Con questo atto l'Amministrazione Comunale si impegna a conferire un diritto d'uso del valore di 40 milioni di euro su porzioni del Teatro dell'Opera alla Fondazione del Maggio Musicale. Al tempo stesso conferma l'impegno assunto in passato del conferimento del diritto di proprietà del Teatro Goldoni per un valore di 6 milioni di euro.
"Il conferimento del diritto d'uso di porzioni del Teatro dell'Opera alla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino rappresenta un elemento fondamentale del piano di risanamento e rilancio di questa importante realtà culturale della nostra città". È quanto ha sottolineato l'assessore al patrimonio non abitativo Federico Gianassi presentando oggi in consiglio comunale la delibera "Nuovo Teatro dell'Opera - Costituzione del diritto d'uso a favore della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino". "Si tratta di una operazione di natura patrimoniale - sottolinea l'assessore Gianassi - che corrisponde a quanto previsto dal piano di risanamento della Fondazione del Maggio approvato dal Ministero dei Beni Culturali.
È un'operazione sicuramente nell'interesse del Comune di Firenze che rispetto al passato non attribuisce più la proprietà ma il diritto d'uso. È certamente nell'interesse della Fondazione che può utilizzare, peraltro come la legge prevede, spazi e luoghi all'interno del teatro per realizzazione la propria attività". L'assessore ricorda che ai sensi dell'articolo 23 della legge 800 del 1967 i comuni nei quali ha sede l’ente lirico sono tenuti a mettere a disposizione dell’ente i teatri ed i locali occorrenti per lo svolgimento dell’attività.
“Cosa che il Comune ha fatto – precisa –: abbiamo consegnato alla Fondazione il nuovo Teatro dell’Opera fin da maggio 2014, compresa la sala lirica prima della ripresa in consegna del vecchio teatro consentendogli di utilizzare la sala lirica e le altre sale tutte le volte che è stato necessario per prove e rappresentazioni. Per quanto riguarda l’uso futuro, il Comune utilizzerà gli spazi del nuovo teatro solo quando non saranno pnecessari alla attività della Fondazione e comunque sulla base di una apposita convenzione".
Questo l'intervento della capogruppo M5S Arianna Xekalos: "Noi quest'oggi voteremo contrarie alla delibera in oggetto. Non è accettabile, anzi è un schiaffo all'intelligenza altrui arrivare in Consiglio con una delibera urgente, ma che di urgente non ha niente; dove si richiama un Piano di risanamento che nessuno di noi ha mai visto e dove si chiede quindi di votare in bianco approvando qualcosa che non si è mai visto, e dandogli soprattutto attuazione. È stato chiesto più volte, da quasi tutti i gruppi di minoranza, il m5s compreso, che la discussione e votazione in aula di questa delibera fosse posticipata dopo l'incontro con il Sovrintendente Bianchi; ma voi avete continuamente detto No! In questa delibera si concede alla fondazione del Maggio l'uso esclusivo di alcune parti dell'immobile del Nuovo teatro dell'opera: ma perché ci chiediamo noi? Avete voluto costruire un nuovo teatro spendendo 280milioni di euro; mancano ancora 50 milioni per finirlo, e il teatro presenta già numerose criticità.
E adesso ci informate che in base ad un Piano a tutti noi sconosciuto, il Teatro ha bisogno di ulteriori spazi? Questo significa solo una cosa: che nessuno è stato capace di gestire questa Fondazione. Si continua a finanziarla da anni, con finanziamenti certamente non di scarsa rilevanza e ancora i problemi non sono stati risolti, anzi la situazione è peggiorata. Ricordo che il Sindaco è il Presidente della Fondazione del Maggio: una fondazione composta da dirigenti con stipendi anche di 90.000 euro l'anno: e tutto questo a fronte di lavoratori che devono rinunciare a parte dei loro stipendi, che hanno visto ridotto l'orario lavorativo; ma anche a fronte di licenziamenti/trasferimenti in Ales; e ancora della volontà di smantellare, perché di questo si tratta, tutto il corpo del Maggio Danza! E non dimentichiamoci certo dello stesso Sovrintendente Bianchi che nel 2014 ha percepito ben 120.000 euro lordi.
Questo teatro era un eccellenza, ormai lo state solo disfacendo! E non si salverà certo con questa delibera, vista la gestione che si è scelto di attuare. Per tutte queste ragioni, per la mancanza di trasparenza, dal momento che si va a votare un documento legato a qualcosa di ignoto, noi voteremo contro; perché in bianco non si approva niente".
