Il CAMET, Club Auto Moto Epoca Toscano, fondato nel 1968, è una delle più antiche associazioni di appassionati di motorismo storico, e l’ASI, Automotoclub Storico Italiano, che con sede a Torino è la Federazione di 263 club per un totale di circa 202.000 appassionati di veicoli storici, hanno sponsorizzato il restauro della Fontana del Fancelli all’interno della Loggia del Grano, di fronte all’ingresso dei Grandi Uffizi nel centro di Firenze.
L’intervento è inserito nel programma FLIC “Florence I Care” del Comune di Firenze che prevede l’intervento di organizzazioni private che si offrono di “adottare” dei luoghi e monumenti simbolo della città per rimetterli a nuovo e valorizzarli.
La cerimonia inizierà alle ore 12,00 di venerdì 1 Agosto in piazza del Grano (ex cinema Capitol). Parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione il sindaco di Firenze, Dario Nardella, la vice-sindaca Cristina Giachi, il presidente dell’ASI, Roberto Loi e il presidente del CAMET, Francesco Giubbi.
Dalla attività di compravendita del grano che si teneva proprio in questa loggia nel ‘600, viene il detto “a tutto spiano” per indicare una azione compiuta al massimo delle possibilità.
Cenni storici sulla Loggia del Grano
La Loggia del Grano si trova in Piazza del Grano, nel centro di Firenze, all’angolo tra via dei Catellani e via dei Neri, proprio di fronte al nuovo ingresso dei Grandi Uffizi.
La Loggia del Grano fu iniziata nel 1619 dall'architetto Giulio Parigi su commissione del granduca Cosimo II, come mercato del grano. I magazzini alimentari si trovavano ai piani superiori, sopra il loggiato, nel quale si svolgeva invece il mercato del grano e dei cereali vari.
Il nome viene dall’attività di compra-vendita del grano che si svolgeva tutti i giorni sotto le ampie arcate della loggia e con la diretta sorveglianza degli "Ufficiali della Grascia". Questi cosiddetti "grascini" controllavano la qualità e la quantità del grano e delle biade, le regolarità dei prezzi e delle contrattazioni che iniziavano all'ora nona dietro il segnale degli stessi ufficiali.
Grande attenzione era infatti riposta al mercato del grano perché non subisse alterazioni più o meno volute in quanto il pane, alimento base per eccellenza sul quale ruotava l'intera organizzazione dei pasti almeno per i ceti meno abbiente, fosse assicurato a tutti. Ai fornai che avessero "artefatto e guastato" il pane era comminato addirittura il carcere o il bando dalla città.
Legato al ricordo della Loggia è il vecchio detto fiorentino "a tutto spiano" che indica un'azione compiuta con totale abbondanza, cioè al massimo della misura. E lo “spiano" era appunto la misura della quantità del grano che ogni mese gli Ufficiali della Grascia assegnavano ai fornai per la panificazione: se non c'erano carestie o particolari scarsità del prodotto la quantità erogata con profusione era appunto quella a "tutto spiano", mentre in caso contrario veniva ridotta a mezzo spiano o anche di meno.
Quando la Loggia divenne insufficiente ad ospitare il mercato del grano, questo fu trasferito nel “granaio dell’abbondanza” (oggi sede della Caserma Cavalli in Piazza Cestello). La Logga successivamente divenne un teatro e poi recentemente un cinema (Capitol). Chiuso il cinema, la bella struttura è sembrata cadere nel dimenticatoio fino ad ospitare un mercatino etnico ed un bar.
La Fontana del Fancelli: sotto la loggia furono posti gli antichi stemmi di Firenze e della Croce del Popolo. Un busto di Cosimo II è posto al centro dell'arcata centrale su via de' Neri ed è opera di Chiarissimo Fancelli, autore anche della fontana con il mascherone all'angolo della costruzione, ispirata alla Fontana dello Sprone in Oltrarno, costruita pochi anni prima da Bernardo Buontalenti.
Il Fancelli connotò l'opera con un vivacissimo atteggiamento beffardo della grossa faccia deforme, dando alle fluenti linee che convergono verso la sottostante tazza di raccolta dell'acqua, una forma di barba fra l'immaginario fantastico e quello reale.
Preziosi sponsor per il restauro sono stati anche le ditte Silva, Nuove Forme Tende, Bag-4-fit, Paolo Pintucci vernici, Pennellotto Restauri e l’arch. Riccardo Musmeci per il coordinamento della sicurezza dei lavori.