Firenze, 30 dicembre 2022 – La Toscana si prepara ai saldi, fissati a partire dal 5 gennaio fino al 5 marzo, in un clima di incertezza dovuto dal caro-bollette e dall’inflazione che alimentano la preoccupazione sull’instabilità economica del Paese. Secondo FISMO Confesercenti Toscana (Federazione Italiana Settore Moda) la spesa media dei consumatori toscani si aggirerà tra i 130 ed i 160 euro pro-capite.
Quello dei saldi è un tema di primaria importanza non solo per il settore abbigliamento, calzature e accessori, che registrano importanti flussi di clienti, ma anche per altri settori del commercio, movimentati in generale dalle persone che si muovono in Toscana per lo shopping.
“Facendo un primo bilancio sull’andamento delle vendite dall’inizio della stagione autunno/inverno ad oggi, riscontriamo dati abbastanza altalenanti, con un buon inizio nel mese di settembre, seguito da una frenata nei mesi di ottobre e metà novembre - dichiara Marco Rossi, presidente FISMO Confesercenti Toscana -. Il clima mite del periodo autunnale ha avuto una forte ripercussione in negativo sulle vendite di abbigliamento; a questo si è affiancata la preoccupazione delle famiglie e delle imprese per il rincaro delle bollette, che ha generato una forte sensazione di paura ed incertezza che non ha aiutato l’economia in generale e quindi anche il commercio ne ha fortemente risentito”.
“Il trend è stato abbastanza positivo per dicembre - prosegue Rossi - dove le vendite sono risalite anche grazie ai consumi legati al Natale e alle festività, permettendo ad alcune realtà di performare addirittura meglio del 2019, periodo pre-pandemia”
“Le speranze di poter concludere al meglio questa stagione sono riposte nel periodo dei saldi, per i quali la clientela fa percepire già da adesso un grande interesse nel poter acquistare i capi desiderati ad un presso ridotto, dando così ai commercianti la possibilità di smaltire al meglio gli articoli in rimanenza - aggiunge Rossi -. Il tutto se la situazione economica esterna si stabilizzerà e le conseguenze del conflitto in corso non si faranno ancora sentire e mi riferisco a problemi come l’aumento del costo delle materie prime, il rincaro energetico, l’inflazione, l’aumento dei tassi d’interesse, temi di primaria importanza con cui le nostre imprese sono costrette a confrontarsi ogni giorno.
“Resta infine aperta la discussione tra le varie associazioni di categoria del commercio, non solo sulle date di inizio saldi, ma su tutta la normativa che li disciplina e che non dà la possibilità ai commercianti di effettuare vendite promozionali di nessun genere nei 30 giorni antecedenti la data fissata, imponendo paletti sulle procedure di prezzatura, cartellinaggio, esposizione e comunicazione, quando dovrebbe invece confrontarsi con una rete distributiva commerciale ormai completamente cambiata, soprattutto con l’avvento delle vendite online che possono proporre in qualsiasi momento dell’anno offerte, promozioni, ribassi” conclude Rossi.