(DIRE) Firenze, 27 feb. - Tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e Francesco Bianchi, il sovrintendente dimissionario del Maggio musicale fiorentino, "non ci sono state fratture, tensioni o pressioni che hanno determinato queste conclusioni". La scelta del vertice della fondazione "e' stata pienamente condivisa". Lo spiega in Consiglio comunale lo stesso Nardella, che aggiunge: nasce da qui la richiesta rivolta a Bianchi, quella "di rimanere alla guida del teatro per altri 60 giorni, cosi' da procedere alle incombenze piu' urgenti, come il bilancio consuntivo 2016, perche' ritengo giusto che sia firmato dal soprintendente uscente". Nardella in aula ringrazia Bianchi "per il gran lavoro svolto in questi 4 anni, prima come commissario e poi come soprintendente. Soprattutto per aver raggiunto il pareggio di bilancio nell'esercizio scorso", quello sul 2015 "e credo anche sul 2016".
Le dimissioni del sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Francesco Bianchi "coincidono con la chiusura di un ciclo della fondazione", ma si e' trattato di "un passo che ho condiviso, tanto che abbiamo stilato un comunicato stampa congiunto". Lo spiega il sindaco di Firenze Dario Nardella rispondendo in aula ad una domanda di attualita' sul tema proposta dal capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi. Un ciclo, quello del Maggio, "non facile, ma che ci ha consentito di evitare la prospettiva pericolosissima del commissariamento e che ha comportato un processo di razionalizzazione del personale".
Chiusa una fase pero', aggiunge il primo cittadino, se ne apre un'altra: "Un nuovo ciclo, che richiedera' una guida diversa della fondazione" e che "dovra' far leva anche su un clima diverso con i sindacati e delle istituzioni". Anche perche' "l'imminente arrivo del nuovo direttore musicale, Fabio Luisi", cosi' come "l'inizio gia' quest'anno dei lavori per la realizzazione del nuovo auditorium" al teatro dell'Opera, necessitano di una "nuova fase artistica. Una guida esperta, che sia in grado di interpretare questo nuovo ciclo e che sappia aggredire questi obiettivi".
Il sindaco, infine, si dice disposto a partecipare a una seduta della commissione Cultura di Palazzo Vecchio "per poi preparare una discussione in Consiglio comunale".
La situazione del Maggio musicale fiorentino "non e' diversa da quella di tutte le altre fondazioni. Fatta eccezione per Venezia e Milano, lo stock di debiti accumulato da tutte le fondazioni liriche e sinfoniche e' di circa 400 milioni". Si tratta "dunque di un problema serio, che richiede un intervento nazionale importante". Lo spiega in Consiglio comunale il sindaco di Firenze Dario Nardella, che intervenendo in aula sulle dimissioni del sovrintendente Francesco Bianchi, riassume il futuro del Maggio attraverso "quattro titoli".
Partendo proprio dall'aggressione del debito, i circa 62 milioni di euro "accumulati non solo negli ultimi anni". Quindi "il tema della patrimonializzazione del teatro, in gran parte gia' affrontata con la delibera approvata in Consiglio comunale su 40 milioni di euro". Serve poi "l'aumento dei ricavi, senza ricorrere nuovamente a riduzione del personale", infine va affrontata "la complessiva riorganizzazione della fondazione, prima di tutto sul fronte artistico". (Dig/ Dire)