FIRENZE– Si è riunito oggi, su convocazione dell'assessore al lavoro della Regione, il tavolo per fare il punto sull'azienda Mabo, che produce prefabbricati e che in Toscana ha due sedi a Chiusi della Verna e Bibbiena. L'azienda si trova in amministrazione straordinaria e i 240 dipendenti toscani sono in cassa integrazione fino alla fine dell'anno. All'incontro, oltre ai rappresentanti della Regione, hanno partecipato, le organizzazioni sindacali che avevano richiesto l'incontro, le istituzioni locali (rappresentante della Provincia e dal sindaco di Bibbiena) e il rappresentante del commissario incaricato dal Mise.
L'obiettivo comune è di creare le condizioni perché sia mantenuto il presidio produttivo in Valtiberina che vanta una produzione leader in Italia è che può contare su manodopera altamente qualificata. Necessario per questo trovare un investitore che possa rilevare l'attività per dare continuità all'azienda sia valorizzando la produzione tradizionale che, eventualmente, ampliando le attività imprenditoriali. La Regione si è impegnata a tenere aperto il tavolo regionale e, coordinando il proprio impegno con quello del commissario, a prendere contatti con il ministero dello sviluppo economico per affrontare il tema a livello nazionale.
La Regione continua a premere sul Ministero del lavoro per avere una risposta in tempi brevi sulla Cassa integrazione in deroga ai lavoratori della Sol di Piombino, che una recente circolare mette in forse. Una questione di interpretazione che interessa anche altre aziende. Lo sottolineano gli uffici dell'assessorato al lavoro: l'assessore fa sapere di aver coinvolto anche il sottosegretario alla presidenza De Vincenti ed è una risposta ai lavoratori e ai sindacati che continuano a protestare per chiedere attenzione sul loro caso. La Sol di Piombino produce dagli anni Settanta gas industriali e per la produzione di energia.
La crisi dello stabilimento si intreccia con quella della ex Lucchini; la ripresa potrebbe arrivare dalle stesse acciaierie, rilevate dagli algerini della Cevital, e dall'accordo di programma per lareindustrializzazione dell'area di Piombino. Prospettiva che potrebbe però bruscamente interrompersi in caso di mancato prolungamento della Cigs, che comporterebbe la perdita del posto di lavoro per otto dipendenti. L'accordo di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della Sol, tagliati in un anno del cinquanta per cento (diciassette ricollocati), era stato stipulato a livello provinciale a Livorno.
Lo si era fatto su indicazione dello stesso ministero allo sviluppo economico, ma una recente circolare sottolinea che i rinnovi per il secondo anno di Cigs in deroga possono essere concessi fino ad esaurimento dei fondi solo a quelle aziende che avevano stipulato inizialmente gli accordi negli uffici ministeriali di Roma. Caso che non è quello della Sol. Una questione di forma, ma che rischia di diventare sostanza: con la Regione impegnata a chiedere a Roma una parola chiara e risolutrice. Il Ministero si è impegnato a fornire quanto prima una risposta.
“Il confronto sul piano industriale di Cevital prosegue nella giusta direzione, e ci auguriamo che nella riunione di domani si possa mettere a frutto quanto fatto fino ad oggi”. Lo ha dichiarato il segretario confederale dell’Ugl, Ermenegildo Rossi, al termine dell’incontro al Mise sul futuro della ex Lucchini di Piombino al quale ha partecipato anche il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Paolo Di Giovine. Come spiega Paolo Di Giovine “la riunione è stato aggiornata a domani per consentire un’ulteriore riflessione sui punti discussi oggi. Ci auguriamo che si possa arrivare presto ad una quadra - conclude -, gettando così le basi per il rilancio delle acciaierie di Piombino, un sito storico della nostra industria pesante”.
E’ stato sottoscritto in Palazzo Medici Riccardi fra le istituzioni (Città Metropolitana, Comune di Firenze e Regione Toscana), l'azienda e le organizzazioni sindacali un verbale di accordo che trova soluzione alla duplice problematica degli ultimi mesi: da un lato la mancata riapertura della nuova sede della casa di cura in Via di San Domenico (Firenze) e dall’altro il termine della Cassa in deroga in scadenza il 28 maggio prossimo. I lavoratori saranno collocati in altre strutture interne al gruppo Istituto Prosperius o esterne fino alla riapertura della casa di cura che si stima operativa dal mese di aprile 2016. Alcuni di loro accederanno alla Naspi (la nuova indennità di disoccupazione). Per tutti viene prevista la ricollocazione nella nuova struttura, da parte dell’azienda.
Le Società Risto Firenze e Risto Mugello, la cui proprietà e’ della nota famiglia Spagnoli, fanno un nuovo licenziamento al Ristorante dell’Outlet di Barberino dopo quello occorso al delegato sindacale Filcams Cgil,nell’Aeroporto di Firenze. Le motivazioni di entrambi i licenziamenti sono, ad avviso della Filcams Cgil di Firenze, molto deboli e hanno il sapore di determinare un clima di paura nei confronti di chi si impegna sindacalmente e che si iscrive al sindacato. Sottolinea la Filcams Cgil: “pensavamo che tali comportamenti fossero di altri tempi, proprio dell’Ingegner Badolati del famoso romanzo di Vasco Pratolini, Metello.”