Internet veloce in Toscana: un progetto per Firenze, Prato e Siena

I toscani sono sempre più connessi e possono navigare in internet più velocemente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2016 14:27
Internet veloce in Toscana: un progetto per Firenze, Prato e Siena

Non c'è confronto rispetto a prima, solo fino a un anno e mezzo fa. La banda larga arriva adesso ovunque, anche nella frazione più remota. Chi abita più vicino alle centrali marcia ad un'andatura più spedita, chi ha la casa più distante vedrà la velocità diminuire un po'. Più dei numeri, sono le storie personali a raccontare cosa succede quando internet c'è (o non c'è) o quando sulla rete si naviga veloci e non più lenti.

 Si viaggerà veloci, fino a 20 Mbit al secondo, anche in quelle aree, poco abitate e finora sperdute, dove mai un gestore privato avrebbe investito da solo nella tecnologia necessaria. E infatti a farlo è stata la Regione assieme al Ministero.

Con gli ultimi interventi realizzati a partire dall'anno scorso il 97,9 per cento dei toscani avrà entro fine dicembre la banda larga via cavo (e gli altri potranno supplire con wireless e satellite). Anzi, metà dei toscani già è pronto per viaggiare in rete a velocità oltre i 30 Mbit al secondo. "Ma non ci fermiamo – sottolinea l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – e già stiamo lavorando sulla banda ultralarga". Non solo in città, ma anche in tante piccole frazioni: dal borgo medievale arroccato in collina al gruppo di case con appena dodici abitanti sperso in mezzo ai boschi o la montagna.

"Internet e le autostrade telematiche sono infrastrutture su cui si misura la competitività di un territorio – si sofferma ancora l'assessore -. Quando parliamo di sviluppo economico, non se ne può prescindere: al pari delle strade (vere) o del costo dell'energia. Ma internet rende anche la vita più comoda. Sempre più servizi on line popolano la rete: se però in rete non si può viaggiare ad una velocità decente, gran parte del lavoro fatto rischia di vanificarsi. Per questo abbiamo investito con convinzione risorse pubbliche per portare la banda larga dove da sola non sarebbe mai arrivata". Anche Maurizio Decina, presidente di Infratel ovvero la società pubblica del gruppo Invitalia incaricata di attuare il "Piano nazionale Banda Larga Italia" approvato dalla Commissione europea, sottolinea l'importanza degli interventi messi in atto.

"Lanciato due anni fa - dice - ci avviamo adesso a conclusione. Alla fine del 2013 il tasso di digital divide su rete fissa in Toscana era pari al 7,3%: a fine 2016 questo tasso si riduce all'1 per cento, tra i più bassi del nostro paese".

La banda larga L'elenco delle località dove internet fino a ieri non c'era o viaggiava più lenta di una lumaca (e dunque era come se non ci fosse) è lungo: sono le cosiddette zone bianche, quelle "a fallimento di mercato" dove gli operatori privati, da soli, internet veloce non lo avrebbero mai portato perché, per i pochi utenti, l'investimento in tecnologia non sarebbe stato ripagato dai futuri ricavi. La Regione Toscana e il Ministero allo sviluppo economico dal 2011 hanno investito insieme 71 milioni e mezzo di euro. Hanno utilizzato in parte i fondi europei per lo sviluppo regionale ed agricolo Fesr e Feasr e gli interventi hanno coinvolto località di 190 diversi comuni, due terzi di tutti quelli toscani. La Regione da sola ha stanziato 14 milioni di euro.

Sulla banda larga l'intervento più corposo è quello partito nell'estate del 2015 e che sarà completato entro un mese, prima della fine del 2016: già oggi il 95% dei lavori programmati è stato comunque fatto.

A marzo di un anno fa 1251 località toscane - tante come territorio, ma solo il 5 per cento della popolazione di tutta la regione - ancora non potevano navigare in internet o lo potevano fare solo con con velocità ridottissime, che non consentivano di accedere alla maggior parte dei servizi on line. Lì le autostrade telematiche che non si vedono ma sono sempre più trafficate, un'infrastruttura oramai da cui non si può prescindere per dare gambe allo sviluppo economico ma anche rendere più comoda la vita di tutti i giorni, erano qualcosa di remoto se non una chimera. Ora, grazie all'intervento della Regione assieme al Ministero (e a Tim che ha vinto il bando), anche quei paesi entro la fine del 2016 saranno collegati: ad oggi lo sono 1184 località.

