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Le lavoratrici straniere di Cooplat si raccontano domani alla Biblioteca Nazionale

Incontro sui “Diritti dei migranti nel XXI secolo” l’11 dicembre al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2014 22:55

Firenze, lunedì 8 dicembre 2014– Il lavoro come punto di partenza per costruire l'identità di “nuove italiane” delle dipendenti straniere di Cooplat. È la chiave di lettura dello studio condotto dal Sant'Anna di Pisa e dall'Istituto Dirpolis tra le lavoratrici immigrate della cooperativa di servizi fiorentina che sarà presentato domani, martedì 9 dicembre alle 16.30, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Sala Galileo, ingresso via Magliabechi,2). L'iniziativa si aprirà con i saluti del direttore della Biblioteca Maria Letizia Sabastiani e della professoressa Barbara Henry della Scuola Superiore Sant'Anna.

Ad illustrare la ricerca, dal titolo “Che genere di diversity? Una lente di genere su integrazione lavorativa e cittadinanza”, saranno la professoressa Anna Loretoni, docente dell'Istituto Dirpolis del Sant'Anna e supervisore scientifico dello studio, e la dottoressa Alessia Belli, assegnista della Scuola Superiore pisana che ha condotto in prima persona le interviste tra un campione di 34 donne straniere impiegate in Cooplat.

Presente anche Monica Bauco, attrice del Teatro di Rifredi, che metterà in scena alcuni stralci delle interviste. Alle 18 tavola rotonda dedicata al tema “Lavoro valore di cittadinanza” con il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi, l'assessore regionale alle Politiche del lavoro Gianfranco Simoncini, l'assessore al Personale del Comune di Firenze Federico Gianassi e la professoressa Loretoni.

Coordina il presidente di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini. La scelta di ospitare l'iniziativa di Cooplat alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze non è casuale. Il rapporto che lega le due realtà risale al 1966, anno dell'alluvione di Firenze. Allora i soci della cooperativa parteciparono come volontari al salvataggio dei volumi alluvionati della Biblioteca. L'anno successivo, dopo un periodo di formazione, dettero vita al Laboratorio di restauro, che nel 1976 divenne organismo permanente della Biblioteca.

Un legame che resiste nel tempo (ancora oggi sono le lavoratrici e i lavoratori Cooplat a occuparsi della pulizia quotidiana delle sale della Biblioteca) e che si è rinnovato in questi giorni grazie alla donazione di 7.500 euro da parte della cooperativa per l'acquisto di materiali e macchinari per il Laboratorio di restauro del libro.Quali sono i diritti dei migranti nel XXI secolo? E quali ostacoli ne impediscono il pieno godimento sia a livello internazionale che in particolare in Italia? Ne parleranno giovedì 11 dicembre, alle 17, presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze (via delle Pandette 32), nell’aula D4/003, Federico Oliveri, professore a contratto del Centro interdisciplinare Scienze per la Pace (Cisp) dell’Università di Pisa nonché collaboratore della Direzione Generale della Coesione sociale del Consiglio d’Europa di Strasburgo, e Diana Genovese, ricercatrice del Centro di ricerca interuniversitario ‘L’Altro Diritto’ (ADir) dell’Università di Firenze, in un incontro coordinato da Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore di Firenze (ingresso libero). L’incontro si colloca tra due giornate fondamentali per i diritti umani istituite dalle Nazioni Unite a distanza di 50 anni l’una dall’altra: la Giornata dei Diritti umani (Human Rights Day), che si celebra in tutto il mondo il 10 dicembre per ricordare la proclamazione dell’Onu della Dichiarazione universale dei diritti umani avvenuta il 10 dicembre 1948 e che è stata istituita nel 1950; la Giornata internazionale dei migranti, che si celebra il 18 dicembre per ricordare l’adozione nel 1990 della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie e che è stata istituita dall’Onu nel 2000. La relazione di Federico Oliveri, intitolata “L’accesso dei migranti ai diritti fondamentali”, presenterà il quadro generale dei diritti di cui godono i migranti nelle nostre società in base alle leggi vigenti, e illustrerà i principali ostacoli di natura giuridica, politica, sociale e culturale che si frappongono al pieno godimento di questi diritti. L’intervento della dott.

Diana Genovese, sul tema “La regolamentazione delle migrazioni in Italia”, affronterà le conseguenze negative che l'attuale regolamentazione dell'immigrazione, nel caso specifico quella vigente in Italia, produce sui diritti dei migranti in particolare in materia di lavoro e di tutela dalle espulsioni. «Viviamo in un'epoca di migrazioni globali – afferma Federico Oliveri - che stanno cambiando in profondità le nostre società, generando opportunità ma anche conflitti, acuiti dalla crisi economica e sociale.

In questo quadro, la questione dei diritti dei migranti e dei loro discendenti - dai diritti sul lavoro ai diritti sociali e politici, dal diritto alla libertà e alla dignità personali al diritto alla famiglia - diviene una questione cruciale su cui si misura lo stato di salute delle democrazie occidentali. Una politica coerente dei diritti fondamentali, ossia dei diritti di tutti, fondata sulla Costituzione Italiana e sui Trattati europei e internazionali sui diritti umani, può aiutare a superare le contrapposizioni tra "cittadini" e "stranieri", tra "noi" e "loro", e costruire una società di cittadini uguali e diversi, capace di resistere alla crisi respingendo la xenofobia e le discriminazioni razziali».

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