In vista della scadenza del mandato del commissario straordinario Onofrio Cutaia prevista per il 15 marzo, il sindaco Dario Nardella ha avviato le procedure per la costituzione del nuovo Consiglio di Indirizzo della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino.
I membri per il Comune di Firenze sono due: il sindaco stesso nel ruolo di Presidente del CdI, e la dottoressa Antonella Giachetti. Fiorentina, laureata in Economia e commercio, esercita la professione di dottore commercialista ed è presidente di Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda).Il Ministero della Cultura, i soci fondatori e soci privati stanno indicando i rispettivi membri del CdI e hanno quasi completato le procedure. Quanto al settimo membro del CdI legato anche alla presenza della Città metropolitana tra i soci, il sindaco ha concordato con il Ministro di applicare la procedura che prevede l’invio allo stesso di una terna di nomi, sentito il presidente di Regione, dalla quale scegliere il rappresentante. Il sindaco intende convocare il Consiglio di Indirizzo entro la prossima settimana per l’insediamento.
Intanto, oggi si è tenuta l’audizione del Commissario della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Onofrio Giustino Angelo Cutaia in Commissione Controllo.
“La relazione – ha commentato il presidente Jacopo Cellai – fotografa l’ottimo lavoro di Cutaia che si è rivelato una scelta indovinata dal ministro Sangiuliano, che ringraziamo sia per aver capito il momento che il nostro Teatro stava attraversando, sia per aver individuato subito la persona giusta per rimetterlo nella giusta rotta.
Sotto la sua gestione i costi di produzione sono passati da 11,3 mln del 2022 a 6,8 mln nel 2023, eppure i ricavi sono stati di 3 mln rispetto ai 2,7 del 2022 con + 11mila spettatori. Il debito passa da 50 a 29 mln e il bilancio preventivo 2024 stima un risultato netto di 400.000 euro senza contributi straordinari dei Soci che erano stati inizialmente ipotizzati per reggere il bilancio.
Tutte le forze politiche presenti in commissione si sono complimentate con lui auspicando che resti al Maggio.
Non resta che auspicare, visto l’operato del consiglio sotto la gestione Pereira, che gli attuali membri per il Comune di Firenze, il sindaco stesso nel ruolo di presidente del cdi, come prevede lo statuto, e Antonella Giachetti, componente indicata appunto da Palazzo Vecchio, non ripetano gli errori fatti negli anni passati. Perché resta un fatto incredibile che, aldilà delle spese di Pereira, nessuno si fosse accorto di un buco di 6 milioni nel bilancio: o dormivano o non erano competenti, perché sarebbe bastato chiedere conto delle liquidità disponibili”.
Tutto questo mentre Dmitrij Palagi, Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) fanno trapelare un orizzonte di continuità:
"Ringraziamo il Commissario della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Onofrio Giustino Angelo Cutaia, che oggi è stato audito all'interno della Commissione Controllo.
Ha confermato di essersi confrontato con Chiarot, "defenestrato" da Nardella nel 2019 e disconosciuto dal capogruppo del PD in un comunicato stampa durante la stagione Pereira.
Quindi si è tornati a una politica di bigliettazione che ha abbassato i prezzi e investito sull'utenza di area metropolitana (è più facile venire dal Chianti, che dalla Svizzera).
Le presenze sono aumentate: 10.000 in più su un totale di 80.000, per il 2023.
Questo è stato reso possibile dalla generosità di chi ha messo le sue competenze a disposizione a prezzi più bassi (nel caso dei "grandi nomi"), ma anche da un confronto con chi prima del "terremoto" voluto da Nardella stava portando avanti una ricerca di equilibrio.
Adesso il debito del Maggio Musicale è di soli 29 milioni, legate alla "rata Brai". Il rientro è già programmato e compatibile con il bilancio, 1,2 milioni l'anno.
La programmazione e la progettazione sono già predisposte fino a dicembre 2025. Ma soprattutto Cutaia ha dato la disponibilità a fare il Sovrintendente del Maggio Musicale.
Ecco, è un Commissario voluto da un governo di estrema destra, ma ha avuto la capacità di riallinearsi con la gestione Chiarot. Il Sindaco vuole parlare con il Consiglio comunale di quali sono le politiche culturali su cui vogliamo investire? In attesa del voto dell'8 e 9 giugno, abbiamo una città di cui prenderci cura".