“Le dimissioni di Paolo Campinoti e di Lorenzo Petretto erano ormai scontate, tuttavia la vicenda rischia di creare un onda d'urto come un sasso lanciato in uno stagno. Non da meno le dichiarazioni di alcuni esponenti di maggioranza sia in Regione che a Palazzo Vecchio, suscitano una dilagante preoccupazione; il futuro sia per la società che per i fornitori sarà incerto: intanto perché i soci pubblici non hanno i soldi per sottoscrivere la ricapitalizzazione, mentre ai produttori è già stato chiesto uno sconto di 5 centesimi su ogni litro di latte, che in un periodo di "vacche magre", per giocare con le parole, non fa di certo bene”. Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e il consigliere della Lega Antonio Montelatici.
“Da qui la decisione di chiedere - dichiara Draghi - una nuova audizione in commissione controllo, per conoscere il nuovo assetto societario e le ulteriori novità scaturite dall'accordo sindacale, in vista della fusione fra centrali del latte Toscana e Italia (Cli) e le decisioni assunte dall'assemblea dei soci che si è svolta stamani in azienda”.
“Sarebbe auspicabile - aggiunge Montelatici - un incontro anche con il nuovo socio privato, nella figura dell'amministratore unico Angelo Mastrolia; la sua presenza in commissione potrebbe essere senz'altro utile per capire i piani di sviluppo e di rilancio aziendale”.
“Non si discute sulla centralità dello stabilimento fiorentino della Mukki, uno dei migliori d'Europa, del suo personale professionale e sulla necessità che i produttori e la logistica rimangano toscani e in Toscana, per questo mi preoccupo ancor di più - conclude Draghi - quando a mezzo stampa, l'assessore Remaschi, che fa parte della maggioranza al governo della Regione e che doveva già avere un quadro chiaro e preciso della situazione, chiede un confronto con la nuova gestione, sebbene questa abbia già ingranato la quarta senza porsi troppi dubbi”.