Questa mattina alle ore 10.30, presso l’Auditorium Cosimo Ridolfi di Via Carlo Magno, 7 si è svolto il Convegno organizzato dall’O.S.C.A.D. (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori) “Le vittime dell’odio”, curato dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Dott.ssa Maria Cristina Papa.
In prima fila il Presidente dell’Osservatorio, il Prefetto Vittorio Rizzi – Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie – che, davanti a una platea di studenti fiorentini ha spiegato come i reati d’odio siano motivati da un pregiudizio che l’autore nutre nei confronti della vittima in ragione della sua origine, della sua ascendenza, del credo religioso, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere o addirittura della sua disabilità.
L’Osservatorio, infatti, opera per fornire un supporto alla vittime dei crimini d’odio, agevolare la presentazione di denunce e favorire anche la scoperta di tali reati spesso nascosti dalle vittime stesse.
L’evento, rivolto agli studenti e moderato da Erika Pontini, Capocronista de “La Nazione”, ha visto l’avvicendarsi sul palco oltre che del Prefetto Rizzi che ha ribadito come “L’educazione al rispetto per il diverso è sinonimo di civiltà”, anche del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, dott. Filippo Spiezia e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, dott.ssa Ersilia Spena.
“La prevenzione ed il contrasto ai reati d’odio, alle forme più violente di razzismo e di intolleranza hanno reso l’O.S.C.A.D. in questo decennio, un solido punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale”, ha commentato il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma, che ha accolto con grande entusiasmo l’iniziativa.
Durante l’evento, inoltre, sono state affrontate molte delicate tematiche relative ai fenomeni di bullismo, cyberbullismo, e della discriminazione di genere, il tutto è stato impreziosito anche da alcuni interventi su casi specifici a cura della Squadra Mobile della Questura di Firenze, dell'Arma dei Carabinieri e sempre del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Toscana.