La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia “torna a casa". La Giunta comunale di Sesto Fiorentino, su richiesta del presidente Tomaso Montanari, ha infatti concesso all’ente l'uso di alcuni spazi all'interno della Biblioteca Ragionieri quale sede provvisoria, in attesa della fine dei lavori di recupero dell’edificio che ospita il museo in viale Pratese.
L'accoglimento della richiesta è stato formalizzato nel corso della seduta di martedì 26 gennaio.La villa che oggi ospita la biblioteca comunale è stata per oltre due secoli sede della Manifattura di Doccia, dal 1737, anno della fondazione ad opera del marchese Carlo Ginori, al 1958, quando la fabbrica fu trasferita in viale Giulio Cesare."È davvero emozionante dare il benvenuto alla Fondazione negli stessi luoghi in cui la storia della Ginori è iniziata quasi tre secoli fa - afferma il sindaco Lorenzo Falchi - Il percorso di riapertura del Museo va avanti, da poco si è chiuso il bando per l'individuazione del direttore, mentre prosegue l'iter per il recupero della struttura.
La villa di Doccia ospita oggi la nostra biblioteca, una realtà bellissima e importantissima per la vita culturale della nostra città, ma rimane legata indissolubilmente alla Manifattura che in quegli stessi spazi è nata e si è aperta al mondo. Oggi, dopo anni di grande difficoltà, Doccia diventa un luogo di rinascita, da cui inizieremo a scrivere una nuova pagina di arte, cultura, bellezza"."Siamo davvero grati al sindaco Falchi e all’amministrazione di Sesto Fiorentino per averci accolti nella Villa Ginori di Doccia – dichiara Tomaso Montanari – È simbolicamente importante che la storia del Museo riparta esattamente da dove è nata, e che il rapporto con Sesto torni ad essere evidente a tutti.
Ci aspetta un lungo periodo di lavori perché il Museo possa tornare aperto e dinamico. Intanto, è in corso la procedura di selezione del Direttore, primo passo per la costruzione di uno staff che ricominci subito a rendere presenti, attraverso iniziative che speriamo di presentare presto, le opere nate a Doccia nella vita e nella immaginazione delle nostre comunità".