Italgas sale al 71% di Toscana Energia, dal precedente 51%, si è appreso ieri dalla stampa. L’opzione di acquisto è sul 20% che era in mano ad ALIA. L’articolo 7 e 10 del Testo unico in materia di Società a partecipazione pubblica chiariscono che per l’alienazione di partecipazioni occorre una deliberazione dei soci pubblici.
"Quindi doveva esserci un passaggio in Consiglio comunale che non c’è stato? -domanda Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Si aggrava il contesto di poca chiarezza denunciato dal nostro gruppo durante il recente consiglio comunale dedicato alla multiutility. In nessuno dei momenti di audizione era venuta fuori questa ipotesi. L’Assessore Bettarini, il Presidente Perra e l’Amministratore Delegato Irace non hanno nulla da dichiarare?
Chiederemo al Presidente della Commissione Controllo di dedicare una seduta a questo passaggio con urgenza, mentre depositiamo un’interrogazione che temiamo non riceverà risposta scritta, come purtroppo da abitudine dell’Assessore con delega alle partecipate (a cui chiediamo pubblicamente di dare un senso alle istituzioni e al regolamento che il Comune si è dato)".
Ecco cosa ribatte Alia Multiutility in merito alla questione. A seguito del conferimento in Alia della partecipazione detenuta dal Comune di Firenze in Toscana Energia, nell’ambito del noto percorso che ha condotto alla costituzione della Multiutility Toscana, a partire dalla fine del 2022 Alia, Toscana Energia e Italgas hanno avviato dei confronti finalizzati all’adozione di tutti i possibili presidi necessari ad eliminare i rischi di interferenza, in termini concorrenziali, tra le attività di Toscana Energia e quelle di Estra, società di cui Alia detiene circa il 40% a seguito della incorporazione di Consiag.
Tali confronti sono tuttora in corso e proseguiranno con la riservatezza connessa a questo tipo di processi anche in ragione della emissione di strumenti finanziari su mercati regolamentati, e di essi verrà fornito esito nei tempi e nelle sedi previste dalla vigente normativa in materia di comunicazione finanziaria.
“I colpi di scena della governance legata alla Multiutility dei servizi pubblici continuano ad avvenire con operazioni non solo non condivise con tutti i soci pubblici, ma ancora con un grande contumace: il piano industriale della nuova Alia Multiutility -dichiara la capogruppo Cecilia Del Re (Firenze Democratica)- Ciò che è più grave, da quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa, è che della cessione di quote di Alia ad Italgas era a conoscenza solo il Comune di Firenze e non anche gli altri comuni della Toscana.
Il riferimento al fatto che Alia ha emesso titoli in un mercato regolamentato viene ormai sistematicamente usato come “scudo” per evitare di dover condividere dati e informazioni, ma anche per evitare quei passaggi dovuti con i consigli comunali quando si cedono quote di azioni di soci pubblici, come prevede la normativa in materia.
Tutta questa situazione oltre a confermare che la questione Multiutility non è governata in primis dagli obiettivi che si vogliono raggiungere per migliorare l’efficienza dei servizi e la transizione ecologica del territorio, conferma ciò che abbiamo detto l’altro giorno in risposta all’ordine del giorno di AVS Ecolo’ che chiedeva di rendere Publiacqua pubblica al 100% mantenendola però dentro il perimetro della Multiutility: un’operazione del genere renderebbe comunque vano l’obiettivo di una governance del servizio idrico più vicina al cittadino e agli enti pubblici perché il regime della holding, con i titoli già emessi in un mercato regolamentato, renderebbe comunque la società non sottoposta agli obblighi di legge (posizione che comunque contestiamo, ma che il principale socio pubblico, ovvero Firenze, purtroppo avvalla).
Mancanza di trasparenza, di autonomia rispetto alle dinamiche partitiche fiorentine e di capacità manageriali non fanno che aumentare la preoccupazione per tutta questa situazione”.