"In alcuni casi l'infezione ha colpito bambini o adulti già vaccinati con una dose di vaccino" ha ricordato l'assessore regionale alla Sanità.Queste le novità introdotte in Toscana: una terza dose di vaccino antimeningococco C tra i 6 e i 9 anni; l'offerta attiva del vaccino alle comunità individuate come più a rischio dall'indagine dell'Agenzia Regionale di Sanità; apposite campagne di vaccinazione da condurre nelle scuole; la proroga al 30 giugno 2017 della campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C.
L'assessore Stefania Saccardi ha presentato anche i risultati delle indagini condotte dall'Agenzia Regionale di Sanità sui casi e sui portatori sani. "A partire dal 2015 la Toscana è stata interessata da un significativo aumento dei casi di meningococco C - ha detto l'assessore Saccardi - Non possiamo definirla un'emergenza, ma comunque una situazione che ha richiesto misure straordinarie, come la campagna di vaccinazione avviata dalla Regione fin dall'aprile 2015. Ora abbiamo ritenuto opportuno inserire queste nuove misure, per proteggere bambini e ragazzi in particolare, e comunque tutta la comunità. Il vaccino resta l'unica misura efficace per contrastare la diffusione del batterio del meningococco C. In alcuni casi l'infezione ha colpito bambini o adulti già vaccinati con una dose di vaccino. Da qui la decisione di adeguare la nostra strategia vaccinale alla peculiarità della situazione toscana".
Modifica del calendario vaccinale regionale: viene introdotta un'ulteriore dose di vaccino nella fascia pediatrica, anche in considerazione della possibile caduta dell'immunità indotta dal vaccino dopo alcuni anni dalla somministrazione. Questo il nuovo calendario:
- prima dose dopo il compimento dell'anno di età dal 13° al 15° mese (preferibilmente al 15°), con vaccino coniugato monovalente C;
- seconda dose dai 6 anni compiuti ai 9 non compiuti, con vaccino coniugato monovalente C;
- terza dose a 13 anni compiuti, con vaccino coniugato tetravalente ACWY.
Nella fascia di età 9-20 anni (dai 9 compiuti ai 20 non compiuti), ai ragazzi già vaccinati con una dose di vaccino da più di 5 anni, viene garantita l'offerta attiva e gratuita della seconda o della terza dose, con vaccino coniugato tetravalente ACWY.
Nella fase di transizione al nuovo calendario vaccinale, viene garantita l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione ai non vaccinati di qualsiasi età, fino al compimento dei 20 anni.
Rafforzamento delle misure di prevenzione: la delibera prevede l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione antimeningococcica, con vaccino coniugato ACWY ai gruppi a rischio, anche sulla base dei risultati dello studio realizzato dall'Ars, con il contributo tecnico scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità; e la promozione dell'offerta attiva e gratuita della vaccinazione agli adolescenti, attraverso un'apposita campagna, da condurre anche in ambito scolastico. Finora nella fascia di età 14-20 anni è stato vaccinato il 70-75% dei ragazzi. Non è ancora sufficiente, è necessario aggredire lo zoccolo duro del 10-15%.
Proroga della campagna straordinaria di vaccinazione antimeningococco C: la campagna, varata dalla Regione nell'aprile 2015, e già prorogata più volte, è stata ulteriormente prorogata fino al 30 giugno 2017.
Meningite, i dati aggiornati ad oggi, 28 dicembre 2016
Dall'inizio del 2015 ad oggi, in Toscana sono 59 i casi di meningite da meningococco C: 31 nel 2015, 28 nel 2016.
Nel 2015, i casi di meningite notificati sono stati complessivamente 38: 31 da meningococco C, 6 B, 1 W, 1 non noto.
Nel 2016, ad oggi i casi notificati sono 37: 28 di ceppo C, 6 B, 1 W, 1 X, 1 non tipizzabile. Tra questi, non sono compresi i casi di meningite pneumococcica, patologia che non può essere messa in relazione con i casi di meningite di tipo B o C registrati negli ultimi mesi in Toscana.
Nel 2015 sono decedute 7 persone: 6 che avevano contratto il ceppo C e 1 per il ceppo B.
Nel 2016 sono decedute 6 persone, tutte per il ceppo C.
Dall'inizio della campagna vaccinale straordinaria (fine aprile 2015) al 30 novembre 2016, sono state somministrate in totale 735.865 vaccinazioni: 198.731 nella fascia di età 11-20 anni; 333.369 nella fascia 20-45; 203.765 dai 45 anni in su.
Al 30 novembre, risulta che abbia aderito il 77% dei pediatri di famiglia e l'86% dei medici di medicina generale.
Per quanto riguarda i nuovi nati (che non rientrano nella campagna straordinaria di vaccinazione), a 24 mesi di età (quindi nati nel 2013) risulta una copertura del 91%.In seguito all'incremento dei casi di meningite da meningococco C, la Regione Toscana ha avviato indagini epidemiologiche per identificare i gruppi di popolazione più a rischio, verso i quali indirizzare poi gli interventi vaccinali; e anche un'indagine per individuare i portatori sani. Entrambe le indagini sono state condotte dall'Ars, l'Agenzia Regionale di Sanità, con il supporto tecnico/scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità e della Asl Toscana centro. Fabio Voller, coordinatore dell'osservatorio di epidemiologia dell'Ars, ha illustrato i risultati delle indagini.
