Lo sfortunato estratto di oggi è l’anziano paziente che a Piombino si è sentito fissare l’appuntamento per un ecodoppler cardiaco a febbraio 2015; ma ciò unicamente perché il caso è finito sulle cronache locali. Già perché nel resto dell’area livornese come delle varie Asl della Toscana il piombinese ha di che brigare per conservare l’indesiderato primato.
A Livorno, tanto per cominciare, se la vede con le signore alle prese con la mammografia che aspettano 303 giorni in media e con gli elbani afflitti dalla cateratta, costretti a sopportarla per 237 giorni. E altrove meglio non va. «Da un anno all’altro, da un mese all’altro – commenta il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Forza Italia) – la situazione rimane la solita che noi denunciamo da sempre, con tempi d’attesa troppo spesso incompatibili con un diritto alle cure che il cittadino vede mano a mano diventare sempre più teorico e sempre meno esigibile.
A chi conviene? Beh, a qualcuno di sicuro visto che in questo modo molti utenti finiscono per scegliere di rivolgersi all’intramoenia, dunque pagando ma ottenendo la medesima prestazione, con lo stesso medico e in tempi congrui. Sostanzialmente, grazie alle liste d’attesa così esorbitanti le aziende sanitarie guadagnano su un disservizio».
Eccoli, i dati che emergono dalla ricognizione effettuata giusto questa mattina da Mugnai: «Si passa con disinvoltura dai 372 giorni per l’ecocolordoppler cardiaco in Valdarno aretino (Asl8, dati aggiornati al 22 luglio) ai 249 per effettuare una colonscopia nella zona Amiata/Val d’Orcia della Asl 7 di Siena (dati aggiornati a ora), transitando per una variegata gamma di ‘attese’ tra cui spiccano i 223 giorni per portare a casa una mammografia a Grosseto (Asl 9, dati pressoché in tempo reale), i 164 giorni per un eco addome completo nel distretto Apuane della Asl 1 di Massa Carrara (dati aggiornati al 30 giugno), i 114 giorni per una eco osteoarticolare alla Asl 4 di Prato (aggiornamento al 21 luglio), i 140 necessari per accedere alla gran parte delle radiografie nella Asl 5 di Pisa (dati maggio 2014).
Poi ci sono le prime visite per le quali, se nella Val di Chiana aretina (Asl 8) un ginecologo lo si incontra dopo 150 giorni, nel Pisano l’endocrinologo si ottiene dopo 95 giorni, l’oculista dopo 67; a Prato si aspetta il chirurgo per giorni 80, mentre nella Val di Chiana senese (Asl 7) la visita generale cardiologica comprensiva di elettrocardiogramma si raggiunge dopo 91 giorni di attesa.
In Maremma, la Asl 9 sulle Colline Metallifere mette a disposizione l’urologo sì, ma dopo 133 giorni, mentre sull’Amiata si va dal reumatologo in 128 giorni».
La valutazione politica: «Le iniziative messe finora in campo dalla giunta tra campagne, investimenti, promesse e annunci, non hanno funzionato se non sul piano della propaganda. Intanto i cittadini pagano per prestazioni che sarebbe loro diritto ottenere dietro la corresponsione del ticket, che in Toscana è comunque esoso ma certo meno costoso della libera professione. E poi, semplicemente: non è giusto».