Un enorme spreco o una grande opportunità? Rischia di infondere fiducia la Campagna Abbonamenti del Maggio Fiorentino, che dal 20 al 28 luglio ha visto confermare oltre 900 abbonamenti e sottoscriverne 120 nuovi per una media di 150 al giorno.Il Sovrintendente Cristiano Chiarot parla ai media di una identità ritrovata o ricostruita per quello che fino a pochi mesi fa era il Carrozzone dello sperpero inteso come corpo fisico ma anche come infrastruttura da quando Firenze ha accolto il nuovo Teatro dell'Opera ed ha messo in ombra l'ex Comunale nella splendida area di via Solferino.Meno sponsor multinazionali e spettatori di altissimo livello e più donne e uomini qualunque? Sembra essere questa la ricetta per ricucire lo strappo socio-culturale tra la città e la sua massima istituzione artistica apprezzata nel mondo molto più che in casa.Una istituzione che ha visto la rivoluzione firmata Matteo Renzi, da stipendificio di partito alla razionalizzazione dei ruoli con critiche sindacali annesse, per passare poi nelle mani di Dario Nardella la cui sensibilità artistica è ben nota.La nuova generazione politica fiorentina si è trovata in mano un bel problema da gestire.
Tra chiudere tutto e ripartire è stata scelta la seconda strada anche in virtù di un investimento pubblico su un'Opera sproporzionata.La Città Metropolitana ha messo sul tavolo 1 milione e 700mila euro per la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con l’obiettivo di valorizzare il tessuto culturale del territorio raggiungendo le periferie con un programma dedicato per potenziare il rapporto tra cittadinanza e Maggio Musicale e avvicinare nuovo pubblico all’Opera di Firenze e alle sue proposte. Bagno a Ripoli, Reggello, Vicchio, Vinci, Campi Bisenzio, sono tra i comuni in cui investire in cultura lirica.
Passata l'era dei grandi Manager con lo sguardo proiettato oltre Oceano? A proposito della situazione economico-finanziaria del Maggio Musicale Fiorentino il sindaco Dario Nardella e presidente della Fondazione ha escluso in primavera il rischio di commissariamento. La nomina del nuovo sovrintende Cristiano Chiarot sarebbe nata dall'obiettivo di consolidare il percorso di risanamento con un rilancio artistico e di immagine del teatro così come stabilito nell'incontro avvenuto tra Dario Nardella ed il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini.