiuti. Oggi con l’ultima legge di stabilità siamo a solo 450 milioni di euro, oltre a 50 milioni per le Province e le Città metropolitane. Vi era stato un impegno solo verbale ad aggiungere 1 miliardo di euro, necessario ma non sufficiente, ma anche su questo ancora non c’è una formalizzazione. Noi non possiamo aspettare oltre perché altrimenti chi non ha ancora approvato i bilanci non sarà in grado di farlo.
E chi li ha già approvati rischia di dover fare delle modifiche in corso d’opera assolutamente insostenibili”. “I Comuni hanno dimostrato, del resto, che i soldi li sanno usare bene - ha dichiarato Nardella -. I Comuni, nonostante l’emergenza, continuano a investire energie, personale e risorse per le infrastrutture, la manutenzione delle strade, per gli spazi verdi, costruire scuole, rimettere a posto immobili dismessi. Ho fiducia nel nuovo governo. Penso che il presidente Draghi, sostenuto da un ampio spettro di forze politiche, possa affrontare non solo l’emergenza Covid, ma anche alcune riforme strutturali del nostro Paese e tra le più importanti c’è quella burocratica.
Perché anche la riforma della burocrazia è ormai una vera e propria emergenza e il decreto semplificazioni non ha risposto a quei bisogni e a quelle attese che lo avevano anticipato”.
“Se riusciremo a indirizzare nel modo giusto le risorse, a gestire i prossimi mesi con la giusta attenzione, a prevedere limitazioni solo laddove servono e producono risultati - ha concluso il sindaco -, ovvero abbattere il virus non con l’ideologia ma con il pragmatismo che ci è comune, potremo tenere insieme la salute dei cittadini e l’economia delle nostre città. Se affronteremo nel modo giusto queste prossime cruciali settimane ne usciremo prima. E allora saremo stati capaci di tutelare al meglio la salute delle persone e le attività di aziende e imprenditori. Noi sindaci garantiamo la totale collaborazione alla Regione perché la sfida o la vinciamo tutti insieme o non la vince nessuno. In questo caso le Istituzioni devono essere più che mai unite”.
I presidente Mazzeo, da parte sua ha ribadito la collaborazione con Anci Toscana per costituire e gestire la costituenda Scuola per i giovani amministratori; mentre nel dibattito sono poi intervenuti i sindaci Massimiliano Ghimenti (Calci), Sandra Scarpellini (Castagneto Carducci), Camilla Bianchi (Fosdinovo), Alessandro Starnini (Rapolano Terme), Brenda Barnini (Empoli), Carlo Toni (Poppi), Riccardo Prestini (Calenzano), Nicolò Caleri (Pratovecchio Stia), Francesca Brogi (Ponsacco), Giovanni Morganti (Vernio), Luca Marmo (San Marcello Piteglio), Federico Ignesti (Scarperia San Piero).