Una situazione intollerabile a ben 25 giorni dall’alluvione. E' questo quanto evidenziato oggi in occasione del sopralluogo alle aziende colpite dall’alluvione di Montale, Montemurlo e Campi Bisenzio da parte di una consistente delegazione composta dal Presidente di CNA Nazionale Dario Costantini, dal Segretario Generale di CNA Otello Gregorini, dalla vicepresidente nazionale Elena Calabria, dal Presidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi, dal Direttore Cinzia Grassi e dai vertici di CNA Toscana. Al sopralluogo nelle imprese Tubettificio Industriale Pratese di Montale e Orchidea Finissaggio Tessuti di Montemurlo erano presenti anche il Sindaco di Montemurlo Simone Calamai e il vicesindaco Giuseppe Forastiero.
“Ho trovato Imprenditori provati – afferma Dario Costantini Presidente Nazionale di CNA - ma che si sono mossi immediatamente per riprendere l’attività d’impresa. Ci sono però ancora troppi problemi nella rimozione dei detriti e dei rifiuti; in momenti come questi bisogna allentare la morsa della burocrazia e mettere in condizione le aziende di riprendere le attività senza ostacoli. Abbiamo già sollecitato il Governo per rimandare le scadenze fiscali, che tutti lavorino - al di là delle bandiere - per mettere a disposizione i primi fondi per mantenere in vita le attività.
Ringrazio la CNA Regionale e CNA Toscana Centro per essersi mosse immediatamente e il nostro Confidi - Artigiancredito - che si è mosso da subito per assistere le imprese. È chiaro però che la risposta più significativa deve arrivare dalla politica, sia per affrontare queste prime fasi dell’emergenza, sia per comprendere quali siano i territori a rischio anche nei mesi a venire. Siamo qui, con il Segretario, per lavorare in sintonia con le richieste dei nostri Territori”.“A distanza di 3 settimane dall’alluvione – ha aggiunto Claudio Bettazzi Presidente di CNA Toscana Centro - le zone colpite stanno vivendo ancora una fortissima situazione di disagio e le conseguenze di questa calamità certo non possono dirsi risolte.
Le aziende fanno fatica a ripartire, nonostante l’impegno a tutto campo messo sia dagli imprenditori che dai dipendenti, e malgrado la volontà ferrea di rimettersi in gioco, qui però abbiamo ancora moltissime zone con montagne di fango che non viene portato via, strade interrotte e collegamenti difficoltosi, per non parlare della messa in sicurezza degli argini di fiumi e corsi d’acqua che non sono in grado di reggere precipitazioni intense. Questo non è accettabile e chiediamo alle istituzioni il massimo impegno ad intervenire per agevolare al massimo un ritorno celere alla normalità”.