"Siamo soddisfatti di aver praticamente completato questo importante intervento che contribuisce al superamento del digital divide nella regione – ha dichiarato Umberto Fancelli, Responsabile Access Operations Centro Italia di TIM- Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, fattore necessario per realizzare significativi interventi di sistema".

Il bando, emesso dal Mise attraverso Infratel Italia, ha comportato un investimento complessivo di 33,8 milioni di euro. La metà ce lo ha messo il pubblico: 17,3 milioni (7,4 solo dalla Regione Toscana), il resto (16,5 milioni) è stato finanziato da TIM. Nei fatti si è trattato di posare duemilacinquecento chilometri di fibra ottica e duecento chilometri di nuovi scavi (piccoli scavi, profondi e larghi poche decine di centimetri) oltre ad attrezzare con nuova tecnologia 380 centraline.

Banda ultralarga Oggi molti toscani possono navigare fino a 20 Mbit. Ma da qui al 2020 la Regione conta di connettere ad almeno 30 Mbit quasi tutta la Regione e molti navigheranno addirittura a 100 Mbit, comprese le zone dunque a fallimento di mercato dove i privati da soli non investiranno. E' lì che Regione e Ministero interverranno. La rete che sarà creata resterà naturalmente di proprietà pubblica, a quel punto. Solo il 30 per cento della popolazione (fonte Ministero) ad oggi naviga in ultralarga in Toscana. Si stima un digital divide residuo al 26% nel 2018, che dovrebbe azzerarsi nel 2020, quando tutti viaggeranno almeno a 30 Mbit al secondo.

Per realizzare l'intervento è stato calcolato un investimento necessario di 257 milioni di euro: 120 da parte della Regione (utilizzando anche i fondi europei) e 137 dal Ministero. Ne beneficeranno 784 mila cittadini e 364 mila unità immobiliari, ovvero il 70 per cento. Di contro ad una copertura (rispetto agli edifici) che era a settembre 2016 il 5,2 per cento. Una prima tranche di lavori per l'ultrabanda larga, pari a 28,7 milioni e che coinvolge undici comuni, è già partita proprio grazie ai soldi anticipati dalla Regione: 12 milioni di risorse Fesr per le aree produttive e 12,7 milioni Feasr per le aree rurali, a cui il Ministero ha aggiunto 4 milioni. Criterio di selezione delle prime aree bianche in cui si è deciso di intervenire è stato il rapporto tra il numero di imprese e la popolazione e tra il numero di aziende agricole e popolazione.

Sulla base di questi indicatori è stata elaborata una graduatoria che ha permesso ai primi undici comuni di accedere all'intervento. Sono Santa Croce sull'Arno, Pomarance e Bientina in provincia di Pisa, Roccastrada, Capalbio e Castel del Piano in provincia di Grosseto, Altopascio e Porcari in provincia di Lucca e ancora Cerreto Guidi (Firenze), Campo nell'Elba (Livorno), San Marcello Pistoiese (Pistoia). I lavori sono partiti a settembre. Se i privati investiranno in misura uguale al pubblico, l'obiettivo raggiunto sarà superiore a quello minimo previsto dall'agenda digitale europea. "A metà novembre è stata completata la realizzazione di tipo FTTN negli undici territori - comunica il presidente di Infratel, Maurizio Decina -. Entro la primavera del 2017 saranno completate le realizzazione con tecnologia FTTB". Sono 700 i comuni in tutta Italia dove è previsto l'intervento diretto da parte del pubblico.

Il progetto di Tim per Firenze, Prato e Siena Naturalmente in parallelo continueranno gli interventi, nell'area a mercato, anche da parte degli operatori privati. Umberto Fancelli, rappresentante di Tim, ne ha raccontato stamani uno che riguarda le città di Firenze, Prato e Siena. "Siamo impegnati a passare dalla banda larga a quella ultralarga grazie a nuovi investimenti nelle reti di nuova generazione – ha spiegato - A settembre 2016 in Toscana la fibra ottica a 100 megabit di Tim già raggiungeva circa 842 mila case, vale a dire oltre il 54% della popolazione regionale, e diventerà il 70 per cento entro marzo 2018.

Già 130 comuni della regione sono dotati di una infrastruttura a banda ultralarga". "In particolare – ha proseguito - a Firenze, Siena e Prato TIM sta realizzando un programma innovativo in tecnologia FTTH che prevede di portare la fibra ottica fino alle abitazioni per offrire a cittadini e a imprese collegamenti super veloci fino a 1.000 megabit. I lavori di cablaggio sono già partiti in molti quartieri di queste tre città e nei prossimi mesi saranno estesi in maniera capillare per concludersi entro il 2018, con l'obiettivo di collegare oltre 183mila case con questa nuova tecnologia"."Qui in mezzo ai monti della Lunigiana fino a pochi anni fa anche solo telefonare a volte era difficile" racconta Federica, imprenditrice che produce lardo di Colonnata.

