Il sindaco di Chiusi alza la voce contro la burocrazia regionale. Emerge forte il disagio della trincea nei confronti delle linee di comando. Juri Bettollini sfoga tutta la sua rabbia attraverso un comunicato comunale. Eccolo integralmente:
La tempesta, che si è abbattuta nel sud della Toscana nel fine settimana appena trascorso, ha riversato anche a Chiusi oltre 110 millilitri di acqua e solo il pronto intervento dell’amministrazione comunale, degli operai del Comune e dell’Unione dei Comuni, oltre ad una buona dose di fortuna, ha evitato che abitazioni e aziende finissero sott’acqua. Il problema è nato anche a causa di un’autorizzazione non concessa da un burocrate dell’ufficio regionale, che ha impedito di tagliare la vegetazione sulla parte finale del Montelungo, ovvero sullo sfocio del lago, portando il torrente a rischio esondazione in quanto non in grado di far drenare l’acqua sul terreno in modo corretto.
L’imminente pericolo, aggravato anche da un ulteriore bollettino di allerta meteo, ha costretto il sindaco di Chiusi Juri Bettollini a firmare un’ordinanza, contingibile ed urgente, che ha permesso l’inizio immediato dei lavori di ripulitura del torrente, non autorizzata in precedenza.
“A Chiusi – dichiara il sindaco Juri Bettollini – siamo stati veramente fortunati, ma se avesse continuato a piovere soltanto qualche ora in più adesso faremmo la conta dei danni per abitazioni private e aziende. Oggi ci è andata bene, ma non è possibile che ogni volta in Italia si debba intervenire solo dopo il verificarsi di un disastro. Il pericolo che abbiamo scampato è stato, infatti, causato da alcuni burocrati che dal fresco dei loro uffici condizionati hanno deciso che non si può fare manutenzione ordinaria nei torrenti ovvero che non si può tagliare la vegetazione spontanea in maniera programmata.
Questa situazione non è più accettabile perché la responsabilità dell’incolumità dei cittadini ricade sulle spalle dei sindaci i quali non possono attendere il parere e i tempi di una burocrate, che non conosce nulla delle esigenze di un territorio. Abbiamo rischiato un allagamento a Chiusi Scalo e in una importante azienda, che dà lavoro a centinaia di persone, perché ci dobbiamo confrontare con un sistema burocrate malato e incurante di quello che significa avere la responsabilità della vita dei cittadini.
Non ho avuto il minimo dubbio nel firmare l’ordinanza e a far partire gli escavatori e se a qualcuno non va bene che mi denunci pure perché non è possibile arrivare ad una situazione di pericolo dove bisogna sperare nella fortuna per salvare la vita delle persone. Certi meccanismi devono assolutamente cambiare e chi ha deciso di non permettere il taglio della vegetazione sulla parte finale del torrente Montelungo si dovrebbe assumere le proprie responsabilità magari, anche, ricevendo e pagando la fattura dei costi che stiamo sostenendo per ripulire gli argini, che ad occhio non sarà meno di otto mila euro.
L’impegno che adesso la Regione si deve assumere è quello di cambiare le norme per le quali servirebbe un’autorizzazione specifica per svolgere anche la manutenzione ordinaria. La manutenzione ordinaria deve essere fatta senza alcuna autorizzazione, punto e basta.In tutta questa situazione ringrazio il presidente della Regione Enrico Rossi, che mi ha chiamato e sostenuto così come l’assessore Marco Remaschi e il consigliere regionale Stefano Scaramelli, ma soprattutto ringrazio gli operai del Comune, dell’Unione dei Comuni e della ditta specializzata, che sono intervenuti in modo rapido ed efficace.
Come sindaco sono pronto a prendermi tutte le responsabilità che la carica richiede, ma non sono più disposto ad affidarmi alla fortuna e ad abbassare la testa. I cittadini hanno il diritto di sentirsi protetti e se questa situazione non cambierà siamo pronti ad organizzare manifestazioni e a scendere in piazza per far capire ai burocrati che cosa significa vivere con la paura che la propria casa possa essere spazzata via dalla forza della natura. Un pensiero di vicinanza non posso non esprimerlo nei confronti delle popolazioni di Abbadia San Salvatore e dell’aretino che sono state colpite in modo violento dai fenomeni atmosferici dei giorni scorsi.
A loro auguro di avere la forza di reagire e naturalmente offro tutto il sostegno possibile.