Risultati preliminari dell'indagine di prevalenza nella popolazione toscana di portatore sano di neisseria meningitidis
Il principale obiettivo di questo studio è stato quello di misurare la prevalenza di portatori di Neisseria meningitidis (NM) nella popolazione toscana. Nel periodo 1 marzo - 1 giugno 2016 sono stati effettuati dei tamponi orofaringei in un campione di soggetti di età 11-45 anni che si sono recati per qualunque vaccinazione negli ambulatori della Azienda Sanitaria Toscana centro (ex Asl di Firenze ed Empoli) e dell'Azienda Sanitaria Toscana sud-est (ex Asl di Siena e Grosseto), identificata come area di controllo. Sono stati eseguiti 2.287 tamponi orofaringei.
La prevalenza di meningococco è risultata pari al 2,5%. Il principale sierogruppo è risultato il B (37 portatori = 1,6% del totale dei tamponi analizzati), seguito dall'Y (11 = 0,5% del totale dei tamponi analizzati) e dal C (4 = 0,17% del totale dei tamponi analizzati).
"Lo studio effettuato in Toscana rappresenta la più ampia ricerca condotta in Italia sullo stato di portatore di meningococco in adolescenti e adulti - afferma Fabio Voller di Ars - Questo dato è in linea con quanto riportato in letteratura da simili recenti studi condotti a seguito di importanti incrementi di casi di meningococco C: 0.2% in San Salvador (Brasile), 0.3% in uno studio multicentrico condotto in Inghilterra, 1.3% in Galicia (Spagna), 1% in Olanda, 1% Danimarca".
"Come riportato in letteratura - aggiunge Voller - ciò è spiegato dal fatto che il sierogruppo C, e in particolare C-ST11, si caratterizza per una breve durata dello stato di portatore ed un alto tasso di trasmissibilità volto a bilanciare la sua incapacità di creare un rapporto commensale duraturo con l'ospite".
Studio retrospettivo e prospettico dei casi di malattia batterica invasiva da meningococco C in Toscana
L'indagine dei casi è iniziata il 4 aprile 2016 ed è stata effettuata attraverso le analisi delle cartelle dell'indagine epidemiologica presso l'Unità Igiene Pubblica Asl, le analisi delle cartelle cliniche presso i presidi ospedalieri e un'indagine diretta face-to-face con il caso e/o suoi familari/ amici.
Sono 59 i casi di malattia batterica invasiva (MBI) da meningococco C riportati in Toscana nel periodo 1 gennaio 2015 – 14 dicembre 2016, in confronto ai 5 casi riportati nel biennio 2013-2014. 31 casi (53.4%) sono stati riportati nel 2015 e 28 (46.6%) al 14 dicembre 2016. L'età mediana è risultata essere di 28 anni. L'incidenza maggiore si registra nella fascia di età 20-29 anni (3.30 x 100.000 abitanti), seguita dalla fascia 10-19 anni (1.85 x 100.000 abitanti). 19 casi (32.8%) avevano più di 40 anni di età; e di essi 11 (19% del totale), più di 60 anni. Undici casi (19%) si sono verificati in soggetti stranieri. L'incidenza (per 100.000 abitanti) per ex Asl varia da un minimo di 0.22 per 100.000 nella ex Asl di Grosseto ad un massimo di 2.48 per 100.000 nella ex Asl di Empoli. I decessi totali sono stati 12 per una letalità del 20.7%. 6 casi sono deceduti nel 2015 (19.3%) e 6 nel periodo 1 gennaio 2016 – 30 novembre 2016 (22.2%).
L'età ha influenzato la probabilità di decesso. Infatti, l'età mediana dei casi deceduti è risultata essere 52 anni (range 13-84 anni: 12 casi su 59, cioè 20.3%). La letalità tra i soggetti non vaccinati è stata del 23.4% (11 casi su 47), mentre tra i soggetti vaccinati dell'8.3% (1 caso su 12). Il vaccino ha inoltre determinato un decorso clinico più favorevole. Infatti, dei 18 casi che hanno avuto sequele permanenti (perdita udito, amputazioni, morte), 16 (88.9%) non erano vaccinati.
Per cinque casi vaccinati erano passati più di 5 anni dalla data di somministrazione del vaccino, periodo oltre il quale la protezione del vaccino diminuisce sensibilmente, mentre per un caso era passato un periodo troppo breve tra la data di somministrazione del vaccino e l'inizio dei sintomi per sviluppare una corretta risposta immunitaria.
Relativamente alla diagnosi e alla sintomatologia, 24 casi (41.4%) hanno sviluppato sepsi e meningite, 29 casi (50%) solo sepsi e 5 casi solo meningite (8.6%). 37 casi (63.8%) hanno mostrato, oltre ai sintomi tipici della MBI meningococcica, una sintomatologia atipica gastrointestinale (vomito e diarrea). Inoltre, nei 10-15 giorni precedenti la data ufficiale d'inizio sintomi, 30 casi (51.7%) hanno riportato un episodio simil-influenzale con febbre non elevata associata a mal di gola e in 10 casi (16.9%) erano anche associati sintomi gastrointestinali.
Relativamente alle caratteristiche comuni dei casi verso cui indirizzare campagne mirate di comunità, queste le principali:1. Discoteche, club, locali notturni per la fascia d'età 14-252. Ristoranti, circoli per la fascia d'età sopra i 40 anni3. Scuole superiori, università4. Palestre, associazioni sportive-ricreative5. Operatori sanità6. Fumatori7. Consumatori di sostanze stupefacenti."Questa è, a nostra conoscenza - conclude Voller - la più grande indagine epidemiologica di casi di malattia meningococcica condotta sul campo che ha previsto interviste face-to-face, analisi di cartelle cliniche ed epidemiologiche, utilizzo di dati microbiologici e di elementi di field epidemic intelligence. In conclusione, lo studio ha permesso di individuare categorie di rischio per lo sviluppo di MBI da meningococco C, ovvero gruppi target verso i quali dovranno essere pianificate strategie vaccinali ad hoc al fine di interrompere la catena del contagio".
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