Quando si avvicinava un temporale, la cornetta infatti gracchiava e gli schermi della televisione diventavano nugoli di 'mosche' impazzite. Figurarsi navigare su internet: una vera odissea. Oggi è arrivata la banda larga e un mondo è cambiato. Simone abita a cinque chilometri da Empoli, a Monterappoli, ma le difficoltà erano le stesse. Fotografo e videomaker, doveva impiegare un'intera notte per spedire foto e filmati ai propri clienti; e se la connessione cadeva, l'intera procedura doveva essere ripresa da capo.

 Pochi mesi fa a Casaglia in Mugello, paese con appena cinquantuno abitanti, su internet si superano adesso i 30 Mbit al secondo e la rete ha permesso di riallacciare relazioni familiari tra un continente e l'altro. E' quello che succede anche a Ca' Raffaello, nel comune di Badia Telbalda in provincia di Arezzo, enclave toscana circondata da comuni emiliani dove si può già viaggiare alla stessa velocità, oppure a Zeri, in provincia di Massa Carrara o a Piansenatico sulla montagna pistoiese.

La banda larga non la vedi, passa inosservata sotto l'asfalto ma appena inaugurata si riempie di traffico.Tra le tante storie possibili ne abbiamo scelte nove, diventate dei brevi video realizzati per conto della Regione dalla redazione di intoscana.it dell'in house Fondazione Sistema Toscana: nove storie di paesi minuscoli e delle persone che l'abitano, spersi in mezzo ai boschi o alla montagna, in borghi medievali arroccati in collina o in gruppi di case con appena dodici abitanti, che grazie ad internet (che prima di fatto non c'era ed ora sì, portata grazie agli investimenti di Regione e Ministero ) si sono connessi con il mondo.

"La banda (larga) può cambiarti la vita" raccontano tutti. Ti consente di lavorare dove sei nato. Ti permette, se vuoi, di vivere lontano dalla città ed è un incentivo per ripopolare paesi da dove un tempo si fuggiva. Ti aiuta nella professione, anche quelle apparentemente poco tecnologiche, o semplicemente ti rende più comoda l'esistenza.

Il coltivatore delle colline metallifereAndrea Giannetti, coltivatore diretto, è uno dei centosessanta abitanti di Montalcinello, frazione di Chiusdino in provincia di Siena sulle colline metallifere. "Prima dell'arrivo della banda larga – racconta – per spedire file pesanti serviva un sacco di tempo. Adesso ne basta assai meno". Andrea usa internet per il suo lavoro ma anche lo svago e il tempo libero. "Anche parlare con amici e parenti lontani è diventato più semplice: prima con Skype si impallava tutto".

Il videomaker di MonterappoliSimone Meacci vive a Monterappoli, frazione a cinque chilometri da Empoli. E' un giovane fotografo di professione, da quattro anni. Produce anche video e fino allo scorso luglio per trasferire i propri lavori attraverso la rete,in 'pacchetti' da almeno 300 mega, impiegava anche nove o dodici ore. "L'unica alternativa – dice - era copiarsi tutto su una chiavetta usb e recarsi direttamente dal cliente, perdendo ogni volta un paio di ore se non di più". Oggi, con internet tra i 12 e i 14 Mbit al secondo, è tutta un'altra storia e rimane più tempo da dedicare alla parte creativa.

I cinque agronomi di SassombroneGiovanni Alessandri e i suoi soci, per l'eccessiva lentezza di internet, avevano addirittura meditato di trasferire altrove il loro studio. Sono cinque agronomi di Sasso Ombrone in provincia di Grosseto, due o tre negozi e poco altro. "Alcuni di noi dovevano lavorare da casa, perché la banda troppo stretta non consentiva di far lavorare cinque computer contemporaneamente connessi alla rete" racconta. Il loro studio è specializzato nel seguire aziende che hanno da rendicontare finanziamenti europei. Una rete veloce e non ha singhiozzo è essenziale. "Grazie alla banda larga -dice – ora possiamo lavorare tutti assieme. E sono potuto rimanere a vivere nel mio paese".

