Tre giorni, due appuntamenti, 30 eventi, 400 relatori e partecipanti ai tavoli di lavori, 5 mila iscritti online, circa 100 ore eventi-attività. Sono alcuni dei numeri del Forum del Sistema Salute 2020 che si apre a Firenze il primo e 2 ottobre, con un secondo appuntamento il 5 novembre. Nei giorni dell'evento online, sono previste 50 interviste, 27 ore di diretta giornalistica in studio, 80 giovani che si sfideranno in un Hackathon online e 7 esperti che lo gestiscono, 200 MByte di connettività in studio. Il tema al centro della discussione è come è cambiata e come dovrà ancora cambiare la sanità italiana dopo il Covid-19.
In un inedito ambiente in forma digitale e innovativa, saranno chiamati a confrontarsi tutti gli attori del sistema sanitario. Per l’occasione è stata messa a punto una nuova piattaforma hi-tech in cui gli incontri saranno trasmessi in diretta in diverse 'stanze' virtuali, sempre garantendo l'interazione, lo scambio di idee e spunti. Quanto emergerà dal dibattito sarà poi condensato in una serie di proposte e position papers per l’innovazione del sistema, che verranno presentati nella giornata "Reloaded" del 5 novembre.
"Il Forum - spiegano gli organizzatori - sarà la prima grande occasione di confronto nazionale sul futuro del sistema sanitario italiano dopo l'emergenza Covid-19. Un evento davvero speciale. Speciale perché si pone l’obiettivo di contribuire alle giuste scelte di cambiamento in Sanità, evitando sprechi e dispersioni ma costruendo resilienza. Speciale nella partecipazione, che avverrà attraverso strumenti digitali su cui abbiamo costruito - in modo partecipativo - programmi e modalità di fruizione particolarmente innovative, a tratti rivoluzionarie. Speciale, come speciali sono le reali occasioni di incontro e di scambio in questa stagione particolare".
Il programma toccherà tutte le aree del complesso sistema della salute, a partire dalla governance del Servizio Sanitario Nazionale e dalla necessità strategica dei network tra Regioni, Paesi e continenti per affrontare le nuove sfide e dalla necessaria continua evoluzione digitale. L’1 e il 2 ottobre si parlerà anche di malattie rare, di terapie biologiche, dell’impatto della pandemia sulla salute mentale, del nuovo procurement e del rapporto con il mondo farmaceutico. Protagonisti del dibattito saranno rappresentanti del mondo della politica e delle istituzioni, medici, ricercatori, docenti universitari, aziende, cittadini. In programma, il 5 novembre, anche un hackaton: un incontro-contest virtuale in cui giovani talenti della digitalizzazione e della medicina si sfidano per “inventare” soluzioni tecnologiche che siano in grado di semplificare la vita alle persone affette da malattie rare. Il Forum è un melting pot di iniziative e laboratori, un ambiente stimolante per immaginare la sanità del futuro.
“Se c’è una cosa che tutti quanti abbiamo imparato dall’emergenza Coronavirus è che la sanità deve essere e deve rimanere pubblica, garantita dai finanziamenti pubblici e in grado di assicurare a tutti un servizio universale. Per questo è necessario che alla guida dell’assessorato alla Sanità della Regione Toscana vi sia una figura politica e non un tecnico, perché, appunto, occorre ora più che mai pensare al bene supremo della salute di tutti i toscani e non a principi aziendali e di riduzione dei costi o degli investimenti”, Roberto D’Ippolito, avvocato e presidente dell’associazione “Politica, Ora!” entra nel dibattito che si è aperto in questi giorni sulla definizione della squadra di governo del neoeletto Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Una delle ragioni della vittoria del centrosinistra sulla destra - aggiunge- è che la nostra sanità pubblica ha saputo fronteggiare l’emergenza coronavirus.
I toscani, che l’hanno compreso, si sono perciò resi conto che buttarsi tra le braccia della destra avrebbe significato perdere questo patrimonio. Certo ci sono parecchie cose a cui dovremo mettere le mani, a cominciare dalle liste d’attesa che vanno tagliate di netto, potenziando ancora di più la medicina del territorio e extraospedaliera. E’ necessario individuare soluzioni rapide per i medici specializzandi, affinché possano proseguire il loro percorso di formazione, inserendosi stabilmente nel mondo del lavoro.
Così come è indispensabile prevedere idonee tutele per i familiari dei sanitari vittime del covid-19”. La sanità toscana, conclude D’Ippolito “ ha bisogno di una guida politica autorevole ed esperta, per le scelte decisive ed impegnative che ci attendono nei pressi anni, anche di fronte all’opportunità di accedere ai fondi europei, Mes incluso"