Dal 28 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 Palazzo Strozzi celebra Natalia Goncharova, straordinaria figura femminile delle avanguardie di primo Novecento, attraverso una grande retrospettiva che ne ripercorre la vita controcorrente e la produzione artistica a confronto con opere di celebri artisti che sono stati per lei punti di riferimento come Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso, Umberto Boccioni.
In occasione del lancio della campagna social per promuovere la mostra, Instagram ne censura il video promozionale impedendone la pubblicazione in quanto presenta "immagini raffiguranti nudità e porzioni di pelle eccessive". Il riferimento è all'opera Modella (su sfondo blu) che sarà esposta a Palazzo Strozzi. Natalia Goncharova, quindi, viene censurata oggi come nel 1910, quando, in Russia, fu la prima donna a esporre dipinti raffiguranti nudi femminili mostrando il suo spirito anticonformista. Fu accusata e processata per offesa alla pubblica morale e pornografia ma venne sempre assolta.
"Come è successo l’anno scorso con Marina Abramović anche Natalia Goncharova, artista delle avanguardie di primo Novecento, viene censurata dai social media. Si può dire che, dopo oltre un secolo, l’opera di Natalìa riesce ancora a scandalizzare come aveva fatto ai suoi tempi..." - dichiara Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi - "Sui social media vediamo costantemente immagini o video di nudo ma in questo caso viene bloccata l'immagine di un dipinto che appartiene alla storia dell’arte moderna. Si innesca così inevitabilmente una domanda: può un algoritmo determinare un principio di censura all'interno di uno dei principali mezzi di comunicazione e informazione del mondo?"