“Altra “prova”, altro caos, nessuna scusa dalla giunta. Ieri è andato in scena l’ennesimo capitolo nel disastro della mobilità fiorentina, con code chilometriche, corse saltate e nessuno dell’amministrazione che ci mette la faccia, nemmeno questa volta. Il problema vero è che, appunto, sono solo prove, con una singola corsa, per poco".Così, in una nota congiunta, i consiglieri comunali di minoranza Massimo Sabatini, Eike Schmidt, Paolo Bambagioni.
"Possiamo solo immaginare - proseguono - come sarà la nuova quotidianeità dei fiorentini, che per lavorare o semplicemente per vivere - in assenza di un vero trasporto pubblico - hanno bisogno dell’auto. La buona notizia - se così si può dire - è che fino all’inaugurazione finale, data la mole incommensurabile di ritardo accumulato, la città, salvo queste allarmanti “prove” resta parzialmente fruibile e vivibile. Con buona pace di quella pre-inaugurazione (26 maggio scorso) in pompa magna, casualmente sotto elezioni - presente tutto lo stato maggiore del Partito -, che forse ha tratto in inganno molti concittadini e li ha illusi sulla brevità dei lavori. Ciò che rende ancor più grave la situazione è l’assenza della giunta, la sua totale mancanza di senso di responsabilità, una preoccupante incapacità di imporsi nel far rispettare - almeno - i tempi dei cantieri, visto che sui costi non si è fatto abbastanza”.
Lo affermano, in una nota congiunta, i consiglieri comunali di minoranza Massimo Sabatini, Eike Schmidt, Paolo Bambagioni.
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LA REPLICA - “L’obiettivo del sistema tramviario di Firenze è quello di liberare spazio dalle auto e permettere alle persone di muoversi in modo efficiente, sicuro, rapido e a minore impatto ambientale. Questa vale per le linee già in esercizio, così come per quelle in arrivo a brevissimo e lo sarà anche per le nuove che ci aspettano nei prossimi anni. Per arrivarci è fisiologico convivere con qualche disagio nella fase di cantiere e di testing, ma tutto ciò è sempre avvenuto in maniera trasparente e condivisa, anche con audizioni e confronto nelle commissioni consiliari competenti”.
È quanto dichiarano Giovanni Graziani (AVS-Ecolò) e Renzo Pampaloni (PD) rispettivamente presidente della commissione consiliare 8 Ambiente, Vivibilità Urbana e Mobilità e della commissione 3 Territorio, Urbanistica, Infrastrutture e Patrimonio replicando alle affermazioni di esponenti di Fdi, Lega e Lista Schmidt. “Al di là delle polemiche alimentate da molte forze di opposizione, lo stesso vale per la nuova linea Vacs, ma forse è utile ancora una volta fare chiarezza a beneficio di tutte e tutti.
Le prove – spiegano – termineranno domani. La commissione di agibilità dell’Anfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) ha fissato per il 10 dicembre la sessione plenaria in presenza per esprimere il nulla osta tecnico all'esercizio, a seguito della prova finale. In questa occasione verrà fissata, a discrezione della Commissione, la durata del pre-esercizio a vuoto. E questa durata non ha un minimo previsto dalle norme”. “Le prove – precisano Graziani e Pampaloni – hanno seguito gli orari indicati dalla Commissione e non possono essere fatte di notte o in fasce orario senza traffico: non avrebbe nessuno senso perché devono essere rappresentative delle condizioni reali di esercizio.
In queste due settimane si sono verificati due momenti di stop, uno dovuto a un problema di trazione elettrica e uno per uno per un guasto alla sottostazione elettrica di Libertà, entrambi sono stati superati in tempi immediati con la situazione che è tornata alla normalità nel giro di un’ora. In tutte le altre ore di tutti i 14 giorni di prova è filato tutto liscio e questo lascia fiducia per la fase di pre-esercizio che, come già ricordato, avverrà a partire dal 10 dicembre per una durata stabilita dalla commissione”.“A questo punto, invece che continuare ad alimentare inutili polemiche verso il Comune, che ha fatto e comunicato tutti i passaggi correttamente, è sufficiente aspettare questi 4 giorni mancanti e scoprire dalla commissione i tempi successivi” concludono Graziani e Pampaloni.