(DIRE) Firenze, 26 apr. - L'intervento di Matteo Renzi lo ha apprezzato pienamente. La vice capogruppo in Regione del Partito democratico, Monia Monni si era posta fin dal primo minuto nel fronte dei contrari rispetto alla proposta del sindaco di Firenze, Dario Nardella, di mettere a disposizione della comunita' musulmana l'ex caserma Gonzaga, al confine con Scandicci per la realizzazione della moschea. Il veto dell'ex premier ed ex sindaco si e' mosso proprio nella direzione da lei auspicata, sortendo l'effetto sperato: la marcia indietro di Nardella.
E adesso, Monni rilancia sollecitando il sindaco di Firenze a scegliere una sede in centro. "Matteo dice che esiste un problema di carattere formale, e il problema c'e' tutto- spiega alla 'Dire'-. Nel momento in cui un immobile demaniale viene trasferito al patrimonio comunale deve essere definita la destinazione in premessa". Nel caso dell'ex caserma un percorso di partecipazione aveva stabilito la realizzazione di appartamenti per le giovani coppie. Di conseguenza, sussiste un ostacolo "di carattere tecnico- avverte-.
Aggiungo anche un problema di metodo, perche' essendo quello territorio di Firenze, ma nell'immediata prossimita' di Scandicci era giusto coinvolgere la popolazione in questa decisione. Perche' tutte le decisioni hanno bisogno di penetrare nel tessuto sociale". Essendo una funzione metropolitana, prosegue il ragionamento, "non puo' essere calata da Firenze sui territori vicini, deve essere decisa insieme- sottolinea Monni-. I Comuni della cintura sono sempre stati disponibili ad accogliere funzioni di carattere metropolitano.
Non escludo che possano esserlo anche in questo caso, ma da protagonisti ovviamente". Un'apertura condita, pero', da una principio. Non esiste soluzione piu' consona per la moschea diversa dal centro storico: "Questa e' la scelta primaria anche della stessa comunita' islamica- ricorda-, perche' l'aspirazione e' quella di avere una cattedrale come tutte le altre religioni. Capisco che in centro storico sia difficile trovare spazi di questa dimensione e, quindi, ci sara' la disponibilita' a discutere anche altre soluzioni".
Ma, puntualizza, quella del centro storico "rimane la scelta privilegiata, perche' e' giusto che il luogo sia dignitoso e all'altezza delle altre realta' che gia' ci sono sul territorio fiorentino". Ad ogni modo, assicura, "c'e' un dialogo aperto all'interno del partito, delle amministrazioni vicine. La disponibilita' credo che ci sia, perche' tutti siamo d'accorso sul fatto che 30 mila musulmani abbiano diritto a un luogo di culto piu' che dignitoso".
Sulla moschea "il sindaco Nardella ha innescato un dibattito complicato, difficile, pero' sano e fondamentale per una comunita' importante come Firenze. Ma nel dibattito e' anche giusto e corretto che ci sia un confronto tra posizioni". Sull'ex caserma Gonzaga e' piombato il 'niet' in salsa giuridica di Matteo Renzi, ma il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni non interpreta quel no alla costruzione del centro islamico dentro la Lupi di Toscana come uno sgarbo politico. "Nessuna invasione di campo" da parte dell'ex premier e candidato alla segreteria del Pd; tanto meno nessun potenziamento del ruolo di Dario Nardella.
"No, ma perche'?", sottolinea alla 'Dire' a margine dell'assemblea regionale dell'associazione dei Comuni. "Io la vedo cosi': si tratta della presa di posizione di un ex sindaco, leader nazionale del Pd, su un tema su cui si sta sviluppando una discussione. Si sta parlando di Renzi, che di Firenze e' stato sindaco e che conosce la citta'. Non e' arrivato uno dall'iperspazio e ha un rapporto molto stretto con Dario", con cui e' in corso "una dialettica positiva". Il tema, conclude Biffoni, "e' molto complesso e sensibile, diciamocelo.
La scelta e' complessa e dal punto di vista politico non e' semplice, anche per il momento che stiamo vivendo. La citta' sta vivendo una fase di riflessione per l'individuazione dell'area. Per questo credo che tutti i contributi costruttivi possano servire ad individuare lo spazio piu' adatto".
