Perché è importante che il valore femminile sia parte attiva della società? Quale parte posso avere io, in questo “processo di trasformazione”? Venerdì 23 febbraio, alle ore 18, torna l’appuntamento con la formula del World Chalet che ospita questa volta Grazia Francescato, ambientalista, giornalista, già presidente del WWF-Italia e dei Verdi italiani ed europei, Responsabile Rapporti Internazionali Greenaccord e autrice di numerosi saggi.
La serata organizzata allo Chalet Fontana, Viale Galileo 7 a Firenze, propone il format degli World Cafè, una pratica che facilita la comunicazione, l’ascolto consapevole, sviluppa un senso di appartenenza e orienta la conversazione verso un’intenzione comune.
Ognuno dei partecipanti ai tavoli è chiamato ad ascoltare, ma soprattutto a partecipare attivamente alla conversazione, a riflettere e elaborare un proprio pensiero sul tema della serata “Il Valore del Femminile”. L’appuntamento fa parte di un ciclo di incontri che vuole rispondere alla domanda: “Si può vivere in un modo diverso?”. In questi incontri lo Chalet Fontana invita a dare il proprio contributo riflettendo sulle domande che di volta in volta vengono poste, a confrontare le idee di tante persone per approfondire il più possibile l’argomento della serata. Lo Chalet diventa un luogo di conversazione organizzata tra coloro che sono pronti ad accettare la sfida di “cominciare a costruire nuovi paradigmi, nuove visioni, nuove buone pratiche”.
Ciascun partecipante può diventare “ambasciatore di idee” e per farlo è importante che ci si concentri su ciò che è importante, che abbia il coraggio di condividere le idee, che parli con la mente ed il cuore, che sappia ascoltare, che sappia incoraggiare l’espressione di ogni contributo, anche se “diverso”.
Nel suo intervento Grazia Francescato spiegherà il suo concetto di “Valore del Femminile”: “Tutta la mia vita è stata segnata dall'intreccio tra il rosa (femminismo) e il verde (ambientalismo). Sono stata tra le fondatrici di EFFE, il primo mensile femminista, nato nel 1973 e tra le protagoniste del movimento delle donne negli anni Settanta; sono tra promotrici dell'ecofemminismo (a questo proposito, sarà presentato a Roma l'11 marzo alla Casa delle Donne, il libro "L'ecofemminismo in Italia- Le radici di una rivoluzione necessaria", a cura di Franca Marcomin e Laura Cima, edizione Il Poligrafo)”.
Continua la giornalista: “Nell'ambientalismo ho avuto vari ruoli di leadership, dalla presidenza del WWF-Italia a quella dei Verdi Italiani ed Europei. Ebbene, credo che ci sia una parola, un valore-chiave che fa da collante tra il filone rosa e quello verde: il concetto di “cura” che implica presa di responsabilità, individuale e collettiva, verso noi stessi, gli altri, il pianeta intero. Ma una presa di responsabilità riscaldata dall'affetto, dall'amore, dall'empatia. Direi che il valore femminile per eccellenza è dunque “l’intelligenza calda”, capace di mettere insieme cuore e cervello, ragione e sentimenti, di ricostruire l'integrazione tra parte destra e sinistra del cervello. Un'indicazione di rotta che vale sia per il movimento ambientalista che per quello delle donne.”
Come si è espresso il “valore femminile” nella vita di Francescato? “Nei limiti del possibile – racconta l’ospite dello Chalet Fontana - ho cercato di vivere nel quotidiano la vocazione alla cura, declinata soprattutto come attenzione e preoccupazione per le sorti del pianeta e dei suoi abitanti. In particolare, mi sono occupata molto della relazione tra Natura e Spiritualità (argomenti su cui ho scritto tre libri: "In Viaggio con l'Arcangelo" e "Lo Sguardo dell'Anima"- Edizioni Mediterranee ed un commento alla Laudato Si', pubblicata dalla LEV-Libreria Editrice Vaticana).
Sono convinta che la mia personale missione nel movimento ambientalista e nei Verdi sia stata quella di contribuire ad inserire la dimensione spirituale nelle tematiche 'verdi', rivendicando la sacralità di Madre Terra e il legame tra 'anima individuale' ed 'anima mundi'. Tema cui ho dedicato anche un saggio pubblicato in un volume della Cambridge University Press, intitolato 'Sacred Species and Sites'; non a caso il mio contributo è intitolato 'The Roman Goddess Care: a therapy for the planet'”.