Una giornata per ricordare l'orrore dell'Olocausto e della deportazione di tantissimi prigionieri politici, militari e per motivi etnici e religiosi, per celebrare le vittime dei campi di concentramento, ma soprattutto una giornata per riflettere su quanto è avvenuto oltre 80 anni fa, ma che è stato pensato, costruito e realizzato dagli uomini e che per questo potrebbe riaccadere. E' questo il messaggio emerso oggi a Prato dalla Giornata della memoria, celebrata con un ampio e corale cartellone di eventi - aperto stamani con la deposizione di una corona d'alloro alla lapide commemorativa al Castello dell'Imperatore - tra cui la seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana al Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline.
Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz, aprendo gli occhi del mondo all'orrore: "La straordinaria senatrice Liliana Segre, che venne deportata ad Auschwitz, una delle più autorevoli voci della Memoria italiana e fondatrice del Memoriale della Shoah di Milano, alcuni giorni fa in occasione della presentazione delle iniziative per la Giornata della memoria ha affermato con pessimismo che tra qualche anno, sui libri di storia, non resterà che qualche riga a raccontare la Shoah perchè gli italiani sarebbero stufi di sentire la storia degli ebrei e della deportazione - ha affermato il sindaco Matteo Biffoni - Io vorrei mandare un messaggio di conforto alla senatrice Segre.
Il Museo della Deportazione di Figline è un luogo in cui quotidianamente la memoria viene coltivata e approfondita attraverso la ricerca. Questa città è stata una delle primissime in Italia a compiere un gesto più difficile e potente di memoria e fratellanza, quello del patto di gemellaggio che ci lega al luogo in cui vennero deportati centinaia di pratesi nei campi di lavoro, Ebensee: il gemellaggio compie quasi 35 anni e il Museo della Deportazione è una delle testimonianze di quel patto.
Voglio ringraziare la Regione Toscana, nello specifico il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e il presidente della Giunta Eugenio Giani, per il segno di attenzione espresso scegliendo di venire appunto al Museo della Deportazione oggi in occasione della Giornata della memoria. La seduta solenne di oggi è un'ulteriore tappa di questo percorso di memoria e riflessione con cui vogliamo far scomparire le preoccupazioni della senatrice Segre: non ridurremo mai la Shoah a poche righe nei libri di storia, ma rimarrà un pezzo fondamentale dell'eccidio dell'uomo sull'uomo più terribile che sia mai accaduto nella storia".
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