"La valutazione della Regione e' che c'e' una Costituzione che da' diritto ad avere dei luoghi dove si possa professare una fede e portare avanti una religione. Poi, sulla collocazione diciamo che possiamo stare un passo indietro. Sul fatto, invece, che sia diritto di ognuno avere una sede in cui portare avanti la propria religione parla la Costituzione. Quindi, si faccia" la moschea. Lo afferma l'assessore regionale all'Immigrazione, Vittorio Bugli parlando coi giornalisti del caso della collocazione del luogo di culto della comunita' musulmana a Firenze. Un'eventuale consultazione diretta dei cittadini, avverte, "non sarebbe una forma di partecipazione, ma un referendum sulle minoranze, che sempre nella nostra Carta non e' previsto se deve avere un'ufficialita'. Se, invece- aggiunge-, non deve avere un'ufficialita' puo' essere strumentale, e quindi forse e' da evitare".
"La citta' di Firenze ha bisogno di una moschea. La comunita' di cittadini di religione musulmana non ha un luogo in cui riunirsi e pregare. L'amministrazione comunale ha il dovere di collocare queste funzioni nelle strutture e nei luoghi piu' adeguati, cosi' come accade per esigenze analoghe o di diversa natura insite in tutte le comunita'". Lo afferma, in una nota, la capogruppo in Regione di Articolo 1- Mdp, Serena Spinelli la quale si dice favorevole ad una discussione aperta alla cittadinanza, alla comunita' islamica, alle amministrazioni cittadine coinvolte.
"Sono invece contraria al referendum- fa sapere- per il semplice motivo che il rispetto delle diversita' di culto e' gia' previsto nell'articolo 19 della Costituzione. Non si e' mai visto fare un referendum per la costruzione di un luogo di culto, di qualsiasi religione esso sia". L'aggancio alla Costituzione, e' il ragionamento di Spinelli, porta al rispetto delle diverse fedi religiose. "A Firenze ci stiamo annodando su di una controversia a mio avviso inadeguata rispetto al tema che abbiamo davanti e dunque alle complessita' che la contemporaneita' ci chiede di affrontare", chiarisce.
Invece, e' il punto di vista di Movimento democratico e progressista, "abbiamo la fortuna di avere un imam che dimostra capacita' di relazione e ascolto nei confronti della citta'. Ma nonostante questo il tema della costruzione della moschea continua a non avere fine e a non trovare una soluzione effettiva".
Dopo le parole di Matteo Renzi, che ieri ha segato l'opzione Gonzaga come luogo buono per risolvere il rebus sulla moschea di Firenze, "noi restiamo nella stessa posizione. Di aver ragione non mi interessa, visto che siamo qui per governare e non c'e' nulla di personale" con il sindaco di Firenze Dario Nardella, "ci mancherebbe altro". Lo spiega alla 'Dire' il sindaco di Scandicci Sandro Fallani, reduce, sulla Gonzaga, dallo scontro frontale con Palazzo Vecchio e Nardella. Sull'ex caserma, "abbiamo fatto un percorso per farci altro.
Pero', sottolineo nuovamente, noi non siamo contrari alla moschea, siamo contrari alla moschea li', nell'ex Lupi di Toscana: per l'ubicazione, le caratteristiche di quell'area e per le funzioni scelte e da realizzare". Ora, con la bocciatura giuridica dell'operazione certificata dall'ex premier e candidato alla segretaria del Pd, "c'e' l'aggiunta di questo elemento tecnico, con la concessione del demanio vincolata a scopi precisi e che puo' essere un ulteriore limite ostativo. Pero', fondamentalmente, questo ulteriore elemento non sposta il giudizio.
Il prossimo 3 maggio- conclude Fallani- ci sara' l'incontro tra i sindaci e l'imam. Li' decideremo su questo problema sollevato dalla comunita' islamica". Il Pd "deve ripartire da qui. Ci sono tutte le condizioni per farlo, ma questo deve essere un insegnamento". Il sindaco di Scandicci Sandro Fallani lo dice alla 'Dire' all'indomani delle parole di Matteo Renzi, che hanno messo un punto e chiuso il dibattito sull'ex caserma Gonzaga come luogo adatto ad ospitare la moschea di Firenze (stroncando l'ipotesi lanciata dal sindaco Dario Nardella).
"Io credo fortissimamente alla citta' unica, ad un sistema integrato che funzioni", quella grande Firenze che nei giorni scorsi, andando allo scontro con Palazzo Vecchio, ha messo in discussione. "L'abbiamo dimostrato, per esempio, con il bando per le periferie dove abbiamo attratto risorse sulle infrastrutture per tutta l'area fiorentina. Perche' politicamente, quindi, non possiamo condividere anche i problemi complessi, come l'ubicazione della moschea? Dobbiamo essere capaci e dimostrare di essere una comunita' politica piu' matura". (DIRE)