Ci sarà anche Leonardo Pieraccioni a Il Mio Gesù di Beppe Dati. L'attore ha accettato di partecipare attivamente alla straordinaria opera musicale di uno dei più prolifici autori della musica italiana: salirà sul palco dell'Obihall il 14 novembre alle 21 per cantare uno dei brani, “Natale in volo”.
Sarà ospite di uno spettacolo inedito (dopo l'anteprima nazionale l'estate scorsa alla Festa del Teatro di San Miniato, ora per la prima volta a Firenze) che ripercorre la vita di Gesù e della Palestina dal 60 a.C. fino alla resurrezione in un percorso interiore intimo e personale. Beppe Dati - che si dichiara “non credente ma alla continua ricerca di qualcosa” - cerca di evidenziare nella vita di Gesù di Nazaret quei tratti di umanità che rendono ancora oggi il suo messaggio un riferimento prezioso a quanti, animati da "buona volontà", sono in cerca della Verità.L'eccezionale evento è organizzato dal Lions Club Firenze Michelangelo (presidente Lorenzo Signorini) e dall'omonimo Leo Club (presidente Ginevra Fantini) per un fine benefico: raccogliere fondi per l'Unitalsi che organizza viaggi della speranza e della fede nei santuari mariani e per il Progetto Villa Lorenzi Onlus che supporta i ragazzi contro problemi e dipendenze.
Con la regia di Pier Paolo Pacini e gli arrangiamenti di Lorenzo Piscopo, un nutrito gruppo di cantanti e attori con un coro di 20 elementi interpreta le figure dei Vangeli.
“Inizialmente (non lo nego) il confronto col Jesus Christ Superstar di Rice-Webber pareva una montagna insormontabile – dice Beppe Dati -, ma il sostegno di due carissimi e testardi amici che mi hanno sempre incoraggiato (Leonardo Pieraccioni e Giuliano Maffei, presidente della Fondazione Stella Maris) ha spazzato via dubbi e nubi. L'idea “nuova” consiste in una sorta di Vangelo cantato, o se vogliamo di piccola opera musicale moderna che ha come trama la storia di Gesù, raccontata in prima persona dai protagonisti che quella storia hanno vissuto. Visti i tempi di grande assenza di valori che da anni stiamo vivendo, con un relativismo precipitato nel nichilismo, questo progetto può aiutare tante persone a ritrovare una strada da percorrere. “Il mio Gesù” è quindi il mio piccolo contributo alla riscoperta della nostra essenza”.