Una farmacia in montagnaE' cambiata la vita anche agli abitanti di Piteglio, sulla montagna pistoiese. Lo racconta Filippo Tamburini, farmacista del paese. Prima degli ultimi interventi realizzati da Regione e Ministero la connessione era lentissima; da luglio è arrivata la banda e si sfreccia su internet quasi a 30 Mbit al secondo. Prima per prenotare una visita specialistica (e la farmacia è l'unico sportello dove si può fare, altrimenti occorre spostarsi a San Marcello) si potevano perdere quattro o cinque minuti prima di collegarsi ai server dell'Asl. Lo stesso accadeva per gestire le ricette e dispensare farmaci particolari. Ora è tutto più semplice e veloce e si impiega appena un minuto, con vantaggio evidente per i tantissimi anziani che vivono in paese.

Il consulente che gira il mondoLuciano Carpintieri è arrivato a Pietraviva, frazione di Bucine in provincia di Arezzo, nel 2002. "Quasi da single" dice. Pietraviva è una frazione abbracciata dalla campagna, con le facciate con le pietra a vista che trasudano antiche frequentazioni. Molti dei vecchi residenti se ne sono andati negli scorsi decenni, ma adesso grazie ad una generazione che viene da fuori si sta ripopolando. Con persone come Luciano appunto, consulente aziendale abituato a girare il mondo, che con la moglie (e i figli che poi sono arrivati) ha deciso di rimanere a Pietraviva.

"La prima infrastruttura che ho cercato è stata la banda larga – racconta – ed è arrivata al momento giusto (lo scorso maggio): non solo per me, ma anche per i figli che nel frattempo sono cresciuti. Prima potevi spedire al massimo email con qualche allegato poco pesanti: una limitazione". "Con la rete – aggiunge - ora è più facile anche comunicare con i parenti a mille chilometri a nord, quelli di mia moglie che è francese, e a sud, che sono di origini siciliane".

La multinazionale del resort di CastelfalfiInternet veloce e diffuso aiuta anche il turismo. "Per la nostra clientela, nazionale e internazionale, è fondamentale avere una connessione internet veloce" racconta Stephan Neuhaus, manager della società che fa capo alla multinazionale tedesca che a Castelfalfi, nel comune di Montaione in provincia di Firenze, ha realizzato un resort di lusso immerso nella campagna, mille e cento ettari e un campo da golf da ventisette buche che è il più grande della Toscana. "Prima a volte era difficile anche scaricare un'email – dice - : un problema per noi e per i clienti. Adesso con l'arrivo della banda larga abbiamo cambiato anche i servizi offerti".

Quando internet aiuta il volontariatoSheyla Giglione fa la geometra ma è anche da tre anni la presidente di un'associazione di volontariato che si dà da fare per animare il borgo di Montefoscoli nel comune di Palaia in provincia di Pisa. Organizzano eventi, gestiscono il locale museo della civiltà contadina e aiutano chiunque voglia organizzare un'iniziativa del paese. Lo fanno nel tempo libero, come tutti i volontari, e poter risparmiare quattro ore di scartoffie burocratiche con pochi click sulla tastiera valgono un autentico tesoro. "L'assenza di internet ci metteva in difficoltà - racconta - anche solo per richiedere i permessi necessari o l'occupazione del suolo pubblico. Dovevamo recarci fisicamente negli uffici preposti. Ora lo possiamo fare con i servizi on line. Possiamo anche utilizzare più di prima i social e farci meglio conoscere".

Banda sulla costaLa rete (veloce) non c'era neppure a Nibbiaia, frazione di Rosignano Solvay, sulla costa livornese. Michele Martinelli è il titolare della locanda che porta il nome della propria famiglia. "Prima dell'arrivo della fibra – spiega - non si riusciva a navigare. Era impossibile vedere un video. Da allora lavoriamo con più facilità: possono spedire preventivi e immagini e posso aggiornare da qui anche il sito dell'azienda invece di dover chiedere ospitalità a qualche amico di Livorno e utilizzare il suo computer".

Il lardo di Colonnata viaggia in reteAnche per Federica Menconi, imprenditrice che produce lardo di Colonnata (a Colonnata), curare i rapporti con i propri clienti è più facile ora che c'è la banda larga. E' più facile anche sbrigare tutte le comunicazioni da inviare all'ente certificatore, tutela di un prodotto a indicazione geografica protetta. Metà dei clienti di Federica vivono all'estero. "Grazie ad internet i rapporti si sono fatti più fitti e la spesa è diminuita" dice, grazie ai servizi di telefonia della rete. E' migliorata anche la produttività.

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