(DIRE) Firenze, 30 mar. - In Toscana non accenna a diminuire il costo dell''acqua: nella top ten del dossier 2016 di Cittadinanzattiva (un''analisi focalizzata sul servizio idrico integrato, che ha come oggetto gli importi 2015 comprensivi di Iva), compaiono ben nove citta'' toscane. Grosseto e Siena con 663 euro annui (+18,1% rispetto al 2014) prendono il posto occupato nel 2014 da Firenze. Seguono poi Livorno (628 euro, +13,7%), Pisa (621 euro, +15,9%), Carrara (609 euro, 13,9%). Sesta si piazza Frosinone, unica citta'' fuori regione, con 605 euro l''anno (+9%).
Dalla settima alla decima posizione, si ritorna a parlare toscano: Firenze, Pistoia, Prato si fermano a quota 599 euro (+6,4%); Arezzo, che chiude il gruppo di testa a 591 euro (+7,9). Percentuali che salgono anche in tripla cifra se si raffrontano le variazioni dei costi sul 2007: il primato qui e'' di Carrara che in 8 anni fa un balzo in avanti del 152,7%; seguono Grosseto e Siena (+101,5%); Pisa (+95,9%); Livorno (+79,9%); Firenze, Pistoia e Prato (+70,2%); ed infine Arezzo al 62,8%. Dalla fotografia scattata dall''osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, Isernia si conferma come citta'' meno cara (117 euro, erano 120 nell''anno precedente); segue Milano con i suoi 140 (ed un aumento del 3%).
"Auspichiamo- afferma Tina Napoli, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva- che l''introduzione del nuovo sistema di regole omogenee, in tema di qualita'' contrattuale, possa essere un primo passo per porre tutti i cittadini italiani in una situazione paritaria a livello di diritti legati agli aspetti commerciali, in attesa di un simile provvedimento sulla qualita'' tecnica che garantisca a tutti l''accesso e la continuita'' del servizio stesso".
Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al presidente dell''Autorita'' idrica toscana (Ait), il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, in cui chiede un intervento nei confronti di Nuove Acque, teso ad evitare il distacco della fornitura dell''erogazione dell''acqua potabile a quei cittadini che, nei mesi scorsi, si sono auto-ridotti la bolletta rivendicando l''illegittimita'' della cosiddetta "remunerazione del capitale" in ottemperanza dell''esito del referendum del 2011.
"Ho ricevuto- spiega il primo cittadino nella missiva- numerose segnalazioni da parte di cittadini, singoli o organizzati in comitati, in merito alle azioni di distacco delle utenze intraprese da Nuove Acque. La remunerazione del capitale e'' stata successivamente reintrodotta, con una denominazione differente, dal legislatore e dall''autorita'' nazionale di regolazione delle tariffe. Quindi, l''azione intrapresa da Nuove Acque nei confronti degli utenti morosi non puo'' essere considerata a stretto rigore illegittima da un punto di vista formale".
Tuttavia, spiega Ghinelli, "considerata la delicatezza della problematica posta da quei cittadini che all''esito referendario hanno attribuito correttamente una ratio non negoziabile, credo che questo sia un caso in cui rispetto alle regole specifiche debba prevalere un principio piu'' generale: a ogni cittadino deve comunque essere garantito il diritto fondamentale al minimo vitale di acqua potabile". (Dig/ Dire)