“Ci chiedete oggi di votare una delibera che non risponde alle mille domande sul Maggio fiorentino. Non c'è piano di risanamento, non esiste nessuna garanzia sul futuro della fondazione e di tutto il patrimonio artitistico e culturale. La nostra richiesta era quella di rimandare di 15 giorni per un'audizione del sovrintendente Bianchi in Consiglio comunale. Come al solito il Pd chiude la discussione e non dialoga con l'opposizione”. Così attacca Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra con Sel, Fas e Prc, in merito al voto per l'approvazione della delibera per il conferimento di alcune stanze del teatro al Maggio.
E incalza: “Come si può pensare di votare a occhi chiusi un atto in cui si fa riferimento, nell'atto presentato oggi, un piano di risanamento mai visto. E pure sembra che sia datato 4 luglio 2014. Più di un anno fa e mai reso disponibile ai Consiglieri. Non c'è nessun rispetto da parte del sovrintendente Bianchi per il Consiglio comunale. Come si può pensare che l'aspetto economico sia svincolato dal rilancio artistico del Maggio? E anche a questo giro non è accettabile che si dica che le opposizioni non vogliono salvare la fondazione.
Proprio perché tutti vogliamo salvare un ente così importante chiediamo di approfondire la questione. E perché non si conferiscono alla fondazione la sala principale e gli spazi per gli artisti?”. “Proprio ora che siamo arrivati ad un momento cruciale per risolvere una parte delle problematiche legate al Maggio fiorentino – conclude Grassi – dovremmo smetterla di sventolare la bandiera dei salvatori e trovare insieme una soluzione. Per ora abbiamo visto solo lavoratori mortificati, licenziati, tenuti a lavoro con orari ridotti.
Sarebbe questo il piano di risanamento?”.
“Le gestioni e le scelte politiche discutibili intraprese negli anni hanno avuto serie ripercussioni sul Maggio Musicale. I numeri degli ultimi anni, a partire dal numero dei visitatori e i conseguenti incassi, mettono in luce una situazione critica che diventa allarmante se si nota la diminuzione degli artisti coinvolti e quanto sta avvenendo al corpo di ballo”. A parlare è la consigliera del gruppo Misto, Miriam Amato. “Una situazione – sottolinea Miriam Amato – che si protrae da anni nonostante le misure draconiane attuate nel tempo con esternalizzazioni e mortificazioni delle professionalità, mentre il consiglio comunale è chiamato a votare una delibera patrimoniale con cui si destinano al Maggio spazi adibiti ad uffici e non ad esempio utili agli artisti.
In questo contesto il futuro economico di questa storica realtà fiorentina e la sua identità rimangono purtroppo ancora un’incognita”. “Il consiglio comunale viene chiamato a votare atti – aggiunge la consigliera del gruppo misto – con informazioni parziali e incomplete, mentre sullo sfondo emerge un convitato di pietra, il sovrintendente Bianchi che si nega alle commissioni consiliari, non trovando il tempo di chiarire nelle sedi istituzionali il futuro del Maggio. Un comportamento grave, irrispettoso e da censurare: il consiglio comunale attende di conoscere nei dettagli un piano di risanamento del deficit che sia credibile e autorevole.
Un piano che metta finalmente al centro le professionalità del nostro teatro”. “Nella delibera di oggi – conclude Amato – si fa riferimento esplicito ad un Piano di Risanamento che non ha neanche l'amministrazione, un voto di fiducia che non posso condividere, nonostante abbia a cuore il futuro della Fondazione e soprattutto il futuro delle sue professionalità, ad oggi ci sono ancora 4 licenziamenti in ballo, ma su questo tutto tace”.
Questo l'intervento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai insieme ai consiglieri Mario Tenerani, Mario Razzanelli e Luca Tani: "Non possiamo che votare contro l'ennesimo capitolo di una gestione fallimentare del Maggio Musicale Fiorentino da parte dell'amministrazione comunale. Oggi la giunta decide di conferire spazi del Nuovo Teatro dell'Opera per un valore di 40 milioni, senza che sia stato possibile per il Consiglio comunale conoscere il piano di risanamento del soprintendente Bianchi. Non è questa la strada per risollevare le sorti del nostro ente lirico sinfonico: così si continua solo a rimandare la soluzione dei problemi con palliativi senza mai affrontare il cuore della questione. Attendiamo di ascoltare il prossimo 13 ottobre il soprintendente Bianchi in commissione, augurandoci che il piano ci sia e sia efficace, per il bene della Fondazione e dei lavoratori".