Firenze– “Il 30 aprile di ogni anno sarà l’Internet day della Toscana”, questo l’annuncio del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, appena rientrato dall’incontro, con il ministro della Ricerca Stefania Giannini, al Cnr di Pisa, per ricordare i 30 anni di connessione italiana. “La Toscana valorizzerà l’importanza e le opportunità che offre la rete con una giornata ad hoc” ha rilevato Giani. Tra le iniziative cui sta pensando il presidente, progetti di social innovation per “continuare al meglio il nostro dialogo col mondo”.
"Quel giorno di trent'anni fa si apriva un capitolo nuovo e appassionante per la storia delle comunicazioni nel nostro Paese. E quel capitolo iniziava proprio qui a Pisa, nella nostra regione. La Toscana intera vive questa ricorrenza con emozione e con un sentimento di orgoglio". La vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni ha aperto così il suo intervento al Cnr di Pisa, in occasione dell'Italian Internet Day organizzato per celebrare i 30 anni dalla prima connessione italiana alla rete Arpanet.
"Quell'esperimento avviato qui al Cnuce, il Centro universitario per il calcolo elettronico, ha consentito al nostro Paese di essere coinvolto in una rivoluzione digitale che ha avuto conseguenze epocali: basti pensare che Internet ha di fatto cambiato il nostro modo di vivere". "Ciò che è avvenuto nell'aprile del 1986 a Pisa, dove sono presenti università e centri di ricerca di eccellenza, ci insegna quanto importante possa essere la ricerca per l'innovazione. E' necessario perciò sostenerla e metterla al centro dell'attenzione sempre, non solo per un giorno, non solo per una celebrazione.
E' la ricerca, infatti, che può aiutare a cambiare il mondo".
In contemporanea in tutto il Paese 8.000 scuole hanno organizzato iniziative sul tema e anche a Prato, nell'aula Magna dell'Istituto Pier Cironi, si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato l'assessore all'Agenda digitale Benedetta Squittieri e l'assessore alla Pubblica istruzione Mariagrazia Ciambellotti. "Trent'anni anni possono sembrare un'era geologica agli adolescenti di oggi - ha affermato l'assessore Squittieri - ma è importante che i nostri ragazzi capiscano quanto internet e il suo utilizzo abbia radicalmente cambiato le nostre vite e il modo di relazionarsi.
Da quando ci siamo insediati, su impulso del Governo e anche dell'Europa, stiamo investendo fortemente nella scuola digitale perché siamo convinti che sempre più nei prossimi anni i nostri ragazzi, per essere operativi nel mondo del lavoro ma non solo, avranno bisogno di competenze digitali. Da parte nostra - prosegue l'assessore - abbiamo lavorato su diversi fronti per dare loro molte opportunità di entrare in contatto con questo mondo". Tra le iniziative realizzate ci sono i Coderdojo, eventi che almeno una volta al mese, da circa un anno e mezzo, un'associazione realizza in collaborazione con il Comune, grazie ai quali i ragazzi possono imparare a programmare divertendosi.
E poi ancora la presenza di tutte le scuole di Prato e provincia su internet attraverso il coordinamento della Rete civica del Comune. Oggi ogni scuola condivide strumenti e formazione e questo garantisce qualità all’informazione e alla partecipazione degli studenti, dei genitori e della città. Altra iniziativa portata avanti dall'Amministrazione è la distribuzione in 5 scuole primarie cittadine di 5 stampanti 3D così da permettere ai bambini di poter lavorare sulla tridimensionalità. "Prossimamente - ha concluso l'assessore Squittieri - firmeremo con l'Ufficio scolastico provinciale, gli Istituti comprensivi e anche se non di competenza comunale, con le scuole superiori, il Protocollo Prato Scuola digitale, grazie al quale, vista la previsione di impegni reciproci, sarà possibile realizzare una scuola digitale davvero inclusiva, senza distinzione fra i territori del comune e senza distinzione fra scuole.
L’accesso democratico alla connessione a 100 megabit per l’uso della didattica digitale dovrà essere a disposizione di tutti i bambini pratesi, che cresceranno nella nostra città con una competenza in più e il prima possibile". Il Comune da parte sua investirà in 5 anni un milione di euro che serviranno a portare il cablaggio e l'infrastruttura necessaria in tutte le aule, la connessione sarà formita da Estracom. Di didattica inclusiva ha parlato anche l'assessore Mariagrazia Ciambellotti che ha ricordato ai ragazzi quanto questo nuovo modo di insegnare, attraverso cioè l'uso dei diversi device a disposizione, debba diventare la normalità riuscendo a coinvolgere tutti. Della situazione attuale in cui si trova la didattica digitale a Prato ha parlato la dirigente scolastica Gianna Celli.
"Da due anni - ha affermato - lavoriamo sulla formazione degli insegnanti e gestiamo circa 20 corsi in cui viene insegnato ai docenti come utlizzare i diversi strumenti a disposizione, sia per lavorare in classe sia per pubblicare quanto da loro realizzato. Gli animatori digitali, così vengono chiamati, sono a loro volta insegnanti con maggior esperienza e competenza nel campo".
Martedì 3 maggio, alle ore 17:00, presso il Punto Enel di Firenze in via Corridoni 35/a si terrà la presentazione del libro “Il lato oscuro dei social media”, scritto da Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa, e da Emanuele Florindi, avvocato esperto di diritto dell’informatica. Il libro affronta il delicato tema dei social media e della loro pericolosità, l’altra faccia della medaglia di mezzi che offrono anche tante opportunità positive: come si legge nella presentazione del libro, “oggi di fatto il 42% dell'intera popolazione mondiale è online.
E non sono tutte brave persone. La cronaca nera sempre più spesso ci racconta vicende che mostrano con quanta rapidità e facilità ciò che avviene sui social media può trasformarsi in una vera e propria scena del crimine. Quale protezione è possibile contro chi usa questo genere di sistemi contro di noi? Quali sono i principali rischi che si possono correre? E come possiamo difenderci e difendere le persone che ci stanno a cuore? Questo testo contiene una serie di consigli utili per sopravvivere nella giungla dei social media, popolata da varie tipologie di nuovi predatori e di nuove potenziali vittime, per evitare che un clic di troppo possa trasformarsi nell'ennesima tragedia che poteva essere evitata”. Perché spesso il tema è proprio la scarsa percezione del rischio e una labile tutela della privacy: “truffe online, cyberstalking, cyberbullismo, pedopornografia e furti d'identità, un crimine su 5 viene commesso in rete.
Dopo aver fatto chiarezza sui pericoli che si celano in rete e aver compiuto una panoramica sul mondo di internet, il manuale insegna ad applicare tecniche di gestione della propria immagine social, riconoscere la subdola dipendenza affettiva nell'epoca di Facebook, proteggere i più piccoli attraverso strategie di parental intelligence, e tutelare la privacy con consigli pratici, suggerimenti di autodifesa e indicazioni sulle autorità a cui rivolgersi in caso di difficoltà”.