Monte dei Paschi: un aumento di capitale per coprire il deficit

La Banca di Siena non chiede nuovi aiuti di Stato, ma prevede la cessione di asset finanziari. Mercoledì il Consiglio di amministrazione. Guicciardini (PD): “Siena deve tornare dove merita”

Redazione Nove da Firenze
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02 novembre 2014 21:48
Monte dei Paschi: un aumento di capitale per coprire il deficit

Siena, 2 novembre 2014Le prospettive della Banca Monte dei Paschi di Siena dopo lo stress test della Bce. E' in corso il confronto con le competenti Autorità per la definizione del Capital Plan necessario a coprire il deficit patrimoniale riveniente dal Comprehensive Assessment, riconducibile all’analisi di scenario avverso dello Stress Test. Attualmente le misure ipotizzate prevedono la copertura integrale del deficit attraverso un aumento di capitale, mentre non è allo studio l’esercizio da parte di BPMS della facoltà di conversione anticipata dei c.d.

Nuovi Strumenti Finanziari in azioni ordinarie ovvero qualsiasi altra ipotesi che veda il Ministero dell'Economia e delle Finanze intervenire nella forma di nuovi aiuti di Stato, come dichiarato più volte dallo stesso Ministero. Il progetto di Capital Plan contiene ulteriori misure non diluitive e non onerose per la Banca, tra cui la cessione di asset finanziari, volte a rafforzarne ulteriormente il profilo patrimoniale, la cui solidità è peraltro già stata attestata dall’ampio superamento dell’AQR. Il progetto, infatti, nel dare tempestiva soluzione al risultato di CA, nel suo complesso consolida il percorso di ristrutturazione approvato dalla CE e già avviato dalla Banca, ad ulteriore sostegno dell’azione commerciale, che procede con regolarità e in linea con i progetti di rilancio e sviluppo programmati. È previsto che il Consiglio di Amministrazione di BMPS si riunisca nella giornata di mercoledì 5 novembre per discutere e deliberare in merito al Capital Plan e pubblicarne il contenuto in anticipo rispetto al termine ultimo del 10 novembre previsto dalle Autorità.

“La bocciatura di Banca Mps negli stress test della Bce è una notizia che testimonia, purtroppo, il fatto che stiamo ancora pagando gli effetti negativi prodotti da una gestione pessima ed incauta, che per anni ha nascosto agli enti competenti ed alla comunità i danni che si stavano accumulando uno dopo l'altro. Una gestione che ha dissipato il patrimonio della banca e indotto quasi a bruciare tutto quello della Fondazione, indebolendo una Banca solida ed autorevole e mettendo il territorio senese in grave difficoltà.

Un gruppo di affaristi senza scrupoli ha lasciato Mps in una situazione drammatica e sulle cui responsabilità specifiche si dovrà pronunciare chi di dovere. Gli interventi degli ultimi mesi che il nuovo management ha messo in campo sembravano decisivi per poter ripartire, ma si sono rivelati insufficienti negli stress test rispetto alla situazione di partenza. Pesa anche la severità a senso unico, guardando ai parametri, delle Autorità europee verso il nostro Paese. C'è stato un lavoro importante nella riduzione dei costi e nel provare a recuperare giorno dopo giorno il gap.

Sono stati fatti molti sacrifici che, in larghissima parte, hanno pesato sulle spalle dei dipendenti. Sacrifici che certamente avrebbero sconsigliato i recenti benefit economici stabiliti nel top management. Sono quegli stessi dipendenti che, ad oggi, si trovano forse sconcertati di fronte a queste notizie, ma che sono certo sapranno reagire con rinnovato attaccamento alla propria azienda". Con queste parole Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese commenta l’esito negativo degli “stress test” da parte della Banca centrale europea. “Nella vicenda Mps ci sono senz'altro colpe politiche profonde.

Fin da subito abbiamo ammesso che il Partito democratico ha parte di queste colpe essendo sempre stato il partito di maggioranza, ma non vi è dubbio che tutta la politica senese ha compartecipato al danno, così come, come emerso chiaramente, anche esponenti nazionali di centrodestra hanno condiviso le scelte sbagliate compiute dal precedente vertice di Banca MPS. Il Pd, oggi, ha completamente superato quella contiguità che in passato ha contraddistinto il rapporto con la Banca i cui effetti sono stati deleteri, ha fatto autocritica pubblicamente e nelle istituzioni e si è rinnovato.

Le altre forze politiche né hanno fatto autocritica, continuando ad additare il Pd, né spesso hanno cambiato le persone che le rappresentano ed anzi ospitano in pompa magna nelle loro fila proprio alcuni dei protagonisti di quella stagione sciagurata. Oggi seguiamo con grande attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione della prima azienda della Toscana, così importante per il futuro del nostro territorio. É determinante che il territorio reagisca compatto, che vengano tutelati, l’indipendenza e la sede senese dell’azienda e che essa possa uscire definitivamente dall'incertezza e dalle difficoltà.

Siamo di fronte a un problema nazionale, che può rappresentare un duro colpo per l'Italia e per il suo ruolo in campo economico e creditizio. Questo testimonia anche un atteggiamento da parte dell’Europa che è di grande rigidità e che allarga il divario con le aree più forti, perché paradossalmente si sono penalizzate le banche, come MPS, che hanno prestato più denaro alle imprese. Più in generale, l'Europa, come ha ribadito il presidente del Consiglio in questi giorni, non può avere un ruolo di ostacolo e di vincolo per i cittadini, ma deve tornare ad essere una speranza, cercando di migliorare la situazione reale di famiglie ed aziende su tutti i fronti, qui ed ora”. “Per Siena – conclude Guicciardini - è un ulteriore colpo in una fase già difficile per la città, che pure mostra i segni della ripartenza in tanti campi.

Dobbiamo riuscire a trasformare la rabbia di questi mesi e di questi anni, nella voglia di riscossa e di tornare più competitivi. Io sono convinto che le intelligenze, le competenze e la voglia di cambiare ci siano e noi vogliamo rappresentarle e sostenerle senza cedere al risentimento o all'inazione. Tutti dovremo fare la nostra parte, dalle istituzioni alla politica. Oggi più che mai, è necessario il contributo di tutti i senesi per riuscire a superare questo momento di difficoltà, trovando il coraggio di reagire, progettare, investire.

Avere obiettivi, ricostruire il ruolo delle nostre terre, essere determinati a lasciare ai nostri figli un territorio dove è possibile costruire e sognare il proprio futuro. L'oggi non sarà giudicato soltanto per come ha saputo criticare il passato, ma per quello che ha saputo progettare per il futuro".

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