“Una sforbiciata maldestra, che rischia di avere contraccolpi anche sul numero di professionisti in forza al sistema sanitario regionale. Qualcuno, vista la modifica in corsa delle regole, potrebbe infatti decidere di anticipare i tempi ed andare in pensione prima della fine dell’anno”. Il presidente della Toscana Eugenio Giani suona un campanello di allarme riguardo alla misura sulla modifica dei rendimenti della quota retributiva delle pensioni dei dipendenti degli enti locali, degli ufficiali giudiziari, degli insegnanti di asilo nido e scuole elementari parificate e della sanità pubblica proposta dal Governo nazionale nella manovra di bilancio e che si applicherebbe sui trattamenti liquidati dal 2024 in poi.
“Questa modifica è già stata giudicata iniqua da alcuni sindacati, che ne hanno chiesto la revoca - spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani -. Gli effetti perversi riguarderanno anche la disponibilità di personale nelle aziende sanitarie con un’uscita magari improvvisa e non preventivata di chi ha oggi i requisiti per anticipare la pensione e così eviterebbe il taglio sui futuri compensi: il che avrebbe chiaramente conseguenze sui servizi erogati dalla sanità pubblica, visto che i tempi per nuove assunzioni, laddove possibili, non potranno essere immediati in uno scenario attuale di estrema carenza di professionisti su tutto il territorio nazionale.
Per questo il presidente della Toscana Eugenio Giani auspica che la norma venga revocata o che, comunque, ne vengano prima soppesate tutte le conseguenze a cui trovare le opportune contromisure.