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Licenziamenti: lunedì 25 febbraio sciopero e presidio dei lavoratori C.A.R. Fiat

Crisi CFT, incontro in Regione: saranno saldati gli stipendi arretrati. La Filt Cgil Toscana: “E' un primo risultato”. Donzelli (Fdi): "Garanzie anche per lavoratori delle coop satellite". Chiusura di Zara: nulla di fatto in Prefettura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2019 18:02

Saranno di nuovo in sciopero i 66 dipendenti della C.A.R. Fiat dell'Osmannoro. Dopo che la concessionaria ha dichiarato 24 esuberi, si è svolto mercoledì 20 febbraio un incontro in cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto il ritiro della procedura per attivare tutte le misure necessarie per scongiurare i licenziamenti, ma l'azienda ha tenuto un atteggiamento di totale chiusura. Davanti a questa scelta, che rischia di mettere l'attività in una posizione di svantaggio sul mercato, la Fiom e la Filcams Cgil di Firenze hanno proclamato 4 ore di sciopero per lunedì 25 febbraio dalle ore 9 alle ore 13.

Grazie ad una erogazione liberale della fondazione Noi Legacoop Toscana, verranno saldati, con valuta 26 febbraio, gli stipendi arretrati dei lavoratori della cooperativa CFT. E' stato inoltre riconfermato l'impegno dai rappresentanti della coop, attualmente sottoposta a gestione commissariale, al pagamento delle retribuzioni correnti alle normali scadenze. E' quanto emerso giovedì dalla riunione del tavolo sulla crisi della CFT, convocato dal consigliere del presidente della Regione Rossi, Gianfranco Simoncini, ed al quale hanno partecipato, oltre alla CFT stessa, i vertici di Legacoop Toscana e le organizzazioni sindacali del settore commercio, logistica e multiservizi. A fronte di quanto comunicato da CFT e Legacoop, i sindacati hanno deciso, pur mantenendo lo stato di agitazione, di sospendere il pacchetto di ore di sciopero già programmato. A conclusione dell'incontro, il consigliere Simoncini ha preso l'impegno di convocare nuovamente il tavolo di crisi entro la prima quindicina del mese di marzo chiedendo la partecipazione anche del commissario nominato dal Tribunale di Firenze.

“La mobilitazione dei lavoratori, che anche oggi erano in presidio, ha portato un primo risultato, ora monitoreremo l’andamento del Piano industriale e il necessario rilancio della cooperativa”, ha detto Gabrio Guidotti di Filt Cgil Toscana.

"E' positivo che per i lavoratori Cft si stia smuovendo qualcosa. Ma è necessario fare chiarezza e garantire anche i fornitori, da mesi in difficoltà, e i lavoratori delle altre cooperative controllate dal gruppo, come Silo, solo per citare un esempio, i cui dipendenti nel 2019 non hanno ancora ricevuto un euro di stipendio. Continueremo ad essere vigili per chiedere, oltre alle prioritarie garanzie per i lavoratori, la massima trasparenza". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, commentando l'accordo su un primo pagamento degli arretrati ai dipendenti. “Ci auguriamo che il tribunale verifichi la gestione dei dirigenti che hanno amministrato la cooperativa in tutti questi anni - aggiunge Donzelli - a pagare la malagestione rossa non possono essere i lavoratori, che devono essere messi al riparo dalla crisi di Cft.

Rinnoviamo al governo, che abbiamo interrogato alla Camera dei Deputati - conclude il parlamentare - l'invito a non fidarsi delle relazioni ereditate dal governo del Partito democratico e a vigilare sulla vicenda collaborando con il commissario inviato dal tribunale".

Nulla di fatto al tavolo che si é tenuto giovedì in Prefettura sulla vertenza Zara. Al tavolo hanno partecipato, oltre alla societá Zara Italia, l’appaltatore DHL e il subappaltatore Consorzio UCSA. Presenti anche le istituzioni del Comune di Reggello e della Regione Toscana. Nessuna proposta che salvaguardi i 39 posti di lavoro é arrivata da parte datoriale, mentre Zara si é limitata a rivendicare la propria “libertá di impresa” e di fatto a confermare quanto stiamo affermando da settimane: non c’é nessuna “crisi” commerciale della societá a motivare la chiusura del magazzino di Reggello. La chiusura arriva al termine di una vertenza che ha portato nel magazzino l’applicazione del contratto nazionale. Al tavolo in Prefettura la Regione Toscana ha confermato la volontá di aprire un tavolo di crisi, atteso per la prossima settimana, mentre attraverso l’interessamento della parlamentare Ehm la vicenda é arrivata sui tavoli del MISE. L’occupazione del magazzino di Reggello iniziata dal Sindacato Intercategoriale COBAS il 10 febbraio continuera’ ad oltranza, come le iniziative di agitazione e boicottaggio del marchio Zara.

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